Capitolo ventiquattro: foto

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-13 mesi dalla presunta morte di Jade-

Mitch era appena rientrato alla base della ci in Romania e si stava subendo il cazziatone da parte di Hurley, d'altronde quell'uomo era incazzato 24h su 24, non gli serviva un valido motivo per ciò... diciamo solo che era una miccia, gli ci voleva un secondo per accendersi e ancor meno per esplodere.
<<che cazzo avevi in quella mente?!>> gli urlo Hurley
Gli urlò con talmente tanta potenza che si dovette tappare un'orecchio, Mitch pensava di uscirne sordo una volta per tutte.
<<non sai rispettare un cazzo di ordine!>> urlò ancora più forte
-ma dove cazzo la trova la voglia di urlare, ma specialmente come cacchio fa a gridare così forte!- si chiese tra sé e sé Mitch mentre Hurley continuava a sgridarlo
<<mi stai ascoltando ragazzino?!>> gli chiese nuovamente urlando
Mitch si era perso nei suoi pensieri, quel povero ragazzo sperava solamente che Hurley non potesse gridare più forte di quanto già stesse facendo.
<<si signore>> mentì Mitch
<<sentiamo che cosa ho detto?>> gli chiese Hurley fulminandolo con lo sguardo
Mitch rimase impassibile, non era preoccupato per nulla, al massimo si sarebbe beccato un pugno sul naso e qualche altro cazziatone.
<<mi sono perso a: non mi interessa, ho deciso di completare la missione>> rispose Rapp con un sorriso strafottente
Hurley non ci vide più e gli sganciò un destro in pieno volto facendolo cascare a terra.
<<sei solo un cazzo di ragazzo! non provare mai più a rivolgerti in questa maniera a me!>> urlò Stan mentre Mitch si massaggiava lo zigomo dolorante.
<<hai disobbedito ad un ordine>> disse Hurley
<<no, ho scelto di inseguire l'obbiettivo ed ho completato la missione>> lo corresse Mitch fissandolo nelle pupille degli occhi mentre si alzava da terra <<non sono qui per questo?! Non è il mio lavoro?!>>
<<il tuo lavoro è fare quel cazzo che ti dico io!>> urlò Hurley
-si ricomincia- pensò mitch prima di parlare <<pensava forse che lo avrei lasciato scappare?! Quel pezzo di merda?!>>
Hurley stava per controbattere ma il litigio venne interrotto da Irene Kennedy.
<<Stan>> lo chiamò la donna facendolo girare
<<bene, sei qui>> disse Hurley andandole incontro
<<si>> disse la donna
<<ti mostro una cosa...>> le disse per poi guardare Mitch <<e tu aspetta>> e stranamente il ragazzo fece ciò che gli venne ordinato.
Hurley tirò fuori il cellulare dalla tasca e le fece vedere la ripresa delle telecamere di sorveglianza riguardo all'accaduto al bar.
<<guarda la! Quelle saranno le cazzate che ci faranno chiudere i battenti! Il ragazzo non sa obbedire ad un ordine>> urlò Hurley irrigidendosi
<<abbassa la voce>> disse la donna ed egli fece così <<Victor è stato beccato, Rapp invece no>>
<<perché quel ragazzo ti arrapa così tanto?>> gli chiese Hurley
Irene si rese conto dell'offesa appena ricevuta e lo guardò con uno sguardo che avrebbe tagliando anche l'adamantio.
<<non parlarmi così sono un tuo superiore!>> disse fredda la donna
<<un mio superiore?>> gli chiese Hurley
<<un tuo superiore per la miseria!>> rispose Irene alzando leggermente la voce mentre Hurley tento di calmarsi, ovviamente, ottenendo scarsi risultati.
<<hai idea di quanto tempo ho passato a cercare qualcuno che avesse il talento e le palle di quel ragazzo?>> gli chiese Irene sconcertata.
Intanto Rapp si era ripreso, dal pugno si intende. Il ragazzo si era alzato e diretto verso il borsone vicino al letto, stava mettendo apposto i suoi documenti nel portafoglio quando trovò una foto... quella foto.
ritraeva lui è Jade, quel giorno che gli cambio la vita. Come sarebbe voluto tornare indietro e non prenotare mai quella vacanza, ma purtroppo non si può e il fatto che la prenotò non riuscirà mai a perdonarselo, specialmente dopo il miraggio che vide quel giorno.
Mitch guardò nuovamente la foto e si fece scappare una lacrima dall'occhio destro.
<<mi manchi>> le disse sottovoce mentre un'altra lacrima gli rigò la guancia
Mitch non si permetteva mai momenti di debolezza, infatti spesso sembrava che non gli importasse di Jade... ma non era così. Se non parlava di lei o non piangeva non voleva dire che non stesse male, anzi tutt'altro. Stava da cani.
<<sai, oggi ti ho vista... quanto avrei voluto che fossi reale>> disse facendosi scappare una piccola risata <<amore ti prego scusa se non ti parlo spesso, ma sai questo nuovo lavoro è un casino, quasi quanto me...>> rise poi sospirò <<Dio quanto mi manchi... fa tutto schifo senza di te. Sai mi ricordo quando ero io quello che aveva voglia di vivere, specialmente mi ricordo il nostro primo incontro... molti lo definirebbero orribile ma invece è stato stupendo, sono riuscito a salvare un'angelo in quella spiaggia. Perché si, quando ti penso ti immagino come un angelo... Dio Jade, cosa mi hai fatto...>>
Sospirò nuovamente.
Dopo queste parole un'altra lacrima gli rigò il viso e si affrettò ad asciugarla.
Gli piaceva parlare con la loro foto... poteva sembrare da psicopatici, ma lo faceva sentire bene, lo faceva sentire a casa.
<<ti amo>> sussurrò rimettendo la foto al suo posto.

Spazio autrice
Ps ho deciso di spezzare il capitolo in due oppure sarebbe risultato troppo lungo, love my friends

Due anime || Mitch Rapp ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora