Capitolo undici: memoria

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-14 mesi dopo la morte di Jade-

2:18 p.m.
<<un attacco terroristico...>> la televisione era impostata sul canale del telegiornale, mentre Stan Hurley stava gironzolando per la sua casa studiando le schede psicologiche delle reclute. Una parola del telegiornale catturò la sua attenzione, la parola "plutonio". Stan andò di corsa verso la televisione e alzò il volume mandando indietro il programma.
<<una carica di plutonio è stato rubato da un furgone bi...> Stan bloccò l'immagine guardando il presunto ragazzo che aveva rubato la carica, lo riconobbe... almeno pensò così. Era camuffato: aveva la barba lunga color nero, un cappello di lana e un vecchio zaino scuro. Qualcosa in quel ragazzo richiamò l'attenzione di Stan, come se lo avesse già visto. Hurley stette a fissare l'immagine a lungo, quasi come se sperasse che quel ragazzo si girasse nella sua direzione per far vedere il suo volto.
Coraggio, sono sicuro di averti visto, ma dove? Si chiese scavando tra i suoi ricordi.
Scavò a fondo per arrivare all'informazione necessaria e finalmente lo riconobbe.
<<non può essere>> affermò per poi premere play sul telecomando e buttarsi a peso morto sul divano.

-tre giorni dopo-
4:25 p.m.
Stan Hurley era seduto su una poltrona infondo all'ufficio della signora Kennedy, durante l'attesa giocherellava con il bordo del pantalone con fare agitato. Stava aspettando la signora Kennedy, lo aveva convocato lo stesso giorno del telegiornale, era lì più o meno da mezz'ora e si stava chiedendo se parlarle del ragazzo che aveva riconosciuto in televisione o meno.
Mi prenderà per pazzo affermò tra se e se riferendosi al ragazzo non può essere lui, era morto
<<Stan>> disse Irene Kennedy mentre entrò nel suo ufficio e si diresse verso la scrivania.
<<abbiamo un problema, sei settimane fa c'è stato un furto in una centrale nucleare dismessa>> affermò Irene
<<l'ho saputo>> disse Hurley
<<quello che non sai è che sono spariti 15 kg di plutonio per armamenti>> puntualizzò la signora Kennedy
<<cazzo, è tanto!>> affermò Stan Hurley
<<è appena passato di mano>> rivelò Irene Kennedy mentre Stan Hurley si alzò dalla poltrona
<<ti faccio vedere una cosa>> affermò Hurley tirando fuori il cellulare e mostrandole la foto del ragazzo <<non ti suona nessun campanello? È un impressione mia?>>
<<non può essere lui, i nostri droni lo hanno ucciso all'attentato di Bamaku>> rispose Irene
<<non è mai stata o identificato, quello è il nostro cane sciolto>> puntualizzò Hurley mentre Irene Kennedy sospirò
<<va bene, diciamo che è lui...>> Irene non fece in tempo a finire la frase dato che Hurley la corresse <<è lui, sicuro>>
<<questo ci da l'occasione di cogliere due piccioni con una fava>> affermò la signora Kennedy porgendogli la foto di un altro uomo <<Andy Shariff, trafficante di armi, lavora in Turchia e quattro giorni fa ha comprato un detonatore nucleare russo>>
<<E ora lo vuole vendere>> disse Hurley finendole la frase
<<Shariff ha il miele, bisogna solo aspettare l'ape, gli mandiamo a puttane l'affare>> esclamò Irene Kennedy
<<e facciamo fiori entrambi>> puntualizzò nuovamente Hurley
<<tu andrai ad Istambul, c'è un agente sul posto che ti aspetterà all'aeroporto>> affermò Irene Kennedy mentre gli passò un nuovo fascicolo
<<d'accordo>> rispose Hurley aprendo il documento fornitogli poco prima
<<Annika Ogden, lavora per noi da cinque anni>> Irene fece una pausa e aspettò il contatto visivo con Hurley <<voglio Rapp nel team>>
<<sul serio?>> le chiese Hurley con voce quasi stranita
<<è pronto Stan>> affermò Irene
<<veramente non ancora... ma lo sarà presto>> puntualizzò Hurley mentre lascio l'ufficio seguito dallo sguardo di disapprovazione della signora Kennedy.

Spazio autrice
Sono vivaaaaa

Due anime || Mitch Rapp ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora