\ + 7 giorni \
stuck in this déjà-vu
even in my darkest hour
even when I know it can't be true
I keep seeing visions of you▶️️Visions, Maroon 5
<<Rach? Posso entrare?>>chiede Isabelle, picchiettando ritmicamente sulla porta della mia stanza e facendovi capolino.
Vedendomi rannicchiata sul letto con la testa tra le ginocchia e lo sguardo perso nel vuoto, si appresta a sedersi al mio fianco, senza però toccarmi. Non mi sfiora neanche, però mi fa capire che c'è.
<<È inutile che ti chieda come stai, quindi ti chiederò solo: cosa vuoi mangiare?>>domanda Isabelle, sapendo benissimo che la prima cosa che faccio solitamente quando incappo in un ostacolo è tentare di seppellire il mio dolore nel cibo, di qualsiasi tipo esso sia.
Ma non questa volta, questa volta è diverso. È tutto diverso.
<<Non ho fame.>>mormoro infatti, stringendomi ancora di più le ginocchia al petto. Anche se la mia amica continua a fissarmi, non distolgo mai lo sguardo da quel punto indefinito, dal vuoto che mi circonda e di cui ormai sono parte integrante.
Isabelle sospira, poi mi afferra il mento e mi costringe a guardarla dritto nei suoi occhi verdi.
Rimane per un po' con lo sguardo fisso nel mio, a studiarmi le profonde occhiaie e l'espressione assente mentre cerca di carpire qualcosa, qualsiasi cosa, che possa svelarle almeno una frazione del mio stato d'animo attuale. Ma non trova niente, solo il vuoto più totale.
<<Con tutto il bene che ti voglio, mi sento in dovere di ricordarti che non ti cambi da sette giorni. Sarebbe ora di farsi una bella doccia, che ne dici?>>mi suggerisce dolcemente, mollando la presa su di me dopo essersi accorta che non c'è proprio nulla da afferrare dentro di me al momento. La liquido con un semplice "non ho voglia", scuotendo debolmente la testa, e torno a fissare il punto su cui ero concentrata prima che lei arrivasse: il nulla.
Così facendo mi concentro su qualcos'altro che non sia sempre e costantemente quell'evento di una settimana fa, che mi ha segnata nel profondo.
Persino il nulla che sto fissando è più pieno di quanto non lo sia io.
Il silenzio che segue riempie completamente la stanza per i successivi minuti, finché la mia amica non si alza di colpo, diretta verso l'armadio. Spalanca le ante e ne estrae un paio di jeans ed una t-shirt, che successivamente mi lancia. Alzo lo sguardo verso di lei, confusa e anche un po' accigliata, domandandole implicitamente che cos'ha intenzione di fare.
<<Ora vai a farti una doccia e dopo usciamo per cena. Non voglio sentire storie, hai bisogno di distrarti e stasera avevo organizzato di uscire con degli amici, quindi cogliamo la palla al balzo.>>mi incita, facendo un cenno verso la porta con l'aria di chi non scherza affatto.
<<Izzy, non...>>inizio, ma lei non mi lascia il tempo di finire la frase e replica immediatamente:<<Rach, nelle condizioni in cui ti ritrovi potresti fare tranquillamente a gara con un senzatetto per aggiudicarvi un posto sotto ad un ponte, quindi almeno fatti una doccia per favore. Non puoi rimanere per sempre così, a rimuginare sul passato come se potessi farci qualcosa. Tanto sai meglio di me che non si può tornare indietro.>>
Ignoro appositamente una parte della frase, perché non me la sento di ribattere e di conseguenza accendere un dibattito. Non lo posso sopportare, non ora, non senza reazioni impulsive che potrebbero ferire la mia amica.
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TIME//Charles Leclerc
FanfictionIl tempo non è mai stato un loro alleato. Anche prima che tutto accadesse, che tutto andasse a rotoli per colpa di uno stupido incidente, che tutto il loro mondo cadesse a pezzi. Charles e Rachel hanno sempre preso la strada che gli conveniva meno...