Lottare o Scappare

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Villa Malfoy

Seguì Bellatrix in giro per la villa, come aveva istruito. Negli ultimi giorno, aveva insistito perché restasse dove poteva vederlo. Era un bene, perché negli ultimi giorni non aveva sentito nessuno dei sensi di colpa che aveva per aver detto a Voldemort dei suoi amici. Non c'era niente. Nessun senso di colpa, nessuna vergogna, nessuna ansia.

Solo calma negli ultimi giorni. Era come se niente andasse storto.

Bellatrix gli aveva fatto mettere qualcosa di più adatto alla villa - un completo nero, molto simile a quello di Draco. Aveva detto che la polvere e lo sporco distraevano. E aveva anche detto che quello era l'abbigliamento appropriato per un Mangiamorte onorario.

Ci fu un crack all'esterno seguito da uno strillo e una risata. I cacciatori di taglie erano tornati.

"Oy! Bellatrix!" Chiamò Scabior mentre correva attraverso la villa, "Guarda cosa ho trovato!"

Narcissa fece velocemente sparire il tavolo da pranzo con tutte le sedie. Draco si ritirò sulle scale. Bellatrix fece una smorfia e rimase vicino al camino.

I cacciatori entrarono correndo, trascinando con loro quattro ragazzi. Uno aveva i capelli rossi. Una aveva dei ricci castani che uscivano dalla sua treccia. Uno aveva la faccia molto gonfia. E l'altra... l'altra aveva i capelli biondi e uno sguardo arrabbiato che scomparve appena mise gli occhi su di lui.

"Percy!"

Si ricordava quella voce, come se lo chiamasse da una spiaggia lontana. Ma rimase immobile, con le mani dietro la schiena, vicino al camino, mentre Bellatrix si avvicinava ai nuovi arrivati. Scabior spostò la frangia dalla faccia del ragazzo brutto, rivelando una cicatrice.

"Draco!" Chiamò Bellatrix.

"Percy-" Urlò per il dolore la ragazza. Conosceva quella voce. La ricordava. Per tutti gli dèi, sapeva anche a chi apparteneva quella voce. Il nome era sulla punta della sua lingua, il ricordo nel retro della mente attraverso tutta l'oscurità e la nebbia.

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Annabeth lottò contro il cacciatore che la teneva. Ma lui aveva la presa sui suoi capelli. Percy era davanti a lei, proprio lì, ma non la stava guardando. Non la stava considerando. Cosa gli avevano fatto?

"Draco!" Strillò di nuovo Bellatrix. Dei passi veloci corsero giù dalle scale e Draco apparve sulla porta.

"Cosa?"

"Questo è Harry Potter?" Chiese Bellatrix e il cacciatore spinse Harry in avanti. L'incantesimo che Hermione aveva lanciato era intelligente e Annabeth era grata alla magia in quell'istante. Sembrava che la sua faccia fosse stata punta da venti api.

Draco guardò Harry e Annabeth capì che l'aveva riconosciuto. Aspettò che dicesse qualcosa, che mettesse fine alla farsa. Ma Draco guardò di nuovo con calma sua zia, nessun segno del precedente riconoscimento nei suoi occhi.

"Non-"

"Fai attenzione, Draco," sibilò Lucio, avvicinandosi e prendendo suo figlio per il collo. "Se questo è chi pensiamo che sia... saremo noi a darlo al Signore Oscuro..."

Le mani di Draco tremarono e le infilò velocemente in tasca, guardando di nuovo Harry.

Bellatrix lasciò Draco a decidere e andò verso il cacciatore che teneva Hermione e Ron. I suoi occhi caddero sul cacciatore che aveva in mano la spada di Grifondoro.

"Dove l'hai presa?" Chiese.

Gli occhi di Annabeth trovarono quelli di Percy. Lui chiuse gli occhi e il fantasma di un sorriso gli apparve sulle labbra. Rischiò perfino un occhiolino veloce.

Sconfiggere l'Oscurità {Libro 3} [Traduzione Di To Thwart The Darkness]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora