Villa Malfoy
Aveva i capelli raccolti lontano dal viso, con solo qualche riccio oro che le cadeva sulle orecchie. Il vestito era fatto di strati di seta e aveva in mano un bouquet di fiori rossi in mano.
Gli fece un sorriso, gentile e bellissimo. Ma le parole che le uscirono dalla bocca non lo erano.
"Dove sei, Percy? Perché mi hai lasciata?"
I fiori divennero blu. Poi verdi. Il suo vestito si agitava intorno a lei come se galleggiasse in acqua.
"Dovevamo sposarci, Percy. Questo doveva essere il più bel giorno della mia vita."
Tutto cambiò. Ora indossava un abito nero. I capelli erano sciolti.
"Ma non sei tornato."
Tutti i suoi amici erano vestiti di nero.
"Non sei tornato per me. Mi hai abbandonata."
Sua mamma. Sua mamma era lì, piangeva sulla spalla di Paul. Ed Estelle. La piccola Estelle, con un vestito di pizzo nero. Tirò la gonna di Sally.
"Perché piangi, mamma? Perché stanno bruciando una coperta?"
"Dove sei, Percy?"
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Spalancò gli occhi, ma era ancora buio. Ancora buio. Dove era la luce?
Luce, dove era la luce?
Non riusciva a muovere il corpo. Perché no? Muoviti.
"Percy?"
La voce era delicata. Non un mangiamorte. Amichevole.
"Percy, respiri profondi."
Una mano calda sulla sua spalla. Un'ombra davanti a lui. Aveva gli occhi aperti. Era semplicemente una stanza buia. Andava tutto bene. C'era un pavimento sotto di lui e una giacca sotto la sua testa. Riusciva a sentire la cerniera contro la tempia. Andava tutto bene.
"Voglio andare a casa," singhiozzò. La mano calda e delicata si mosse su e giù sulla sua spalla.
"Lo so," disse Luna.
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La porta di sbarre svegliò di colpo Percy. Lamentandosi, si girò. Era troppo presto per questo. Ogni muscolo nel suo corpo si contrasse al pensiero di vivere qualsiasi cosa avessero in mente i mangiamorte per lui prima che facesse colazione.
"Ciao, Draco," disse delicatamente Luna. Percy aprì gli occhi per la sorpresa e, effettivamente, Draco Malfoy era sulla porta, muovendo i piedi. Percy si tirò su, cercando di non lamentarsi. Tutto faceva male.
"Cosa ci fai qui?" Chiese Percy. Cercò di non sembrare brusco, ma non funzionò. Draco si mosse per andare via, ma Luke si materializzò dietro di lui e incrociò le braccia.
"No."
Sospirando, Draco si girò ed entrò nel sotterraneo.
"Solo perché tu lo sappia," disse a Percy e Luna, "Luke mi ha costretto a farlo."
Luke alzò le spalle prima di teletrasportarsi da Percy e sedersi davanti a lui. "Penso solo che vi potrebbe essere utile un po' di compagnia."
Percy si sfregò il sonno restante dagli occhi. "Che giorno è?"
"Domenica," rispose Draco, sedendosi vicino a Luke.
"Sono qui da tre settimane?" Chiese Percy.
"Quattro," corresse Luke. Un mese intero.
"Wow. Va bene." Percy passò le dita sulla polvere che copriva il pavimento. "Grandioso." Sembravano essere passati anni dall'ultima volta che aveva visto Annabeth. Si chiese come stesse andando la loro impresa, se avessero trovato altri horcrux.
Era strano stare seduto difronte a Draco. Strano non era una parola abbastanza forte. Stare seduto davanti a Nagini sarebbe stato più confortevole. Percy non sapeva cosa dire. Non sapeva proprio niente di questo ragazzo e quello che sapeva probabilmente non era un argomento adatto di cui parlare.
Come inserisci 'Hey, so che sei un lupo mannaro' in una conversazione?
"Hai sentito qualcosa?" Chiese finalmente. "Da qualcuno?"
"No." Disse Draco. Luke gli lanciò un'occhiataccia.
"Ti vogliono mettere sotto la maledizione imperio. Li abbiamo sentiti mentre ne parlavano."
Era come essere colpiti da una tonnellata di mattoni, poi lanciato nell'Acheronte. La maledizione imperio significava che non avrebbe avuto il controllo. Voldemort poteva chiedergli di uccidere qualcuno e lo avrebbe fatto.
"Perché?" Riuscì a dire Percy.
"Perché vuole usare i tuoi poteri di semidio," disse Luke, ma poi guardò velocemente Luna, capendo che aveva appena rivelato il segreto (di nuovo).
Luna alzò le spalle, come se non fosse una grande sorpresa.
"Chirone aveva ragione," sussurrò Percy. L'avvertimento che avevano ricevuto all'inizio dell'impresa - che poteva essere secoli prima - di non rivelare chi fossero o Voldemort li avrebbe usati... Chirone aveva ragione a essere cauto. Era di questo che li aveva avvertiti.
E non c'era niente che Percy potesse fare.
Gli davano solo un bicchiere d'acqua al giorno. E anche così, era troppo assetato anche solo per considerare di usarlo per fuggire. E nessuno - a meno che non fossero Draco o Voldemort in persona - si avvicinava a lui, come se sapessero che poteva potenzialmente controllare il loro sangue. Percy aveva pensato di ricorrere al controllo del sangue, ma il piano avrebbe funzionato solo fino a quel punto. Era troppo debole per scappare dalla villa, figurarsi trovare l'uscita.
Sarebbe stato preso e trascinato indietro prima ancora che uscisse dall'edificio.
Non poteva fare niente.
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Sconfiggere l'Oscurità {Libro 3} [Traduzione Di To Thwart The Darkness]
FanfictionSei mezzosangue alla chiamata risponderanno Per sempre insieme l'oscurità sconfiggeranno. Per seguire il sentiero dalla morte forgiato, Di uno il respiro verrà salvato. L'aiuto dei maghi sarà da usare, se i sette oggetti vorranno trovare. ******* Vo...