V Capitolo

862 62 18
                                    

<<Del passato dovremmo riprendere i fuochi, e non le sue ceneri.>>
Jean Leon Jaurès

Appena apro la porta della stanza la ritrovo sul mio letto intenta a guardare la stessa foto che stava fissando a casa mia, quella che ritraeva me e Tzao abbracciati.

La tristezza di prima si trasforma in rabbia e subito urlo.
< cosa ci fai tu qui vattene immediatamente>
dico furiosa indicando la porta.
Lei si alza con calma.

< calmati ok, stavo solo cercando un po' di tranquillità, la mia stanza è invasa dai miei ricordi e non riesco a pensare con razionalità.>
alza le mani in segno di resa e si avvicina alla porta.

<non toccare mai più la mia roba,hai capito?!>
Tuono e lei spalanca gli occhi sorpresa dalla mia reazione.
<scusami Jennie> risponde amareggiata e poi esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Io cerco di non piangere perché so che probabilmente starà origliando alla porta e mi accascio sul letto.
I miei occhi cadono sulla foto che prima Lisa aveva in mano e con le dita sfioro il volto di Tzao, e mentre lo faccio mi cade una lacrima proprio sopra il mio viso sorridente nella foto, e rimpiango quei momenti. Poi ripenso alle parole di Lisa: "calmati ok stavo solo cercando un po' di tranquillità, la mia stanza è invasa dai miei ricordi e non riesco a pensare con razionalità"
Come potrebbe mai cercare tranquillità nelle cose di una persona la cui tranquillità è stata distrutta.

Il mio momento di riflessione viene interrotto da un vocio di parole che penso provengano da giù.
Vorrei rimanere nella mia stanza ma penso sia giusto scendere.

<Salve signor Manoban>
Dico imbarazzata al signore oltre cinquantenne di fronte a me che presumo essere lo zio di Lalisa e mi inchino.

<Ciao, tu devi essere Jennie San>
Mi risponde con un sorriso quasi sdentato, se non fosse per molti denti d'oro sulla parte frontale.

<Si sono io>

<Mia nipote dov'è? Non mi ha ancora salutato>

<oh! È di sopra nella sua stanza>
mi precipito di sopra per andarla a chiamare.

Davanti alla sua porta apro la maniglia con velocità ma non trovo il tempo di spiegarle la situazione che la ritrovo in reggiseno intenta a slacciarselo.

<Ehi, io volevo solo avvisarti che ci sta tuo zio giù>
arrossisco e divento quasi un peperone mentre il mio sguardo si posa sul suo seno e poi a terra per l'imbarazzo.
<Oh certo, grazie di avermi avvisata arrivo subito>
Mentre esco sperando di non fare finta di nulla
sento lei chiamarmi
<Aspetta Jennie>
"no no no no"
Mi giro lentamente e la guardo fissa negli occhi.
< si?>
Mi rivolge un sorriso
< Potresti aiutarmi a riagganciare il top?>

Deglutisco e mi avvicino a lei, che mi porge i lembi del reggiseno, allora io li prendo sfiorando le sue dita con le mie, ciò mi provoca mille brividi e sento la mia cute irrigidirsi e diventare la cosiddetta "pelle d'oca".

Le allaccio il reggiseno e senza dire niente mi avvio alla porta, mentre sto per uscire mi rivolge un grazie.

Quando scendo giù sento già gli altri parlare.

<...e così quella bestiona mi ha lasciato questa enorme cicatrice >
Finisce in bellezza la sua storia lo zio di Lisa con una grassa risata roca.

<Quindi alla fine quel panda si è fatto più vedere?>
chiede Rosè molto attenta e catturata dalla storia, mentre gli altri si stanno addormentando quasi.

<no, ma in compenso sono riuscito a registrarlo e da qualche parte ho anche il filmato, vuoi vederlo?> Chiede il signor Manoban

<no grazie> rispondono in coro gli altri

<Oh! Si! Mi piacerebbe tantissimo>dice invece Rosè.

<magari un'altra volta Signor Manoban> risponde Jisoo

E il vecchio acconsente sconsolato insieme a Rosè.
<Oh Jennie, allora mia nipote?>

<si sta preparando> dico cercando di non far notare la mia espressione sconcertata per quanto accaduto poco prima.

Sento dietro di me qualcuno cingermi la spalla con il braccio e affianco a me appare Lisa con un sorriso sgargiante.

<Ciao Zio> si avvicina a lui e lo saluta con un abbraccio.

<Ciao piccolina> ripete lui affettuosamente.

<Come mai sei tornato così tardi?> chiede la biondina

< ho avuto molto da fare e sarei anche venuto a prendervi all'aereoporto se non fosse stato per alcuni imprevisti>

<fa niente, ce la siamo cavati>
Sorride e poi mi rivolge uno sguardo severo per farmi capire di tenere la bocca chiusa riguardo alla botta in testa.

Dopo un'altra mezzo'ora passata a parlare noto che Jisoo sta praticamente dormendo sulla mia spalla e nessuno se ne è accorto, decido di prendere in mano la situazione.

< che ne dite di andare a letto, si è fatto un po' tardi e qualcuno di noi è molto stanco. Parliamo domani di queste cose>
Il gruppo, più lo zio di Lisa accetta la mia proposta e allora ci alziamo, ci salutiamo e andiamo ognuno nelle proprie stanze.

Alla baita ci sono cinque camere da letto, siccome è una casa molto grande. Una è dello zio di Lisa e le altre quattro sono degli ospiti.
Siamo stati divisi in gruppi da due e io sto nella stanza con Rosè.
Il letto matrimoniale non lascia molto spazio per entrambe però ci dobbiamo arrangiare e allora decidiamo di dormire tutt'e due da uno stesso lato così da acquisire più spazio.
Mi infilo il mio pigiama in pile e striscio sotto le coperte al caldo tirando un sospiro di piacere.
<Potresti fare meno rumore sto cercando di dormire>
Rosè infastidita al mio fianco tenta di schiacciarsi il cuscino sulla testa ma io la sento lo stesso piangere.
<Ehi che succede?> cerco di essere il più pacata possibile.
<Io lo sapevo, sapevo di avere zero chance con lui, ma no ho dovuto fare la cretina, stargli appresso per mesi e mesi per poi scoprire cosa? Che è gay. Ah! giuro che non mi voglio innamorare più di nessuno se prima non sono certa del suo orientamento sessuale.>
Dice arrabbiata e delusa, con molta enfasi, che mi fa ridere.
<Ma che hai da ridere, è un momento orribile e tu ridi, aveva ragione Lisa>
incrocia le braccia.
Di colpo smetto di ridere e sento di voler indagare in questa cosa
< perché cosa dice di me Lisa?>
<Che tratti male le persone>risponde corrucciata
<Ti posso assicurare che io non tratto male nessuno, sono solo un po' cruda a volte con la gente>
<beh a me non piacciono le persone così>risponde con tono da bambina.

"Eh no cara io ci ho provato a farmi un'amica, adesso ti fotti."
<tanto meglio, buonanotte> le borbotto e poi mi giro dalla parte del letto esterna.

Finalmente riesco a chiudere gli occhi.

<Comunque ti volevo dire che Lisa ha anche detto che sei proprio bella oltre che una grande stronza> E detto questo si accascia sul letto anche lei e inizia a dormire.
Sul mio viso si forma un sorriso che so non svanirà molto presto.

{ciao rega, ho finito anche questo capitolo come sempre e sono stanchissima ma ultra motivata a continuare, fatemi sempre sapere se vi piace e lasciate una stellina.Ciauuu}

-Cara

As if it's your last (Jenlisa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora