6. BAD TIMING

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\ + 35 giorni \

ma non sarà lo stesso
se il mondo girerà anche senza noi
ricordami di stare sempre bene anche senza te

▶️Sempre bene, Frah Quintale

Con il ritorno di Charles, anche la mia routine nei weekend di gara è tornata alla normalità.

I paddock sono diventati nuovamente il mio confortevole habitat, la stanza d'albergo la mia piccola casa e il team la mia famiglia improvvisata.

È così che funziona se si lavora nel mondo della Formula Uno: si abbandona tutto, si cambia tutto, ci si adatta a nuovi ambienti, conoscenti, mansioni. Il tutto tassativamente nel giro di pochi giorni, anzi addirittura poche ore, altrimenti diventa un inferno terrestre da sopportare. E il caldo torrido a volte lo fa sembrare davvero tale.

Per fortuna, questo weekend è leggermente meno caldo rispetto agli altri, e l'aria nel paddock non è più umida del solito. Prendo un'ultima boccata d'aria fresca ed entro tranquillamente nel box, dove vengo accolta dai miei colleghi con virili pacche sulle spalle a cui rispondo con un sorriso o con un cenno, per poi mettermi subito al lavoro.

Oggi è il giorno della gara, dunque ogni dettaglio va controllato meticolosamente e ogni scelta va presa con consapevolezza e con ore di discussione alle spalle, al fine di limitare il più possibile ogni plausibile futuro errore.

Le gare di assenza di Charles sono state in totale tre, che tutto sommato sono poche, ma se si considera che Max, il suo diretto rivale per il titolo, è andato a podio in tutte e tre, allora la situazione diventa seriamente preoccupante.

Dobbiamo tutti obbligatoriamente dare il massimo per recuperare i punti persi, cercare il limite in ogni campo, ridurre il più possibile o addirittura eliminare gli errori, e soprattutto la concentrazione deve rimanere alle stelle, sempre. Se manca la concentrazione, manca la base, e tutto fallisce.

Quella che fa davvero la differenza, ovviamente, è la concentrazione del pilota, ma anche il team deve stare sempre all'erta nel caso qualcosa non funzioni come dovrebbe.

Da questo punto di vista, la Formula Uno è uno sport che è difficile da catalogare, o forse non va proprio etichettato. Da un lato può essere considerato uno sport singolo, perché dentro la macchina c'è il pilota e nessun altro, dietro il volante c'è lui, a premere il pedale dell'acceleratore e del freno c'è solo e soltanto lui. Fondamentalmente, una volta infilatosi nell'abitacolo della monoposto, il pilota è completamente solo.
Ma dall'altro lato è uno sport di squadra, perché senza il team alle spalle il singolo pilota non sarebbe niente. Proprio per questo il lavoro di tutti, durante i weekend di gara ma anche durante tutto l'anno in fabbrica, deve essere sempre perfetto.

Tuttavia possiamo non sbagliare niente, controllare ogni minimo dettaglio almeno un centinaio di volte, essere convinti che sia tutto a posto, e poi l'imprevisto capita sempre. E oggi, questo imprevisto, ha deciso di palesarsi sulla strada di Charles sotto forma di Lando Norris.

Al trentunesimo giro di gara, Charles è impegnato in un complicato sorpasso all'esterno proprio su Lando, il quale, cercando affannosamente un modo per difendersi, allarga la traiettoria quel tanto che basta per urtare Charles.

Contatto.

Charles va nella ghiaia e fa un testa coda irrecuperabile.

TIME//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora