𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 8 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 2

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"Che cosa stai facendo Tom?" furono le uniche parole che riuscii a far uscire dalla mia bocca.
La mia testa era circondata da entrambe le sue braccia.
Il suo respiro mi circondava il viso.
Il suo odore di uva mi innondava le narici.
I suoi capelli ricadevano sulla mia fronte, provocandomi il solletico.
Il suo sguardo fisso sui miei occhi mi faceva capire quanto mi piacesse quel ragazzo.
Come poteva piacermi una persona così?
Una persona che non sarebbe mai stata in grado di amare?
Il figlio di uno degli assassini più temuti nel mondo magico.
Ma sopratutto la persona che ho sempre odiato con tutta me stessa.
Ricordo ancora il primo giorno qua ad Hogwarts, mi avvicinai per fare amicizia, ma mi ritrovai schiantata contro il muro.
Il suo sguardo sempre pieno di rabbia e rancore verso i miei confronti; ma sono gli stessi occhi in cui io mi perdo.

"Non lo so" mi rispose.

"Tom, cosa vuoi fare?" chiesi io ancora immobile.

"Lasciati andare" sussurrò prima di baciarmi il collo.

Non risposi, rimasi immobile, non sapevo né cosa dire né cosa fare.
Continuò a scendere lasciandomi dei morbidi baci, che a contatto con la mia pelle calda mi facevano rabbrividire.
Aggiunse la lingua, non erano più semplici baci, ma erano dei piccoli morsi lasciati su tutto il mio collo.

Era una sensazione strana, erano piacevoli, ma c'era anche un po' di dolore mentre risucchiava la mia pelle.
Mi guardò negli occhi, e una sua mano scivolò sul mio fianco, aprii leggermente gli occhi, cosa che lo fece sorridere. Un sorriso, un solo sorriso per farmi perdere la testa.
Fece scivolare le sue mani sotto alla mia maglietta.
La alzò leggermente, e iniziò a baciarmi il ventre.
Feci scivolare le mie mani tra i suoi capelli, quando all'improvviso prese il mio seno nelle sue mani.
Tirò su la mia maglietta, ammirava il mio seno nonostante non fosse di grandi dimensioni.
Feci la prima cosa che mi venne in mente e abbassai di nuovo la maglietta.

"No" disse; prese le mie mani e mia alzò di nuovo la maglietta.
Iniziò a baciare il mio seno, facendomi semi aprire la bocca.
Piccoli grugniti uscirono dalle mie labbra a causa del piacere che stavo provando.
Mi baciò, un bacio pieno di emozioni.
Le nostre lingue danzavano, le mie dita stringevano i suoi capelli, le sue mani vagavano su tutto il mio corpo.
Si fermò per un attimo, presi le mie mani e dai suoi capelli le legai alla sua nuca.
Ansimai sulla sua bocca quando la mia intimità venne a contatto con la sua erezione.
Il mio pigiama non era realizzato in una stoffa di materiale ruvido, ma era seta, morbida e leggera.

Aprì leggermente la bocca anche lui, quando le nostre intimità si sfiorarono.
Il suo membro era pulsante e grosso.
La mia intimità era piccola stretta.

"Tom io non posso" gli dissi all'orecchio, mentre iniziavo a perdere il controllo.

"Perché no?" rispose lui tra mentre ribaciava il mio collo.

"Tom io sono vergine" confessai.
Non rispose, mi guardò solamente.

"Finirò quello che ho iniziato" Affermò.

Non le diede neanche il tempo di replicare che le abbasso i pantaloni del pigiama rilevando le sue mutande bagnate per l'eccitazione.
Guardò con attenzione quelle mutande, e penso all'effetto che aveva su quella ragazza.

Passo le sue dita su di esse, ripercorrendo la forma dell'intimità della ragazza.
Lo eccitava vederla godere in quel modo, gli sarebbe piaciuto entrare dentro di lei, ma doveva finire quello che aveva iniziato quel giorno alla festa.

Le abbassò anche le mutande, rivelando per completo la sua vagina.
Le sue labbra erano leggermente gonfie e bagnate per l'eccitazione.

Passò due dita su di essa per lubbrificarla prima di abbassarsi e iniziare a giocarci con la lingua. Movimenti lenti ma eccitanti, sia per lui che per lei.

𝐎𝐒𝐒𝐄𝐒𝐒𝐈𝐕𝐄 || Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora