'𝘁𝗶 𝗮𝗺𝗼' [ᴋ. ʙᴏᴋᴜᴛᴏ]

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"[y/n]!" Mi chiama, Bokuto, allegro come il solito.
Apre velocemente la porta di camera sua, nella quale, sul suo giaciglio, ero seduta io.

Alzo la testa dal mio libro di mitologia, e guardo io mio migliore amico quasi infastidita dalla sua presenza e per avermi interrotta.

"Dimmi." Rispondo freddamente.

"Non è che mi diresti qualcosa in italiano?!"
Il suo tono entusiasta sperava veramente che io accettassi.

"No." Nego con tono serio posando nuovamente gli occhi sul manoscritto.

"Eddaai~!" Mi supplica, e io, impietosita, gli lancio un'occhiataccia.

Ahh... Non l'avessi mai fatto.
Lui mi conosce bene, e quello sguardo da cane bastonato è una delle poche cose che riesce a sciogliere la mia corazza di ghiaccio.

"Ugh. E VA BENE! Solo che dopo ti levi dalle palle, ok?" Gli rispondo ancora innervosita.

Esulta: Ha vinto di nuovo.

Mi giro verso di lui, e sedendomi meglio a gambe incrociate sul suo letto, mi schiarisco la gola.
Koutarō, fa lo stesso, si accomoda sul suo letto, eccitato per la lezione.

Stringo le mie mani intrecciando le mie dita, e comincio a pensare qualcosa da insegnargli.

"Iniziamo con qualcosa di semplice... 'ciao'." Gli dico la prima cosa che mi venne in mente.

Un attimo di silenzio cala nella stanza, e il suo sguardo perso mi dimostra quanto sia confuso. Per chiarire, gli spiego cosa sia la parola appena detta.

"[y/n], vai piano!" Mi prega quasi xon tono piangente e smarrito dalle mia velocità nel parlare.

E dopo tanti balbettii, i risultati non si fanno vedere.

Roteo gli occhi scocciata, non sarà d'aiuto, ma proviamoci...

Alzo una mano, e con il linguaggio dei segni cerco di comunicargli le sillabi.

"Cià-o." Spiego scandendo bene le parole.

"C-chāo..(?)" Fa cercando di replicare il mio esempio.
Le sue sopracciglia sono corrugate, palesemente sono un segno di confusione da parte del ragazzo.

"Ugh.. già, la lingua giapponese non ha gli accenti." Mi ricordo mentalmente.

Mi avvicino a lui, e stiracchiandomi, sbadiglio, per poi, "spalmarmi" dalla stanchezza sul petto ragazzo.

Lui allaccia le sue braccia alla mia vita, stringendomi in un caloroso abbraccio.

"Beh, dubito che tu ci riesca...ma.. ti dirò un'altra cosa... 'ti amo'." Mormoro.

"Mh? E che significa?, [y/n]?" Domanda incuriosito mentre mi accarezza la schiena.

"Mh... significa 'わたしは、あなたを愛しています'*.." sussurro imbarazzata.

La sua felicità aumenta, e il suo sorriso si allarga.

"Ti amo anch'io, [y/n]-chan!" Esclama improvvisamente.

Rimango immobile per quei secondi cercando di metabolizzare i fatti:
Bokuto. Mi. Ama.

"Ne, [y/n]-chan! Come si dice 'vuoi essere la mia ragazza?' in italiano?"

"Kou, te lo insegnerò più avanti, sono stanca..."

"[y/n]-chaaan!" Mi implora stringendomi ancora di più.

Ma non lo sento nemmeno più, infatti, mi addormento subito dopo la sua lamentela.

*
Già, letteralmente: "ti amo"
"Watashi wa, anata o aishiteimasu".

Angolino di Akumu:
Waaa giuro, aggiornerò! Lo giuro!
Beh, detto questo, grazie per supportarmi sempre, vi amo🥺..
Dal vostro Kai/Akumu, adios!
Anzi, Auf Wiedersehen~
Insomma, "arrivederci" in tedesco-

Thursday 6th May 2021
Akumu.

𝕆𝕓𝕝𝕚𝕧𝕚𝕠𝕟。haikyuu x Reader (One-Shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora