PER SEMPRE

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<<Un Margarita per favore>>
Assaggiò con le labbra prima il sale misto al Limone sul bordo del bicchiere e poi le socchiuse per lasciare che quel sapore pungente profumato di arancio le toccasse la lingua mentre tutta sola, in quell'abito lungo di lino che le avvolgeva il suo corpo sexy da diciassettenne, lanciava sguardi languidi a quello che era diventato il suo nuovo "frutto proibito".

Ormai era diventata a tutti gli effetti una pantera solitaria, Ve non aveva più le sue amiche, era ricominciata l'estate e quindi il lavoro non era più solo nei week-end ma ormai ogni giorno si recava in bus in periferia in quel locale sempre stra pieno, tranne quella sera.

Quella sera scelse di andare in centro, nel cuore storico della città, tutta in tiro perché si era fissata con quel barman calvo, magro e soprattutto molto più grande di lei.
Ne aveva abbastanza dei ragazzini, cercava un uomo, una figura autorevole su cui poteva fare affidamento.

<<Cosa bevi? Posso farti compagnia?>>
Si voltò e si sentì infastidita da quel tipo, Antonio.

Le era stato presentato qualche sera prima dalla sua collega Marta, l'unica con cui aveva iniziato una parvenza di amicizia, fatta però di droghe e alcool e, quella sera, mentre Ve era in giro a sballarsi con un'altra amica di Marta, lo incontrarono, Antonio, alto muscoloso, calvo, occhi verdi dentatura discutibile ma con un sorriso coinvolgente ma anche con la battutaccia pronta.

A Ve, i tipi così, che punzecchiavano un po' come la "volpe che non essendo capace di raccogliere l'uva, asseriscono  sia acerba" le stavano letteralmente sulle balle e, sto tipo, non era da meno.

<<Una bella ragazza come te non dovrebbe stare tutta sola>>

<<Bè, meglio soli che male accompagnati...>> Disse lei con quella sua sicurezza che dimostrava molto più dei suoi appena compiuti diciassette anni, così pochi ma con così tanta acqua passata sotto ad un ponte un bel po' crepato.

Iniziarono a fare effetto i Margarita, ormai era al terzo ma aveva imparato a gestire l'alcool e a non perdere più il controllo.

Due anni prima, alla sua prima estate a lavoro, era ferragosto e il suo datore di lavoro, vista la pochissima affluenza organizzò un party per i dipendenti e lei si trovò a bere una marea di shortini di B52 un cocktail che aveva anche un effetto scenografico.
Le fiamme sul bicchierino si spensero e lei buttò giù in un solo sorso sette shortini... Ogni ora così...
Alle tre di notte riprese conoscenza abbracciata alla tazza del water di servizio.

Fu in quel momento che Gianluca un suo collega le si avvicinò per chiederle come stesse e finirono per fare sesso, così, tutti sfatti, ubriachi e senza ricordare nemmeno un secondo di quell'amplesso.

Ecco, fu da lì che imparò quando stava per arrivare il punto di non ritorno e che bisognava idratarsi per non perdere conoscenza.

Alternava acqua a Margarita, mentre Antonio la invitò a seguirla in bagno e le offrí qualcosa a cui lei ormai era abbastanza abituata e quella polvere bianca era lì pronta per essere assaggiata.

Anche il barman Gianni, che lei guardava tutta presa, si unì al "party" e quando il locale ormai stava per chiudere, si ritrovarono loro tre e altri due amici a continuare la seratina.

Ebbero attimi di titubanza quando lei rivelò la sua età e forse fu questo che li frenò dall'andare oltre intraprendendo un percorso che potesse metterli in una posizione scomoda: erano tutti trentenni e Antonio avrebbe compiuto i trenta di lì a poco.

SOLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora