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don't be scared
I'm right here
and what is fear when no one knows what comes next?▶️Scared, Jeremy Zucker
Non ho mai amato particolarmente le feste, eccetto per l'alcool spesso gratis.Troppa confusione, troppa gente, troppi chiacchiericci, troppi argomenti sfiorati e mai approfonditi, troppe parole buttate lì solo perché le circostanze lo dettano. Troppa superficialità, in generale.
E nemmeno questa festa è diversa.
Forse la casa è più grande di quelle che frequento di solito, forse ci sono più invitati, forse c'è addirittura più alcool, ma non per questo mi sento più a mio agio.
Charles e il suo compagno di squadra Carlos hanno pensato bene di trascinarmi a questa festa gigantesca, per poi volatilizzarsi per andare a discutere di affari con un rappresentante di qualche sponsor. Mi avevano promesso che sarebbero tornati nel giro di quindici minuti, ma di quarti d'ora ne sono già passati tre e di loro non c'è traccia.
Rintanata nel mio angolino, sorseggio il terzo cocktail della serata mentre osservo passivamente il via vai di gente che mi scorre davanti, notando di tanto in tanto qualche volto conosciuto, ma che non definirei famigliare.
In mezzo a quella massa di persone, però, spicca un ragazzo, l'unico che potrei definire davvero famigliare, alla cui sola vista il mio cuore salta un battito. Quando mi nota, sfoggia un sorriso smagliante, per poi ricoprire la distanza tra di noi con soli tre lunghi passi.
<<Sorellina! Credevo che odiassi le feste, chi ti ha costretta a venirci?>>mi saluta, strappandomi di mano il cocktail e bevendone un sorso, per poi abbracciarmi goffamente.
<<Non sono affari tuoi.>>rispondo, gelida, senza muovere un muscolo.<<Tu invece perché sei qui? È una festa troppo tranquilla per te.>>asserisco, con estrema compostezza.
<<La prima domanda l'ho fatta io, quindi rispondi tu.>>mi punzecchia lui, sapendo perfettamente che questo suo comportamento mi irrita, e non poco.
<<Sei insopportabile come sempre, Gabriel.>>commento, chiamandolo appositamente col suo nome per intero, sapendo che questo gli dà parecchio fastidio. Per aumentare la sensazione di disagio in lui, mi riprendendo il cocktail e ne bevo un altro sorso, guardandolo intensamente negli occhi.
<<E dai Kiki, dopo sei mesi che non ci vediamo dovrei esserti mancato almeno un po'.>>mi dice, circondandomi le spalle con un braccio per avvicinarsi di più e sussurrarmi:<<Tu mi sei mancata molto.>>
<<Non chiamarmi Kiki, e smettila di toccarmi.>>protesto, abbassando una spalla per far si che il suo braccio cada e finisca nello spazio che intercorre tra i nostri corpi, esattamente dov'era prima.<<E comunque stavo meravigliosamente senza di te.>>
<<Mi sa che d'ora in poi ci vedremo molto più spesso, per la tua immensa gioia.>>annuncia lui, con un sorriso entusiasta che non prevede mai niente di positivo.
Aggrotto le sopracciglia, osservandolo confusa.<<Perché?>>chiedo, ma prima che Gabriel possa dire qualsiasi cosa, Charles e Carlos mi affiancano e il primo mi passa un braccio attorno alle spalle, esattamente come ha fatto poco fa mio fratello.
<<Eccoci! Scusa il ritardo, gli sponsor hanno deciso di improvvisare una mega riunione e siamo riusciti a liberarcene solo ora.>>spiega Carlos, sorridendomi mentre Charles annuisce, in accordo con ciò che ha detto il compagno di squadra. Poco dopo il loro sguardo scivola via da me e si sofferma sul ragazzo riccio al mio fianco, che guarda entrambi con occhi sbarrati.
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TIME//Charles Leclerc
FanfictionIl tempo non è mai stato un loro alleato. Anche prima che tutto accadesse, che tutto andasse a rotoli per colpa di uno stupido incidente, che tutto il loro mondo cadesse a pezzi. Charles e Rachel hanno sempre preso la strada che gli conveniva meno...