VI. JUST US

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\ - 74 giorni \

when I found you, I found me
always gone through life in the backseat
if you walk out, I'll crash now

▶️miss me (when you're gone), Will Linley

<<Dai, dove stiamo andando?>>chiedo per l'ennesima volta, ottenendo come risposta da Charles solo uno sbuffo esasperato, accompagnato però da una risatina.

Il cielo, tagliato dai rami neri degli alberi che ci sfrecciano accanto, si sta pian piano colorando di arancione e rosso, dipingendo degli stessi colori anche il panorama attorno a noi.

A bordo del pick up rosso opaco che apparteneva ai genitori di Charles, stiamo percorrendo le strade più impervie e montuose della Costa Azzurra, situate a picco su un promontorio roccioso che toglie il fiato. Siamo diretti in un luogo a me ancora ignoto, e che sto cercando di scoprire da quando siamo partiti.

<<Vieni con me.>>mi ha soltanto detto Charles, prima di trascinarmi con sé nel suo garage e salire entrambi sul suo pick up, per poi partire senza una meta. O almeno, io non sono mai stata a conoscenza della meta.

<<Smettila di chiedermelo, non te lo dirò finché non saremo arrivati.>>ribatte Charles, guardandomi con la coda dell'occhio. Mi rivolge un altro sorrisino, prima di tornare con gli occhi totalmente sulla strada.

E in effetti, è proprio come Charles mi ha anticipato.

Per quanto io continui ad insistere, il monegasco si impunta a sua volta e non fa trapelare nessun dettaglio sulla destinazione che, effettivamente, mi viene rivelata soltanto al nostro arrivo.

Charles parcheggia l'auto in un grande spiazzo interamente ricoperto da erba verde e rigogliosa, il cui splendore però viene celato dalle tenebre che ormai si sono impossessate di tutto ciò che ci circonda. Alla nostra destra c'è un piccolo boschetto, che paradossalmente non incute timore -sebbene sia scuro-, ma trasmette armonia, se messo a confronto con la prateria che si staglia davanti a noi. Il cielo, ormai del tutto buio, è sereno e stellato sopra le nostre teste, e la luce calda della luna crea parecchi riflessi sui fusti d'erba illuminati.

<<Wow>>mi lascio sfuggire, incantata di fronte a tutta quella bellezza.

Due mani mi si appoggiano sui fianchi e sento il petto sodo di Charles premermi contro la schiena, mentre le sue labbra vanno a lasciarmi un soffice bacio tra i capelli. Continuo ad ammirare la distesa verde davanti a me fino a quando Charles non inizia a farmi scorrere le labbra dapprima sotto il lobo e poi sul collo, facendomi reclinare leggermente la testa.

<<Bello vero?>>mi sussurra sul collo, prendendo a succhiare una striscia di pelle già infiammata.

<<Ci porti tutte le tue conquiste?>>domando con una risatina. Mi scappa un gemito quando le labbra di Charles tornano sul mio lobo, ma cerco di soffocarlo con un pesante sospiro.

<<Scommetto che questa domanda l'hai presa in qualche romanzo. È un cliché troppo ovvio.>>mi rimbecca scherzosamente, ridacchiando a sua volta ma non interrompendo mai il contatto tra le sue labbra e la mia pelle.

<<Non sviare la mia domanda. Cerchi di nascondermi qualcosa?>>chiedo curiosa, incastrandogli le dita tra i capelli e rubandogli un ansimo.

<<Cerco di farti stare zitta.>>sussurra con voce roca. Dopodiché mi afferra per i fianchi e mi volta bruscamente, di modo da ritrovarsi con il volto ad un soffio dal mio.

<<Prova in altri modi.>>affermo ammiccante, incrociando il suo sguardo oscurato dalla notte ma comunque brillante. Nei suoi occhi passa una scintilla maliziosa che lo spinge a buttare le sue labbra sulle mie, che si schiudono automaticamente. Aggancio le mani dietro al suo collo e faccio per saltare e ancorare le gambe al suo bacino, ma lui capisce le mie intenzioni e mi blocca soltanto con un sussurro:<<Tipo così?>>

TIME//Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora