Capitolo dieci: verità

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-13 mesi dopo la morte di Mitch-

<<eccomi>> gridò Jade entrando nell'appartamento e Giorgia le corse in contro abbracciandola
<<Dio, non sai quanto mi sono preoccupata!>> urlò Giorgia
<<dovresti esserci abituata, sai che il mio lavoro purtroppo è imprevedibile>> esclamò Jade mentre si staccò dall'abbraccio
<<Jade... io non c'è la faccio più>> puntualizzò Giorgia
<<a fare cosa?>> chiese stranita Jade
<<con tutti questi segreti! Io... io... ho paura che ti faccia male Jade! Sei sempre fuori per lavoro, arrivi sempre in ritardo, so pochissimo del tuo passato! Parla con me ti prego! Mi sto preoccupando! Di notte ti sento urlare, spesso ti sento piangere dalla mia camera... Jade ho bisogno di sapere>> esclamò Giorgia mentre Jade la fissava, impassibile, probabilmente per paura di perdere anche lei e se non le avesse detto la verità sicuramente sarebbe accaduto.
<<Giorgia, io... io vorrei poterti dire di più, ma non posso>> confidò Jade
<<sai una cosa, me ne vado, sai tutto di me Jade! Sei l'unica che sa quello che è realmente accaduto ai miei genitori ! Io Jade non posso continuare così, è più di un'anno che ci conosciamo e tu non riesci a parlarmi e a dirmi seriamente cosa succede, addio Jade>> affermò Giorgia mentre si dirigeva nell'altra stanza, per preparare le valige, ma Jade le bloccò il polso.
<<Giorgia, non andartene anche tu>> affermò Jade
<<non mi lasci scelta>> rispose Giorgia
<<io... d'accodo, ma ho paura di come mi potrai vedere d'ora in poi, vieni in cucina>> esclamò Jade mentre si dirigevano in cucina <<siediti e tieniti forte>>
<<coraggio>>
<<all'età di quattordici anni mio fratello è morto, all'epoca ne avevo all'incirca tredici... lui era il mio punto di riferimento. Quindi, avevo deciso di farla finita una volta per tutte, così poco tempo dopo presi una lametta e andai in spiaggia, volevo morire vedendo il sole calare sotto le onde del mare e... se non fosse stata per la mano di qualcuno adesso non sarei qui a raccontarti ciò che è accaduto...>>
<<di chi era la mano...?>>
<<di Mitch... lui ne aveva passate di peggiori, nonostante tutto però era andato avanti, aveva trovato la forza e inoltre era riuscito a rialzarmi. Poco tempo dopo mia madre morì a causa di un malore, un cancro alle ovaie, le è stato diagnosticato troppo tardi, quindi non si potè fare più nulla... Mitch poco prima della morte di mia madre era diventato il mio fidanzato e quando mi arrivò la chiamata dall'ospedale che ci riferiva del decesso di mia madre, lui era lì e coprì la mie urla con un abbraccio... mi sentivo distrutta, un'altra volta ero sprofondata in quell'abisso e un'altra volta Mitch riuscì a tirarmici fuori...>>
<<Dio mio Jade... io... io non immaginavo...>>
<<lasciami finire Giorgia ti prego...>> disse Jade con le lacrime agli occhi
<<certo... scusami>>
<<come stavo dicendo... era riuscito un'altra volta a rialzarmi. Mio padre purtroppo iniziò a bere, tutte le sere arrivava a casa ubriaco e anziché consolarmi mi incolpava, della morte di mio fratello e dei miei genitori. Io non sostenevo più quelle condizioni, ero distrutta, Mitch era la mia cura, l'unico sbocco da quella vita di merda. Una sera mio padre tornò a casa talmente ubriaco che non si reggeva in piedi, pensando che in quelle condizioni non mi potesse fare nulla, lo aiutai a mettersi a letto e ci riuscii... se non fosse che, poco dopo, si alzò prendebdo la bottiglia di birra che aveva poco prima in mano e la spaccò contro il muro di camera sua, colpendomi allo zigomo... infatti se noti bene ho una piccola cicatrice. Mi ricordo ancora le sue parole 'stupida troia! È tutta colpa tua! Tu e tu soltanto hai rovinato la mia vita!'... Dopo quelle parole, corsi subito fuori dalla sua stanza, mentre lui mi seguiva urlando. Riuscii a chiudere la porta di camera mia a chiave, mio padre la percuoteva e gridava, voleva che la aprissi... iniziò persino a dire cose dolci, per un momento pensai di aprila ma sapevo come sarebbe andata a finire, forse sarebbe arrivato persino a commettere un omicidio, il mio omicidio. Così presi il cellulare per comporre il numero di Mitch e lui arrivò poco dopo. Mio padre nel frattempo si era arreso ed era andato a letto, mentre Mitch mi stava disinfettando e cucendo lo zigomo... erano già due anni che stavamo insieme all'epoca... lui quella stessa sera mi disse una frase che mi aiutò a voltare pagina 'Jade, non puoi continuare così, lui non merita le tue attenzioni... so che è l'unico membro della tua famiglia stretta rimasto, ma guarda come ti sta conciando! Non so se c'è ancora del buono in lui, vieni a vivere da me, ti prego... non riesco più a vederti in queste condizioni' io piansi, era una routine all'epoca, e adesso sto iniziando a riprenderci l'abitudine, purtroppo... fatto sta che, quella notte, mi preparai le valigie e detestavo ammetterlo ma, per quanto provassi ad aiutare mio padre finivo sempre per ferirmi, ancora di più di quanto già lo fossi... così gli scrissi una lettera poco prima di uscire da quella maledetta casa 'papà, se sei "sobrio" e stai leggendo questa lettera voglio che tu sappia una cosa, non ti vergogni di quello che mi hai fatto? Di tutte le botte che mi sono presa cercando di aiutarti? Di tutti gli insulti e gli sputi? Io ti vorrò per sempre bene, ma non a questo tuo lato, al lato che mi ha cresciuta con lo sport e i videogiochi... al mio vero papà... ti amo, grazie per quelli che facevi per me. Ti prego vai in un centro recupero, addio.' Da quel giorno non ho più sue notizie... io e Mitch eravamo felici, era il ragazzo migliore di questo mondo e vivere con lui era stupendo, riusciva a strapparmi sempre un sorriso.. mi ricordo che il sabato andavamo sempre al cinema, era la nostra serata e nessuno poteva interfere... inoltre lui stava finendo di laurearsi mentre io studiavo e lavoravo come babysitter per una famiglia ricca, guadagnavo anche bene... per i nostri sei anni di fidanzamento abbiamo deciso di andare a Ibiza, per festeggiare... cosa darei per non esserci andata...>>
<<Jade, cosa successe...?>>
<<un attacco terroristico. In spiaggia, poco prima che arrivassero i terroristi, lui mi aveva chiesto di sposarmi ed io ero la persona più felice del mondo, me lo meritavo dopo tutta quella sofferenza, anzi... c'è lo meritavamo entrambi. Un terrorista mi colpì ad entrambe le spalle e l'unica cosa che ricordo è Mitch colpito a sua volta e lui che gridava il mio nome. Al mio risveglio mi sono ritrovata qui, a Roma. I servizi segreti italiani mi avevano slavata, erano sulle tracce di quei terroristi ed ero l'unica superstite, quindi mi salvarono e adesso io lavoro per loro... Giorgia, adesso dovrei ucciderti, ti rendi conto? Ti ho raccontato tutto Giorgia! Devi tapparti la bocca e se mai qualcuno dovrà mai venire a sapere di questa conversazione tu dovrai rinnegare sino alla morte... Dio potresti essere in pericolo Giorgia! Ascoltami bene, io sono una normalissima detective e nulla di più, intesi?>>
<<io... io... hai ucciso dell persone?>> mi chiese con volto preoccupato
<<Giorgia, hai capito?!>>
<<si... non dirò nulla, ma rispondi alla mia domanda>>
<<si, purtroppo sono stata costretta>>
<<sei... sei...>>
<<un mostro, lo so>>
<<no, cioè si... però.... sei anche una... una spia ed è strano, mi sento in 007... io... devo assimilare il tutto Jade>>
<<capisco, ma ti prego non andartene, mi sei rimasta tu>>
<<non me ne andrò mai Jade, te lo prometto>>
Entrambe restarono lì a lungo, in cucina, a guardarsi... quasi come se stessero cercando di capire cosa ci fosse nel cuore dell'altra. Finalmente Jade, per la prima volta dopo la spiaggia, si sentì meglio... era quasi rilassata e in quel momento andava bene anche un quasi.

Spazio autrice
Direi che per oggi di cose tristi ne ho scritte
Comunque domani se riesco posto altri due capitoli che ho qualche ideuzza

Due anime || Mitch Rapp ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora