\ + 14 giorni \
ricordi quei giorni in cui
l'uno senza l'altro sembravamo due morti
forse è meglio che vai oppure mi scordi
perché sei una bella musica ma sbaglio gli accordi▶️Indelebile, Fasma
La casa che Max ha affittato per il nostro soggiorno in Belgio è di gran lunga meno appariscente di quanto mi aspettassi.
Non si trova in centro, e questo primo aspetto già mi stupisce perché so quanta poca voglia abbia Max di spostarsi per andare a fare la spesa.
Che poi, per lui far la spesa di per sé è già un peso non indifferente.
In secondo luogo, tutte le stanze dell'appartamento sono arredate in modo abbastanza scarno, con mobili strettamente necessari e nessun soprammobile ad adornare le mensole ruvide.
I muri sono dipinti di colori neutri e tenui, come il beige o l'arancio chiarissimo, mentre i mobili sono prevalentemente grigi e bianchi. L'unico dettaglio che fa apparire la casa accogliente è un vaso di ortensie lilla posto al centro del tavolo, che dona un tocco di vivacità all'ambiente.
Girovago per la casa senza una meta precisa e osservo ogni minimo dettaglio, cercando di imprimermelo nella mente per ricordarmelo nei prossimi giorni. Dopodiché torno in cucina, dove trovo Max ancora intento ad ispezionare la stanza, nello specifico immerso nel frigorifero.
<<Dobbiamo stabilire delle regole.>>affermo, facendolo sobbalzare ma attirando la sua attenzione su di me.
Max annuisce, poi si appoggia una mano sul cuore dicendo:<<Regola numero uno, guai a te se mi fai ancora spaventare in questo modo.>>
<<Ero seria.>>affermo, sollevando gli occhi al cielo e incrociando le braccia al petto.
<<Anch'io! Non posso rischiare la vita ogni volta che entri in una stanza, quindi niente comportamenti strani.>>dice sarcastico lui, chiudendo la porta del frigo che era rimasta aperta.
<<Dice quello che aveva la testa ficcata nel frigorifero.>>controbatto, sfilandogli davanti per andare a prendere una penna e un foglio di carta.
Nel giro di meno di un'ora finiamo di stilare tutte le regole, che vanno dalla divisione del cibo alla cucina, dai lavori domestici al pagamento degli approvvigionamenti, con tanto di clausole e postille a fine pagina come un vero documento ufficiale.
Mentre osserviamo fieri il nostro lavoro, Max annuncia:<<Stasera siamo a cena da mia madre. Vuole conoscerti a tutti i costi il prima possibile.>>
Sbarro gli occhi e punto il mio sguardo su di lui in modo minaccioso.<<E me lo dici ora?>>
Mi alzo di scatto dalla sedia e mi precipito in quella che abbiamo stabilito che sarà la mia stanza, con passi corti ma veloci. Apro in fretta la valigia, alla disperata ricerca di un vestito elegante da indossare stasera.
Max mi raggiunge lentamente e, giunto sulla soglia della stanza, si appoggia allo stipite della porta con le braccia incrociate e con una calma decisamente fuori luogo, specialmente se paragonata ai miei movimenti nervosi.<<Sicuramente avrai qualcosa dentro quell'enorme valigia.>>dice in tono pacato.
<<Non ho niente, devo per forza andare a fare shopping.>>esclamo dopo aver tirato fuori pressoché ogni vestito dalla valigia, ovviamente senza averne trovato uno che facesse al caso mio. Mi volto all'indietro e guardo Max come se non avesse via di scampo, ma lui si accuccia al mio fianco e inizia a mostrarmi tutti i miei vestiti che lui ritiene opportuni. Li boccio tutti, dal primo all'ultimo, anche un po' per il gusto di vederlo cedere alla mia richiesta. Che è esattamente ciò che fa, ovviamente non senza molteplici proteste, come del resto mi aspettavo.
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TIME//Charles Leclerc
Fiksi PenggemarIl tempo non è mai stato un loro alleato. Anche prima che tutto accadesse, che tutto andasse a rotoli per colpa di uno stupido incidente, che tutto il loro mondo cadesse a pezzi. Charles e Rachel hanno sempre preso la strada che gli conveniva meno...