XII Capitolo

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<< Guai al seme che non attende più nessuna primavera >> 

Theodor Codreanu


Jennie's pov
<D'accordo Jennie Kim, ma ciò che stai per sentire ti renderà complice tanto quanto me>.
Mi fissa negli occhi e io mi sento bruciare sotto il suo profondo sguardo.
Sono spaventata, mi chiedo "perché lo faccio? Potrei chiudere adesso la storia e fregarmene, ma non ci riesco, non riesco a lasciarla andare"

<Ormai ho preso la mia decisione quindi qualsiasi cosa verrò a sapere me ne prenderò la completa responsabilità> rispondo fieramente.

<Soldato Ryan, che intraprendenza, potrei anche promuoverla a sergente> mi prende in giro <Dai entra>.

Mi tira dalla manica della maglia e velocemente chiude la porta dietro di noi, facendola sbattere.
Mi fa sedere accanto a lei sul letto e intanto si accende una sigaretta.

<Vedi> fa una pausa mentre butta fuori il fumo<non ho davvero dei ricordi precisi di come è iniziato tutto.
Una sera mi avevano proposto di fare un giro di merce nella palazzina abitata abusivamente affianco al solito locale dove andavo con Jisoo.
Mi aspettavo le solite palline verdi che mi disgustava toccare, alla fine era quasi diventata un abitudine, non la consideravo più illegale, ma invece mi ritrovai con il dover consegnare quasi un kg di droga da stupro> finì la frase.

<Droga da stupro? Cosa, perché non hai rifiutato?> domando sconvolta dalla sua confessione

<Non potevo> il suo sguardo di intristisce< Quando fai questo tipo di lavoro non puoi licenziarti come se niente fosse, e poi sapevano come ricattarmi.
Ritornando al dunque, durante quella sera nella palazzina, come avrai intuito, ci stavano più di 30 donne, tra ragazze maggiorenni e minorenni che erano state rapite in diverse zone del paese e che stavano per essere drogate e utilizzate per scopi poco politically correct.
In quel momento, quando capii la situazione non volevo crederci, mi dicevo che non potevo far finta di nulla, per soldi poi? Delle vite umane valgono molto di più.
Quell'errore, dovuto ai miei valori, mi è quasi costato la vita.
Chiamai Lukey e cercai disperatamente di convincerlo ad aiutarmi, così entrai nell'appartamento e feci in modo di avvicinarmi a una di queste ragazze, fingendomi una di loro, le diedi il mio telefono e lei poté chiamare la polizia.> Si siede più vicina a me.

<Le ragazze riuscirono a scappare e quasi tutti lì dentro vennero arrestati. Ma io non la passai liscia.
Nei mesi successivi ricevevo minacce di morte e sentivo per strada come se qualcuno mi stesse continuamente pedinando, insomma, non vivevo più bene.
Da quella notte non ho più saputo niente di Lukey, non l'avevo più visto, non sapevo se fosse vivo o morto, ma ero diventata molto egoista e sinceramente non mi importava di lui>

<Lukey era il tuo ragazzo e tu l'hai usato per i tuoi comodi e non ti è nemmeno importato della sua vita?> grido indignata

<Cosa? No> risponde di fretta<Io e Lukey insieme? No no no no no.
Lui era innamorato di me, ma io lo vedevo come un semplice amico.
Non mi piacciono i maschi, a me piacciono solo le ragazze stupide e adorabili come te> Mi accarezza la guancia con la mano mentre ridacchia.

<E poi come è andata? Perché ti sta ancora cercando?>
Domando con occhi sognanti, ormai troppo presa dalla storia.

<Ho scoperto che per colpa mia gli hanno dovuto far recuperare tutto ciò che io avevo distrutto e che tutt'ora mi cercano per delle questioni in sospeso> dice indifferente e si avvicina di più a me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 15, 2021 ⏰

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