7 EMPATIA

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Ve: <<Mamma, mamma, MAMMAAAA, ti prego ALZATIII>>

J'mmi: <<vir', vir' che ce facit' a mamm't>>

Ve: <<NONNOOOO, MA NON LO VEDI CHE È UBRIACA?>>

Riversa sul pavimento senza coscienza, la mamma di Ve, aveva di nuovo affogato i suoi dispiaceri nell'alcool, vino per l'esattezza, cercando di allontanare quei demoni che non le davano pace...

Tu lo conosceresti. Lo conosceresti bene quel demone, lo sentiresti anche tu se, dopo aver riposto la tua vita nelle mani di quello che credevi fortemente essere l'uomo della tua vita, ti fossi ritrovata spiattellata in faccia la realtà e quell'uomo ti avesse tradita, delusa e, sebbene non lasci la tua casa, in realtà ha lasciato da tempo un vuoto incolmabile che nemmeno i figli hanno potuto riempire...

Lo sentiresti anche tu, se ti fossi girata dall'altro lato e avessi proiettato tutte le tue energie nel condividere il tuo tempo con tua madre, facendo in modo che si sostituisse a te con i tuoi figli e poi, all'improvviso morisse, e la realtà ti piovesse addosso con la potenza di uno tsunami.

E quel demone, fece riaffiorire violentemente tutte le cose peggiori che continuava a vomitare sul marito che, nonostante avesse un'amante fissa ormai da diverso tempo, continuava a condividere il letto con lei, la povera Lauren, la mamma di Ve, che non era cattiva, era solo un'altra vittima.

Vittima di una società, giù al meridione, che voleva e, purtroppo ancora oggi vuole, le donne a casa, a crescere i figli, a badare a genitori anziani e, soprattutto a mantenere la promessa fatta alla madre, prima che morisse, di non abbandonare mai il fratello più piccolo.

Io lo so come ci si sente: la sensazione è quella di essere in trappola, troppo giovane per rinunciare a vivere, troppo adulta per ricominciarne una nuova e soprattutto, i figli...

Quanto possano essere d'intralcio i figli per una donna che vorrebbe solo essere amata.

I figli giudicano i genitori: basano l'amore per loro attraverso l'amore che si scambiano i genitori l'uno con l'altra e credono di essere loro la causa di una eventuale rottura.

Lauren spegneva e accendeva sigarette, di continuo e poi beveva e beveva ancora.

Suo padre dava la colpa ai nipoti che non facevano niente per la madre come se il padre di Ve, invece, fosse in qualche modo giustificato, solo perché uomo.

Ve ricorda ancora il nonno che nel bel mezzo delle grida della figlia verso il marito, dal suo posto sul divano iniziava la solita sorfa canticchiando:

<< A colp' nun' è amijjjj... È tutt' a tojjjj... O vogl' e bast'... E tè tè, tienatill' mo...>>.

Ma se nemmeno il padre appoggiava Lauren, come avrebbe mai potuto la donna da sola, prendere la giusta decisione?

Ve ha sempre pensato che i suoi avrebbero dovuto divorziare, forse avrebbero avuto tutti una vita migliore, specialmente i figli ma... il passato non si può cambiare, si può solo accettare e conviverci.
Oh se lo fa!

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Sono ormai anni che convive con il suo passato e senza neppure gli psicofarmaci anche se a Ve uno Xanax non le avrebbe fatto male...

Ogni giorno era una ricerca continua delle bottiglie di vino, ora nascoste nella borsa, ora nell'armadio, Ve e Taty, la sorella di mezzo, più grande di Ve ma più piccola degli altri due, passavano il tempo a lottare contro quella pessima abitudine che iniziava ad essere un grande problema, che per gli altri due, la sorella e il fratello maggiori, veniva sempre preso sottogamba ma per loro due no, loro non perdevano mai la speranza, loro due, o meglio Taty, sentendo addosso il peso di una sorella maggiore che doveva tutelare e aiutare la piccolina di casa, cercavano in qualche modo di tirare su da quel baratro quella mamma disperata.

Che ne sanno gli altri? Che ne sai tu, che leggi, ti fai un'idea? Dovresti viverle certe esperienze, ed è questo quello che da tutta la sua vita cerca di fare Ve: cerca di vivere, di vivere le persone, cerca di immedesimarsi nei panni di chi si confronta con lei, per vivere sulla propria pelle le sensazioni e le emozioni che provano...

È un dono? No, direi più una condanna, una condanna che fa vivere ogni patimento...

Ve sai, ha cercato di capire, in qualche modo, anche il suo molestatore, ma soprattutto la povera madre di quell'uomo così disturbato e che avrà avuto davvero tanti problemi con le donne per cercare di appagare il proprio piacere sessuale con delle bambine: come si fa ad accettare di essere la madre di un "mostro"?

Quello che non ha mai potuto perdonare, e capire però è stato Salvatore, lui è stato quello che oggi si potrebbe definire un "bullo sessuale" eh sí...

Ormai tra il fare le crocerossine a casa e affiancarsi a soggetti che necessitavano di infermiere/psicologhe/mamme nascondendo grandi insicurezze e un bisogno (non confessato) di essere curate, era diventato il modo di vivere di Ve e delle sorelle e mentre ognuna di loro cercava di barcamenarsi tra una relazione e l'altra, come abbiamo già visto, Ve ricercava amici, ma con tutti i problemi e il peso emotivo che aveva la ragazzina, trovare persone della sua età con cui condividere il tempo era la cosa più improbabile...

Iniziò a frequentare con Claudia, che comunque era più grande di due anni rispetto a lei, sale giochi con persone più grandi...

Lì conobbe una sua coetanea, Gaia, quarta di otto figli, con problematiche familiari, che anche se di natura diversa, la facevano salire al primo posto nella classifica delle potenziali amiche: chi più di lei avrebbe potuto comprendere l'inferno di Ve?

Proprio lì iniziarono ad intrecciarsi rapporti con persone che avrebbe ritrovato anche alle scuole superiori, dove la musica, vedremo, cambierà un bel po' ma, ora, che ha tredici anni, chi inizia a frequentare la stessa sala giochi?

P

roprio lui, Salvatore e tutta la combriccola di disadattati dei suoi amici, persone che non solo facevano uso di droghe, ma avevano familiarità con il crimine, imparentati con persone appartenenti alla criminalità organizzata locale, che tutte le sere erano soliti recarsi nella stessa sala giochi che frequentavano Ve e Claudia.

Con molta nonchalance, Salvatore iniziò a corteggiare Gaia...

Ve tutt'oggi non ha ancora capito se questo corteggiava le sue amiche per farle un dispetto o cosa, eppure dicono "che gli uomini abbiano in dote un solo neurone" quindi come abbia mai potuto architettare un piano tanto diabolico per un quindicenne maschio?

Chissà! Misteri della natura... O forse, come per le donne quando attraversano la gravidanza, o la menopausa, la pubertà maschile con tutto il dispendio ormonale, dà alla testa, ma non siamo scienziati e questo non è un trattato scientifico quindi, ci rifaremo ai fatti e ognuno potrà trarre le proprie conclusioni;

A questo "splendido" e "gentile" giovanotto, venne in mente di chiedere a Gaia, dopo che i due ormai limonavano da almeno un paio di settimane, di chiedere a Ve, se volesse diventare la sua ragazza...

La sciocchina, invece di pensare che qualcosa non andasse, ne fu quasi lusingata: alla fine, aveva scelto lei....

I due, a chiacchiere, erano una coppia, peccato che però, insieme non facessero praticamente nulla, ma poi, diciamocelo, Ve non era mai stata veramente fidanzata quindi cosa ne sapeva di cosa fosse una coppia? Non aveva nemmeno un bell'esempio in famiglia da cui potesse trarre spunto.

Finalmente una sera...

SOLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora