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"Ragazzi è pronta la cena"
Arriviamo di sotto e un profumo buonissimo ci avvolge appena varcata la porta di cucina

"mamma sinceramente preferirei portare t/n fuori, tra una settimana dovrà partire e vorrei passare il più tempo possibile con lei, mi capisci vero?"
Sua mamma gli rivolge per primo uno sguardo malinconico, perché come ogni mamma sul pianeta avrebbe desiderato cenare con la sua famiglia, che per la prima volta era quasi al completo, visto che Tom viaggia sempre per lavoro e a casa con i genitori rimane poco o niente, poi mi rivolge uno sguardo e come se capisse l'importanza che per lui ho, ci concede di andare via

"mettiti qualcosa di carino" mi bacia "tra dieci minuti in macchina" e se ne va, lasciandomi da sola in camera, davanti a una valigia colma di vestiti.
I dieci minuti passano e io sono sempre indecisa su cosa mettere, per fortuna i capelli e il trucco hanno occupato poco tempo, e infine dopo essere stata 20 minuti buoni con la valigia aperta davanti i miei occhi, decido di mettere un tubino nero, semplice ma d'effetto.

Scendo, saluto e ringrazio ancora dell'ospitalità  e una volta uscita dalla porta rimango a bocca aperta, davanti il vialetto di casa c'era Tom al volante di una tesla gialla, con una camicia bianca, un paio di jeans neri, mi sembrava un miraggio.
se si tratta di un sogno non svegliatemi mai più

"e questa da dove viene?" indico la macchina

Scende, mi bacia, un bacio lento e dolce, poi mi guarda e sorride, accarezzando con il pollice il mio labbro inferiore

"e adesso perché ridi?" gli sorrido confusa

"perché questa non è mia" si allontana, prende le chiavi e le fa tintinnare tra le sue dita

"e allora di chi è" perché mi stava dicendo questo, l'aveva per caso rubata a qualcuno?

si avvicina di nuovo a me, mi prende la mano, girandola con il palmo verso l'alto e poggia le chiavi sopra esso "è tua t/n"

"non ci credo" lo guardo esterrefatta "tom io non posso accettarla" stringo le chiavi in un pugno, prendo la sua mano e le porgo a lui

"no, non le voglio, t/n dico davvero, non sono mai stato così serio, te lo meriti" allontana le mani dalle mie, in segno di rifiuto

"e per cosa me la meriterei" lo guardo, non potevo prendere una macchina del genere e non mi sarei mai permessa di accettarla

"senti, te la meriti eccome, mi hai aiutato in un momento per me buio, prendilo come un ringraziamento, o prendilo come ti pare, ma questa è tua, e non mi importa se magari un giorno ci lasceremo, o ci odieremo per chissà quale motivo, io non la rivorró indietro, perché ti potrò odiare ma non dimenticherò mai il bene che mi hai fatto" mi osserva speranzoso che io accetti

"va bene, la accetto, ma ad una condizione, adesso la guiderai tu" lo bacio e corro verso il posto del passeggero

"ma io ti volevo vedere guidare" fa il broncio

"e daiii" faccio il musino, sapendo che non riesce a resistermi quando lo faccio e infatti dopo qualche secondo è seduto sul lato del guidatore, mette in moto e ci dirigiamo verso il London eye.

Arriviamo poco dopo, parcheggia e passeggiamo per i negozi che costeggiano la strada e mi fermo ogni secondo, cercando di cogliere ogni dettaglio di quella stupenda città, che chissà quando avrei potuto rivedere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2021 ⏰

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