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Lo vedo, rimango paralizzata per qualche secondo con le braccia lungo i fianchi, gli occhi puntati su di lui, osservo ogni cosa, come accende la sigaretta, come se la porta alle labbra carnose, come incrocia i suoi occhi verdi ai miei e un sorriso gli illumina il volto. Non sapevo che fare, avrei dovuto stare ferma ad aspettare lui o avrei dovuto seguire il mio istinto e correre tra le sue braccia?

Si avvicina a me, il suo passo era lento, come se non avesse ansia, come se fosse tutto nella norma, ma so benissimo che l'ansia lo sta divorando dentro, ha sempre fatto così, nasconde le sue emozioni per non dimostrare agli altri che dentro di lui c'è del bene e per non dover soddisfare le aspettative altrui

"ei" abbasso lo sguardo, in direzione delle punte delle scarpe
Mi prende le mani, porta un dito sotto il mio mento per far incrociare i nostri sguardi e dopo qualche attimo di silenzio ci abbracciamo forte, intreccia le braccia all'altezza del mio collo e io mi fiondo tra le sue braccia, poggiando una guancia sul suo petto, ispiro il suo profumo, quel profumo che per anni ha rappresentato casa, quel profumo che avrei riconosciuto in mezzo a un'immensa folla di persone

"cazzo,mi sei mancata così tanto t/n" mi stringe più forte, come se avesse paura di perdermi di nuovo

"anche te Andre mi sei mancato, non sai quanto" sorrido, pensando a quante volte abbiamo litigato e a quanto non possiamo stare l'uno senza l'altro, i nostri litigi finiscono sempre così, noi che ci abbracciamo e tutto che ridiventa come prima

"bene, adesso però non metterti a piangere eh" si gira dandomi le spalle e asciuga una lacrima con il dorso della mano

"ma se sei te che stai piangendo" lo spintono "sei un pappamolle, senza di me come faresti?" gli scompiglio il ciuffo ordinato con la gelatina "e poi da quando ti metti la gelatina ai capelli?"
mi guarda e sorride imbarazzato "oddio, non dirmi che ti sei fatto bello per me" rido, pensando a quanto potesse essere un cucciolone

"ei non prendermi per il culo" mi prende per i fianchi "oggi sei veramente stupenda" mi avvicina di più a lui, il nostro petto era distanziato a pochi millimetri "e mi sa che non lo penso solamente io, credo che lo abbia notato anche quel gruppo di ragazzi, se potessero ti strapperebbero questo vestitino di dosso" prende tra l'indice e il medio un pezzo di stoffa della gonna "e non ne avrebbero tutti i torti in effetti, ma il solo pensiero mi fa rabbrividire" lascia la gonna e con le dita traccia delle linee immaginarie lungo la mia coscia, andando su e giù, mentre con l'altra mano mi stringe il fianco, lo guardo, non capendo esattamente cosa volesse fare, mi lascia un bacio dolce e lento sulla fronte, mi prende per mano e ci dirigiamo dentro il locale

Prendiamo posto e ci sediamo, io ordino un caffè, lui una birra
"perché lo hai fatto" stringo tra le mani la tazza

"perché odio quando i ragazzi ti guardano in quel modo, non hanno mai tolto il loro sguardo su di te, e pensare a tutti quei pensieri sporchi che stavano sicuramente facendo" beve un sorso di birra e tira un grande respiro
"ma perché lo fai, basta non pensarci, sai quante ragazze si saranno fatte film mentali su di te?" mi freno di colpo, pensando a quello che avevo appena detto

"sei gelosa di me per caso?" ammicca

"IO?! ti piacerebbe" bevo un altro sorso di caffè, provando a nascondere il rossore nato sulle mie guance

"se se certo, non sai recitare e comunque per rispondere alla tua domanda, ho questi comportamenti perché mi da fastidio, mi infastidisce quando ti toccano, quando ti guardano, quando ci provano, è come se fossi un po' mia ed è mio compito proteggerti"

just you and me|| tom felton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora