Capitolo 9

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<<Come sta?>>

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<<Come sta?>>

<<Chiudi quella dannata bocca,Zemo.>>

<<Bucky,ho bisogno di mandare un e-mail,ti lascio da solo con lui.Ignoralo.>>

Sento dei passi e poi una porta si chiude proprio mentre io apro gli occhi,incontrandone due azzurro scuro,fin troppo vicini ai miei.

Mi sollevo di scatto,venendo colpita da una fitta alla testa,e mi copro la fronte con una mano.

<<Hey,torna sdraiata.>>Bucky posa una mano sul mio petto,spingendomi delicatamente a sdraiarmi.<<Hai avuto una commozione cerebrale.>>

Mi trovo sul divano del salotto e fuori dalle finestre il cielo è scuro,perciò deve essere sera.

<<Nives,senti,mi dispiace di aver fatto quello che ho fatto,ma dovevo assolutamente...>>esordisce Zemo,con una tazzina fumante tra le mani,apparendo alle spalle del soldato.Ha il volto tumefatto,pieno di lividi e taglietti.

Non riesce neanche a finire la frase che,allungando un braccio verso di lui,lo faccio scaraventare dall'altra parte della stanza,contro la libreria.

<<Non farmi mai più una cosa del genere.>>sibilo,guardandolo mentre,con il maglione bagnato dal liquido bollente che prima era nella tazza,si leva i libri che gli sono caduti addosso.

Bucky posa le mani sulle mie spalle,facendomi rabbrividire.Neanche una commozione cerebrale calma le mie reazioni al suo tocco.
<<Ci ho già pensato io a lui.Tu cerca di calmarti,non devi fare troppi sforzi.>>

Lo guardo,stringendo le palpebre.
<<Sei..sei tu che gli hai fatto quello?>>chiedo,indicando il volto di Zemo.

Bucky stringe le labbra,annuendo.

<<Perchè?>>

Lui sembra essere colto di sorpresa.
<<Ti...ti ha colpita.>>

Ancora non mi abituo al fatto che ci sia qualcuno pronto a difendermi per ogni cosa.Sorrido leggermente e lui ricambia riluttante,fissando i suoi occhi nei miei.
<<Grazie.>>mormoro.

<<Vi ho lasciato dello stufato di manzo nel forno,se volete mangiarlo per cena.>>Esordisce Zemo,alzandosi da per terra.<<Io mi dileguo prima di volare contro un'altra libreria.>>

Il Barone esce dalla stanza con una corsetta e io abbasso lo sguardo sulla mia pancia che sta brontolando.Sollevo lo sguardo su Bucky proprio mentre lo fa anche lui ed entrambi scoppiamo a ridere.L'azione mi fa pulsare la testa ancora di più,ma non mi dispiace.

<<Che ne dici,andiamo a sederci al tavolo?>>chiede lui,divertito.

Annuisco,smettendo di ridere e provo ad alzarmi,riuscendoci senza troppa fatica.Cammino fino al bancone e osservo il soldato tirare fuori una teglia fumante dal forno.

<<Oddio,che buon odore.>>gemo mentre lui mette le porzioni di carne nei due rispettivi piatti.

Spinge il mio piatto verso di me e io afferro la forchetta,mettendomi subito in bocca il primo boccone.

Bucky si siede dall'altra parte del tavolo,davanti a me,e appoggia il braccio sullo schienale della sedia accanto.Mi guarda con un sorrisetto e io sento un fremito che lui sembra percepire.Il suo sorriso si allarga.

<<Perchè mi guardi...così?>>Vorrei subito rimangiarmi questa domanda.

Appare la sua fossetta.
<<Mi piace fissarti.>>

Inarco le sopracciglia e lui ridacchia.
<<Detta così,sembro un maniaco,vero?Quello che intendo è...beh,sì,che mi piace fissarti.Forse sono davvero un maniaco.>>

Sorrido e scuoto la testa.
<<Non sembri...un maniaco.È solo...>>

<<Cosa?>>

Che posso dirgli?Che non capisco perchè gli piace fissarmi?Che là fuori c'è molto meglio a sua disposizione?Sarebbe una cosa orribile.Non penso di essere la persona più brutta del mondo.Sono...passabile,diciamo.Ma sono anche realista e so di non essere bella quanto tutte le ragazze che ha incontrato nel corso della sua lunga vita.

Decido di cambiare discorso.
<<E Karli?È scappata?>>

<<Non lo so.>>risponde,prendendomi il braccio sinistro fra le mani.<<Al momento mi interessa solo chiederti scusa.>>

Le sue dita fredde spingono su la manica del mio golfino fino al gomito e io sussulto appena.
<<Scusa...per cosa?>>

<<Per non essere stato lì a salvarti da Zemo.>>Mi passa il pollice appena sotto il polso e la carezza mi provoca un brivido che mi attraversa la spina dorsale.<<Ho promesso che ti avrei protetta da tutto.>>

Mi si prosciuga la bocca.Il suo pollice continua a muoversi,a scorrermi sulla pelle,dirigendosi verso il gomito.<<Non è stata colpa tua.>>ribadisco.<<Non puoi controllarmi ventiquattr'ore al giorno.Non sono una tua responsabilità.>>

Mi guarda negli occhi e sembra indeciso su cosa dire
<<Vorrei solo che tu non avessi dovuto vivere quello schifo in passato.>>Deglutisce.<<Sei..così,fragile e non voglio pensare...>>Lascia la frase in sospeso,alzando gli occhi su di me e sorridendo.<<Ma almeno adesso sei salva e...più avanti potrai rifarti una vita.>>

<<E se non riuscissi a rifarmi una vita,se venissi intralciata?>>chiedo.

Lui accenna un sorriso.
<<Dovrò iniziare a picchiare qualcuno.>>

Lo guardo sorpresa.

<<Sul serio,Nives.>>

Scoppio in una lunga risata,e lui mi fissa con quel suo sguardo intenso.
<<Che c'è?>>dico quando smetto di ridere.

Bucky scuote la testa.
<<Niente.>>Tace per un momento.<<È solo che non ti ho mai sentita ridere così.È bello.>>

Sorrido di nuovo.

<<Molto bello.>>dice lui,e i nostri sguardi si incontrano di nuovo.Mi tiene ancora il braccio,e il suo pollice disegna ancora lenti circoli sulla mia pelle.<<Spero che tu rida più spesso.>>

On the outside  // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora