I Capitolo

1.5K 69 27
                                    

<<Amo molto parlare di niente, l'unico argomento in cui so tutto>>
                                                    Oscar Wilde
<Guardami>
Mi giro scocciata verso mia madre che assume uno sguardo di compassione.
<Andrà tutto bene> sospira e sistema l'ultimo capo d'abbigliamento nella valigetta rossa, e poi riprende <ci sentiremo spesso a telefono, per qualsiasi cosa.>
Sbuffo e mi lancio sul letto, chiudo gli occhi e poi li riapro, vorrei scomparire.
<Non fare così, dai, non ti rende felice sapere che farai nuove conoscenze?> Chiede entusiasta.
<Mamma> Mi sciolgo dalla posizione per mettermi seduta e mi sistemo la maglia <se una cosa piace a te non significa che debba piacere anche a me.> Rispondo schietta.
<Sembra che ti stiamo facendo partire sotto tortura> Ammette ridendo, poi si avvicina, mi fa alzare e mi abbraccia.
<Mi mancherai così tanto> sospira e si allontana per uscire.
<Potresti anche non farmi partire se ti mancherò così tanto>
Chiedo speranzosa e sento subito il campanello del piano di sotto suonare.
<Oh! Sono arrivati scendi giù, io mi devo ancora finire di asciugare i capelli>
Di colpo mi accendo.
<Chi è arrivato?>
Urlo dalla porta della camera mentre mia madre è già nel corridoio diretta al cesso.
Scendo le scale e al secondo trillo apro la porta di fretta.
Di fronte a me ci sono tre persone, due adulti, vestiti lussuosamente e una ragazza bionda con la frangetta.
Cerco di sorridere ma mi esce uno sguardo costipato e mi presento abbastanza goffamente.
< Salve sono Jennie>
<Ciao, c'è mamma in casa?>
"Perché non si presentano mai?"
<Si, entrate pure>
Mi sposto e loro si accomodano in casa sul divano di fronte al camino, spento.
<mamma si sta sistemando i capelli, posso offrire qualcosa?> Guardo la ragazza e i signori che mi fanno cenno di no con la testa.
"Che situazione imbarazzante, mio Dio!"
Mi siedo sulla poltrona di fianco a loro e i due iniziano a parlare.
<Io sono Eeva e lui è mio marito>Inizia la donna che viene interrotta prontamente dall'uomo
< Kendall Manoban, molto piacere> Si sporge per allungare la mano ed io la stringo e poi ci inchiniamo l'un l'altra. < e lei è Lisa> La ragazza si gira di scatto verso il padre quasi furiosa.
<Posso presentarmi anche da sola!> Ringhia e poi il suo tono diventa più pacato quando si gira nella mia direzione, <io sono Lisa>
Finalmente sento dei passi pesanti e mia madre sbuca dalle scale e saluta con un semplice
<buongiorno Eeva, Kendall>
Fanno i convenevoli e poi inizia a parlare
<che piacere rivederti, dal liceo, quanto tempo è passato> dice quel Kendall a mia madre.
<troppo, dobbiamo organizzare un uscita, però senza ragazzi> Scoppiano a ridere e io non ci trovo niente di divertente. La tipa di fianco a me mi guarda come se avessimo fatto lo stesso pensiero.
< Credo che le ragazze si siano presentate?>Chiede mamma a Eeva.
<Oh si abbiamo conosciuto Jennie, è la tua unica figlia?>

<No no, ho anche un altro figlio ormai adulto, lavora a Londra> le risponde e poi continua chiedendo alla ragazza di fianco a me,
<Allora Lisa hai quanto? 16?>

<17, fra un mese> risponde la bionda convinta.
Sembra sicura di se, molto sicura e anche un po' arrogante.
<ah! Sei di poco più grande di Jennie, beh allora se non ti dispiace puoi salire con lei a vedere la stanza mentre io parlo con i tuoi genitori>

Sembra d'accordo, così mi prende la mano e mi porta davanti alle scale; io vado di fronte e mentre salgo gradino per gradino ho come l'impressione che mi stia guardando il culo. Ma vabbè, sarà la mia solita stupida testolina a credere questo.
Sento uno schiaffo sul sedere alla fine della scalinata e mi fermo di colpo.

< Scusa> risponde affannata <avevi una zanzara gigante proprio lì e mi sentivo in dovere di toglierla, non c'è bisogno di ringraziare> Fa l'occhiolino e mi supera per poi girarsi

As if it's your last (Jenlisa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora