Ora di Assaltare la Morte Nera (parte 2)

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Raggiunsero l'ascensore correndo. Percy sbatté la mano sul bottone senza fare una pausa e Harry, l'ultimo, scivolò oltre la porta giusto in tempo. I Dissennatori si ammassarono tutti contro la porta e iniziarono a risucchiare la felicità, ma Harry e Annabeth ebbero la stessa idea.

"Expecto Patronum!" Un'ape del miele blu acceso e un cervo uscirono dalle loro bacchette e mandarono via i Dissennatori, permettendo all'ascensore di andare velocemente indietro. Tutti barcollarono per il movimento improvviso e Percy dovette tenersi al muro per stare in piedi.

"Ci serve una strategia d'uscita. Ora." Disse Ron, tenendo Mary a braccetto.

"Torniamo indietro come siamo entrati," disse Percy, preparando la sua bacchetta. Gli sarebbe servita a poco in battaglia, conosceva solo pochi semplici incantesimi, ma era l'unica difesa che aveva contro un ministero pieno di gente che usava la magia. Vortice poteva solo respingere pochi incantesimi alla volta e anche così...

I capelli di Hermione stavano diventando più scuri e ricci intorno al suo viso quando l'ascensore smise di muoversi, aprendosi per rivelare il piano terra. Maghi e streghe gli passavano, ignari dei cinque fuorilegge che erano usciti dall'ascensore con le teste basse. Camminarono il più veloce possibile e avevano superato la statua quando ci fu un urlo dietro di loro.

"Harry Potter!"

"Correte!" Urlò Percy e iniziarono a correre. Incantesimi venivano lanciati a destra e a manca. Annabeth inciampò e Percy la prese.

"Oh, per l'amor di Dio!" Si tolse i tacchi e si abbassò per evitare il raggio di luce rossa che colpì il marmo vicino a lei, facendo un grande buco nella pietra.

"Forza." Percy la tirò per il braccio. Girò la testa e vide il Direttore dell'ufficio Applicazione della Legge marciare verso di loro, lanciando via con una forza incredibile tutto ciò che gli bloccava la strada. Fogli volarono in giro e maghi e streghe si tolsero di mezzo barcollando. Lanciò un incantesimo verso la coppia e loro schivarono di nuovo. Percy vide l'acqua della fontana e lanciò istintivamente la mano di lato. L'acqua eruppe e il Direttore dell'ufficio Applicazione della Legge esitò davanti all'onda. Percy e Annabeth colsero la distrazione e corsero per raggiungere il trio. Ron era fermo, guardando a bocca aperta il pavimento e i maghi bagnati.

"Forza, Reggie." Mary gli tirò il braccio.

"Ron, andiamo," Insistette Harry, consapevole del fatto che il Direttore dell'ufficio Applicazione della Legge stava ancora andando verso di loro.

"Non sono tuo marito," disse Ron a Mary, mentre il suo completo diventava troppo grande e la sua altezza diminuiva. "Prendete i vostri figli e andate via. Lasciate lo stato se dovete. Basta che ve ne andiate da qui." La spinse verso uno dei camini. Ci volle un momento perché lei capisse cosa stesse succedendo, ma a quel punto Harry aveva tirato Ron nel camino a fianco. Ron prese Percy, che stringeva Annabeth. Hermione non era molto lontana e appena li raggiunse saltarono nel camino insieme.

Era come se Percy venisse tirato in ogni direzione. Un momento di sollievo lo inondò quando intravvide Grimmauld Place, seguito da una sensazione lacerante lungo il braccio destro.

I suoi piedi colpirono la terra ferma e Percy si piegò in due, cadendo in ginocchio e premendo la testa sul terreno pieno di foglie. Gli vennero le lacrime agli occhi e li strinse, cercando di bloccare il dolore lancinante al braccio. Era come se fosse stato interamente strappato dal gomito, pelle e muscolo portati via lasciando nient'altro che sangue. Sangue che era bagnato e appiccicoso e stava ricoprendo il suo completo.

Harry guardò il disastro intorno a lui nel panico. Hermione era in ginocchio sopra il corpo che si contorceva di Ron e Annabeth era in ginocchio vicino al suo fidanzato, cercando di convincerlo a mostrarle la sua ferita. Entrambe le ragazze stavano urlando a Harry di dargli qualcosa dalla borsa di Hermione, che era tra le foglie a circa un metro da loro.

Harry si lanciò verso la borsa e cercò al suo interno, cercando di trovare l'Essenza di Dittamo (che Hermione gli aveva chiesto e una bottiglia d'acqua (che Annabeth stava chiedendo, anche se Harry non sapeva perché. Percy aveva bisogno del Dittamo, ma non aveva intenzione di dubitare, doveva essere una cosa da semidei).

Harry cercò la su bacchetta, che era caduta vicino a lui, e la agitò sopra la borsa. "Accio Dittamo! Accio bottiglietta d'acqua!" Prendendo il dittamo e lanciando l'acqua ad Annabeth, Harry corse dal suo migliore amico e impallidì.

Parte del braccio di Ron mancava. Era peggio della ferita di Annabeth dopo il matrimonio. Era buio. Harry non riusciva a capre dove la ferita iniziasse e dove finisse. Tutto ciò che vedeva era sangue. Sangue sulle mani di Hermione. Sangue sui vestiti di Ron.

Hermione prese la bottiglia da Harry piangendo. "È tutta colpa mia. È tutta colpa mia."

Harry non riusciva a trovare la voce, ma riuscì a forzare un "Cosa è successo?" Prima che la bile gli risalì in gola. Hermione scosse la testa e usò la pipetta, con le mani tremanti, per fare cadere alcune gocce sulla ferita. Ron fece un gemito e urlò, cosa che fece piangere ancora di più Hermione.

"Mi dispiace. Mi dispiace molto, Ron," sussurrò Hermione. "Shh, va tutto bene. Manca poco."

Harry dovette guardare da un'altra parte, perciò si concentrò su Percy e Annabeth, che sembravano avere altri problemi. Annabeth stava cercando di fare sedere Percy, persuadendolo con la bottiglietta, ma non voleva farlo. Stava tremando e Harry era sicuro di aver sentito qualche singhiozzio.

"Forza, Testa d'Alghe," stava dicendo Annabeth, "Devi guarirti per sentirti meglio."

"Non posso," urlò Percy con la voce piena di dolore.

"Hai camminato nel Tartaro, Percy," disse Annabeth, la sua voce spezzata dalla preoccupazione. "Puoi farcela. Ti prego."

Il dolore è soggettivo, ma è sempre dolore. Anche se Percy aveva attraversato l'inferno e si era ferito relativamente di più, poteva comunque sentire dolore, era umano. Annabeth lo sapeva. Ma Percy doveva concentrarsi sul guarirsi con l'acqua. Non poteva concentrarsi sul dolore al braccio.

Assicurandosi che Hermione avesse finito di usarlo, Harry le prese il Dittamo e andò verso la coppia.

"Percy, siediti," gli disse Harry, meno delicatamente di quanto volesse.

"Fa male," credette di sentire mormorare Harry.

"Lo so, ma questo ti aiuterà." Harry guardò Annabeth e si scambiarono uno sguardo che entrambi capirono. Annabeth fece un respiro profondo, preparandosi, e mise le mani sulla spalla di Percy. A un altro cenno della testa di Harry, lo tirò su, rivelando l'enorme quantità di sangue e pelle aperta dal gomito fino al polso di Percy.

"Questo farà un male da morire," fu tutto ciò che Harry disse prima di spremere alcune gocce sulla ferita. Percy urlò, stringendo gli occhi. Hermione dietro di loro rabbrividì, ma poi tutto finì e ciò che rimase furono delle spesse cicatrici lungo il suo braccio, come se la sua pelle fosse stata tirata via con un artiglio.

"Probabilmente sarebbe rimasto un segno meno evidente con l'acqua, ma andrà bene," mormorò Annabeth prima di guardare Harry. "Grazie." Percy cadde tra le sue braccia e lo strinse forte. "Grazie."

"Mai più," mormorò Percy, con gli occhi chiusi per la stanchezza e il sudore mescolato alle lacrime lungo le guance. "Non mi smaterializzerò mai più."

"Dove siamo?" Chiese Harry, guardandosi finalmente intorno. Erano in una foresta, il terreno era coperto con foglie autunnali rosse e marroni. C'era una leggere brezza e alcuni uccelli cinguettavano e chiacchieravano tra gli alberi a poca distanza.

"Lui- Lui mi ha presa per la gamba," disse Hermione, asciugandosi le guance piene di lacrime con la manica, le sue mani coperte del sangue di Ron, "E ha visto Grimmauld Place, perciò ci ho portati qui perché sapevo che se sapeva dove stiamo non ci potevamo più stare. Questo è stato il primo posto a cui ho pensato." Si guardò intorno, come se vedesse la foresta per la prima volta. "Venivo qui quando ero bambina." Si raddrizzò e si fece coraggio, sfregando le mani insanguinate sui pantaloni del suo completo. "Lancerò degli incantesimi di protezione. Harry, Annabeth, potete montare la tenda?"

"Tenda?" Chiese Harry, ancora scosso. Annabeth, che ancora stringeva Percy, indicò la borsetta di Hermione.

Sconfiggere l'Oscurità {Libro 3} [Traduzione Di To Thwart The Darkness]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora