9 PREADOLESCENZA

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Ve ha sempre odiato le droghe, suo fratello era stato arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti, la bambina provò molto smarrimento e un fortissimo senso di imbarazzo quando la polizia entrò in casa e la mise a soqquadro ma, soprattutto, era triste e sentiva il peso emotivo di quella mamma a cui doveva donare a tutti i costi una gioia.

Quanti dispiaceri per la povera Lauren, che andavano a sommarsi a quelli della sua adolescenza e a quelli causati dal marito lei, una sposa bambina...

Oggi, vediamo le donne diventare madri anche a cinquant'anni, dopo aver raggiunto un proprio status sociale in cui si riconoscono, Lauren a ventuno anni aveva già una bambina, non era ancora una donna che già si ritrovava madre e benché Ve sia pienamente convinta che diventare genitori da giovani possa rappresentare un enorme vantaggio, eppur vero che la società, ha sempre richiesto che una donna fosse in grado di stare al passo coi tempi, capace di fare carriera, che si sentisse affermata e poi anche una madre, una moglie, una casalinga e una psicologa, insomma una super multitasking...

Quanta pressione per le donne.

Quanto non ci si impegni seriamente a riflettere sul ruolo fondamentale di questa figura che ha gestito per anni la famiglia, altro che "buon padre di famiglia", gli uomini hanno avuto per secoli l'unica preoccupazione di infilare il membro in qualsiasi foro pronto ad accoglierli, pronti a procreare, a nutrirsi e a lavorare, senza il benché minimo pensiero di sostenere e ascoltare consorte e figli.

Spesso gestivano i figli con eccessiva autorità e, sempre più spesso esercitavano -e lo fanno ancora in tantissimi contesti- il proprio dominio anche sulle donne, oltre che sui figli.

Quando si sente parlare di donne abusate e picchiate, bisognerebbe sempre ricordare che quegli uomini sono stati educati da donne e dall'esempio di figure maschili poco inclini all'ascolto ma molto di più alla violenza fisica ed emotiva.

Ve è contro tendenza, crede fortemente che la famiglia sia come una squadra, lei ha giocato per anni a pallavolo: nella pallavolo i 6 giocatori in campo hanno ruoli ben definiti:
il palleggiatore, il centrale, lo schiacchiatore-laterale, lo schiacciatore -opposto e il libero.
I giocatori più bravi possono giocare in più ruoli ma non contemporaneamente, durante la partita ognuno deve rispettare il proprio ruolo e Ve, ha sempre primeggiato come alzatrice.

L'alzatore deve tenere in considerazione molti aspetti specifici, determinati dall'andamento della partita in corso:
Deve cercare la condizione tattica per cui l'attaccante più forte si trovi a schiacciare sul giocatore a muro più debole della squadra avversaria;
privilegiare le alzate che si sono rivelate più efficaci in allenamento;
insistere sullo stesso tipo di alzata se l'avversario non riesce ad arginare l'attacco che ne consegue -finché non adotta contromisure adeguate- e, viceversa, cambiare sistematicamente il tipo di alzata se l'avversario mostra una certa facilità di replica;
cercare di essere fantasiosi nella scelta delle varie alzate, per risultare imprevedibili nei confronti del muro e della difesa avversaria;
cercare di alzare il maggior numero di palloni in sospensione per rendere più difficile l'intervento del muro avversario;
sfruttare la visione periferica per controllare l'eventuale piazzamento anticipato del muro avversario e, di conseguenza, evitare certi tipi di alzate; e molto altro ancora ponendo, l'atleta che ricopre questo ruolo, nella posizione di un vero e proprio regista e questo ruolo nello sport Ve, lo ha assunto anche nella sua famiglia attuale, quella che con tanta fatica si è costruita, ma ieri?

Ieri Ve, ha dovuto soprattutto conoscere il male fatto a persona.
Salvatore non fu contento di averle rubato ciò che di più prezioso e caro possegga una persona: i sogni.

No, lui non si accontentò e andò a vantarsi del suo ennesimo trofeo, sbandierando la sua facilità nell'aver posseduto Ve e consigliandola anche ai suoi amici.

Ve, rimase chiusa in casa.
Non raccontò niente a nessuno, per lei sarebbe stata solo una nuova delusione da dare alla mamma, l'ennesima coltellata inflitta ad un cuore già troppo martoriato.
La scuola media stava per terminare, sarebbe iniziata una nuova vita, avrebbe iniziato a frequentare le scuole superiori e avrebbe riscritto la sua storia e quello sarebbe stato solo un brutto ricordo.

Claudia non poteva accettare che la sua amica non uscisse di casa, la prese di forza e la portò in giro.
Incontrarono Gaia, che non capiva come mai da giorni Ve non si facesse viva alla sala giochi, così la ragazzina le raccontò cosa aveva dovuto subire.

"Mi ha portata in montagna, pensavo volesse portarmi a vedere il panorama"

Tra le lacrime Ve, ripercorreva quella sera

"Mi ha detto che potevo urlare quanto volevo, nessuno mi avrebbe sentita"

Gaia fu una furia e aggredì Salvatore

Gaia: "Fai schifo. Come ti sei permesso? Hai capito cosa le hai fatto?"

Salvatore: "Io me la volevo solo scopare. Ormai se la sono scopata tutti"

I suoi quindici anni vennero fuori tutti lì in quella risposta: non si era nemmeno accorto che quella che era poco più che una bambina, era ancora "vergine".

Iniziò ad essere una vera "regista" come nella pallavolo, qualche anno dopo quell'evento.

Si perché mentre subiva violenze di ogni tipo, fisiche, psicologiche e morali, le insegnanti la vedevano come un numero, una delle tante alunne che erano passate sotto il loro insegnamento, non una mente da poter plasmare, non una persona da poter sostenere, non qualcuno da fare brillare.

Lei era molto portata per le materie scientifiche, era una vera appassionata ma, la sua timidezza e insicurezza, la portavano a fare scena muta, quando interrogata.
La sua nuova compagna di banco e avventure extrascolastiche, era molto più furba e sfacciata: copiava da Ve e veniva elogiata al posto della compagna.

All'ultimo incontro con gli insegnanti a Lauren fu consigliato di mandare Ve a lavorare come parrucchiera.
Quelle persone volevano scrivere il futuro di Ve.
E per un po' ci riuscirono...

Per un'anno, esattamente un anno, definiamolo sabbatico, si doveva ritrovare, rimettere insieme i tantissimi pezzi in cui versava ma che con tutta la forza che aveva in corpo cercava di non mostrare, specie a casa.

A casa bisognava prendersi cura di Lauren, non c'era nessuno che potesse prendersi cura di lei ed è questo che iniziò a cercare: qualcuno che potesse occuparsi e prendersi cura di lei

SOLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora