20. Essenza dell'anima

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Vi siete mai chiesti se le decisioni che prendiamo per evitarci dolore siamo quelle giuste? Siano corrette? Magari non farci male ci procuriamo altro male, magari un altro tipo di dolore, ma sempre dolore è. Come quando un ragazzo si autolesiona, pensa e crede che il dolore fisico possa guarire il dolore di un anima, concentrarsi su un male secondario e per un momento lasciarsi andare il primario; ignorare per non soffrire la presenza del ragazzo che ci piace, evitarlo, allontanarsi? È utile?
Questi sono i mille pensieri che mi hanno tormentato per arrivare alla conclusione che io senza te non posso starci, che mi sento come la bambina che nonostante ha creato il suo castello per proteggersi dalle onde che possono distruggere la sua anima, lei torna e si immerge nelle onde per essere un tutt'uno con il mare. Ed è così che decido, torno da te.
Arrivo il pomeriggio, dopo una lunga mattinata in ospedale dove nessuno può sapere ciò che mi accade, e in ogni secondo del ritorno da lì per arrivare da te, penso a te, penso a quanto la vita sia breve per vivere con i rimpianti, e io preferisco vivere con il rimorso che con il rimpianto di non essere stato accanto a te. Sei lì. Passo accanto a te e con la voce tremolante ti dico " ciao" e mi siedo ancora incredulo delle prime parole che ti rivolgo dopo la tua lunga assenza di 6 giorni, dopo quello che ho sofferto quando sei stato via, dopo averti sognato e desiderato ogni notte il tuo ritorno nella mia vita. Chioccherò parlo e rido e nonostante questo però il mio sguardo cerca il tuo, tu sei lì, quella mascherina bianca che copre e protegge le tue labbra che sorridono, quel sorriso che illumina come un sole di estate, in un inverno che sta andando via, e io voglio sciogliermi al pensiero che ci sei tu. Attendo e poi il tuo sorriso si incrocia con il mio, il mio cuore batte mi lascio trasportare dalle decisione che ho preso, non penso alle tue parole, non penso che vuoi fare la tua vita e mi vuoi fuori, non penso alla vergogna,è semplicemente penso a te, e leggermente il mio volto si illumina è un leggero sorriso appare, come quando dopo il cielo nuvolo e le strade bagnate, in mezzo alle nuvole nere e minacciose, arriva lo spiraglio di sole? Potrà asciugare quel raggio tutto ciò che ormai è bagnato e umido? Fai uno dei tuoi gesti con la testa e io ti seguo, sorrido e continuo e poi mi rigiro, incredulo di ciò che stava accadendo, nonostante non avessimo avuto un contatto a parole, o un contatto fisico, i miei gesti e i tuoi parlavano al posto nostro. Riesci a capire ciò che voglio dirti? Riesci a leggere dentro questo sorriso che ha avuto il coraggio di uscire come quando una tartaruga si rinchiude nel suo carapace, come se avesse paura di soffrire, ma anche ella sa che non può vivere nascosta per sempre, e che prima poi deve alimentarsi e rischiare, io ho bisogno di alimentarmi, di te, del suo sguardo e il suo sorriso è così esco è vivo. Passa poco tempo e si ha una pausa dalle lezioni, io rimango immobile pronto ad uscire a fumarmi una sigaretta, e tu ti incammini mi vieni incontro, rimango immobile cercando di capire cosa fare, come agire e poi, ci ritroviamo faccia a faccia, i miei occhi osservano quel viso che non vedevano da tempo, lo stesso viso che vedevo in quella polaroid e che mi provocava dolore di non vedere e che mi lasciava nel mondo dei sogni, e rimango in silenzio, e improvisamente la tua voce come una melodia, come la melodia delle onde unite del mare, esce: " hai finito di fare l'offeso?" Semplice domanda a cui non so rispondere, il battito torna ad accelerare e io non cosa fare, rispondo in maniera netta che non sono offeso, ti avvicini, risento il tuo profumo , mi perdo in te, che sta succedendo, il mio corpo trema e leggermente sento che mi sto schiudendo come un pulcino che ha vissuto nel suo uovo sperando di riuscire a vedere il mondo esterno , la luce del sole, abbracciami, mi dici e le tue braccia mi avvolgono in un abbraccio forzato a cui io non posso fare resistenza, mi lascio avvolgere e mi ritrovo, luce, il cielo si apre e il sole illumina le strada e appare l'arcobaleno, e mi sento felice, e ti guardo e tu vai via, esco correndo, vado al cortile e per la prima volta, canto. La canzone che mi ricorda te, che ogni parola è un significato di ciò che sento per te, e la gente mi guarda e io non so che fare, non mi importa, l'estate è arrivata, la pioggia è andata via e tu sei tornato, e tornato il mio niko, l'unico ragazzo che mi ha fatto avere coraggio di uscire dal mio guscio, e canto e continuo e ti penso, e il mio sorriso si irradia con il sole, e ti penso e dico, cosa provochi in me? Esci fuori e sorrido, tutto torna alla sua normalità, le strade del cuore saranno ancora bagnate da tante lacrime? Potrai mai tu asciugare ciò che tu stesso hai provocato? Non so ma sono felice. La lezione finisce subito e la ragazza dai lunghi capelli dorati e mossi come le onde di un mare calmo e sereno mi invita a stare con lei, e improvisamente tu compari, piove, ho un unico ombrello e tu sei sotto il mio ombrello insieme a lei, posso sentire il tuo odore è l'essenza che trasmetti. Sei così vicino che ho paura di essere come una calamita che è attratta dal suo uguale, fino ad un limite e poi deve allontanarsi, non vuole essere forzata, tu mi parli,mi avverti, mi dici che perdo la tua confidenza, e penso a che fare, tutto è così fresco, dammi il tempo, e le tue battute su delle ragazze cominciano a farmi quel senso di fastidio, perché lo sento? E mi chiedo perché se sai continui? O non lo sai? O pensi di non sapere, e poi mi innervosisco, e il mio cuore mi dice,si, la risposta alla domanda che ho paura di farmi è si,sto provando quel senso che sente uno quando è innamorato. Gelosia.
Passiamo per le strade bagnate di quel cortile che preannuncia l'arrivo a casa tua, quella strada che percorrevo ogni giorno immaginandoti , sperando che salendo le scale e aprendo la porta ci sarebbe stato il tuo sorriso ad accogliermi ma no, sono stati i 6 girono più lunghi per me,dolorosi ma tu non puoi saperlo. Attendere solo un tuo messaggio per dirmi che stai bene, che ti manchiamo. E poi saliamo, il mio ombrello ancora bagnato gocciola, e io gioco mentre stai dietro di me, e corro, mi sento un bambino che gioca ad acchiapparella, e mi sento a fregene quando ti lanciavo la sabbia, e sorrido e rido, e tu mi insegui e mi prendi, o mi lascio prendere da te, nel posto dove ho più protezione, nelle tue braccia.
Siamo seduti in cucina, e la tua presenza mi rende incomodo e mi sento a disagio, ancora non riesco a stare bene, penso a tutto ciò che è accaduto e a tutto ciò che ormai sai, non so come agire e cerco di essere freddo con te? Servirà? Mi sento immerso in quel mare ma ancora tocco sotto i piedi, la sabbia, ma ho paura di continuare, torno a riva perché ho paura, e se non tocco, chi mi salva? Come faccio a nuotare in quel mare di sentimento che ho dentro di me quando ti ho vicino. E ti guardo e improvvisamente tutto torna ad essere un dubbio. Siamo solo noi due in corridoio, come se fosse un labirinto è l'unica uscita sia una, pochi sguardi e parole e poi la frase che mi aspettavo da 8 giorni,la frase che ha cambiato tutto e ha confermato ciò che sento, la frase che ha scoperto il cielo nuvoloso, tu e io, e la frase detta con la tua voce che rimbomba come un eco dentro una caverna buia come la mia anima, me lo dai un abbraccio? I miei occhi brillano ti guardano e il mio corpo sente i brividi di una pelle d'oca e ci ritroviamo nello stesso posto dove tutto è finito, dove le mie lacrime cadevano a terra pensando a che non ti avrei rivisto e che tu fossi cambiato,e ti trovo, e mi trovo, e sei tu, sei niko,lo stesso ragazzo dalla tuta blu dietro la porta e che conoscendomi mi ha abbracciato e stretto intorno a lui, lo stesso che guardava i miei occhi e lo stesso che sorrideva al mare, lo stesso per cui la mia pazzia aveva un motivo, il pilota del aereo per scappare da tutto questo buio, lo stesso niko di cui mi sono innamorato, sei solamente tu.  La mia risposta alla tua domanda è un no, una negazione fatta da mille si che il mio cuore urlava e batteva come se volesse spingermi da lui, lui conta fino a 3, io mi giro e non lo guardo, retrocedo e dico, nuoto? Nuoto in questo oceano? Che fare? Tu prosegui e io mi ritrovo alla porta della cucina, a punto di entrare e ti dico che dato che i tre secondi sono passati,anche se volessi, non avrei potuto abbracciarti,e poi, tu riconti, un conto alla rovescia, per qualcosa che sarebbe esploso?una bomba di tempo? Uno, continuo a chiedermi se sia la cosa giusta, due, il battito del mio cuore aumenta a mi ritrovo nel mare di nuovo in punta di piedi sapendo che non avrei potuto più toccare, tre, mi fai pena e per questo ti abbraccio, non tocco più e le mie gambe continuano a camminare insieme alle braccia e nuoto e mi immergo, corro e ti abbraccio,mi ritrovo sott'acqua affogato nel sentimento più bello che mi hai fatto provare, innamorarmi di te, tutte le mie paure cadono, il mio cuore si unisce al tuo e trovo la forza persa nella settimana che tu non ci stavi, le mie lacrime vogliono uscire avendo sotto il sorriso più bello che ho avuto e ad un certo punto, il mio cuore parla e le mie labbra dicono ciò che ho sempre voluto urlarti, mi sei mancato, e la tua risposta, anche tu, è mi perdo in quel abbraccio che avrei fatto durare una vita, forte sincero e pieno di sentimento, perlomeno da parte mia,e nuoto nell'immenso blu del sentimento che sento, mi sollevi da terra e improvvisamente non tocco più, volo, mi sento volare in assenza di gravità e tutto intorno sparisce, solo io e te, il mare, salvagente della mia anima, il tuo profumo avvolge i miei sensi e io mi perdo nella essenza della tua anima, ti ho troppo vicino e mi trasformo nella calamita di energia opposta, sono attratto da te, cuore di ferro, ti ho troppo vicino e mi sento fondermi con te, il mio sorriso irradia il volto pieno di cicatrici e poi te ne vai, e io entro nella stanza della ragazza dai capelli dorati, e mi perdo, sorrido, canto, e torno a vivere.
La casa che ha rinchiuso la mia tristezza si trasforma in una casa di amore e felicità, e tutto torna ad irradiare luce, mancavi tu, tu che canti tu che vivi, tu dai luce e essenza ad una casa piena di buio, e improvvisamente mi ritrovo nel posto più felice, accanto a te.
Peccato che come il sole, tutto ha una sua durata e la notte si impossessa di un anima, che tra chiacchiere e chiacchiere viene spogliata, decido di spogliarmi davanti a te, togliere ogni velo di felicità e armonia, togliere quel velo di ragazzo che si manifesta in sorrisi, chiacchiere, balli e canti, per arrivare ad una anima priva di veli e trucco e mostrare le cicatrici della vita e raccontare il passato buio di un infanzia piena di dolore di un bambino.
Racconto il mio passato, l'infanzia piena di tagli e di sangue, l'assenza di una figura materna e tutto ciò che mi rappresenta e tutto ciò di cui ho paura, l'abbandono, anche da parte tua, ma cosa che tu non puoi capire, mi spoglio davanti a te. Ho freddo e ho bisogno del tuo calore, di un tuo abbraccio, del tuo sostegno.  Il tema cambia e si concentra sulla mia persona, sul mio orientamento e sul mio comportamento, e improvvisamente per un momento cala l'inverno, sono nudo e ho freddo ,e tu invece di darmi calore, mi raffreddi, e mi congelo lentamente con un pianto che riempie un cuore appena asciugato dal tuo abbraccio. Mi dici che il mio modo di vestirmi e atteggiarmi allontana, quindi allontano te? anche tu sei lontano da me? Non capisco e improvisamente mi ritrovo ad essere un errore, un qualcosa di sbagliato e sono immerso nel senso di un abbandono o un allontanamento che tu avrai verso me. Prendo un fazzoletto e mi strucco lentamente, come se volessi con una gomma da cancellare, eliminarmi e cancellarmi per completo per non essere causa della tua vergogna e del tuo senso di disagio quando sei vicino a me, il mio cuore si riempie di lacrime e cerco disperatamente una via di uscita, come posso essere felice dopo che mi dici che il mio modo allontana, io che vengo ogni giorno cercando di essere bello, cercando di avere almeno la tua ammirazione, non il tuo amore, ma qualcosa di positivo che tu di me non penserai mai. E improvvisamente la tartaruga torna nel suo guscio e ho paura e sento freddo. Penso a te, penso a me e che non devo sentirmi errato per il pensiero di altri anche se il tuo vale di più , e torno a sorridere e vivere, ti cerco e sorridi, e il tempo passa, si mangia si scherza e io tremo con solo averti vicino, e canti e balli, e vedo la tua vita, vedo la tua essenza, che si appropria di questa casa e si riempie di te, come il mio cuore assimila ogni gesto che tu fai, e la ricorda dentro me, e sorrido e dico come farei a stare senza te, e canti e quella voce mi entra dentro come il fumo della sigaretta, e tu vivi dentro me.  Si fa sera e usciamo e ogni secondo che passo fuori e uno in meno che manca per tornare a casa, casa sola priva di amore, e lasciare il posto dove mi sento felice, tu. Il tempo passa e la notte si fa fredda come se mi stesse preparando a lasciarti andare per rivederti il giorno dopo, e ti guardo un ultima volta e ti saluto davanti a quel bar, un bacio in guancia pieno di sentimento e mi allontano correndo salendo su quel autobus che mi porta lontano da te. E sento freddo ma sorrido perché un altro giorno arriverà il mio cuore quando ti guarderà tornerà a sorridere una volta ancora ora che tutto è risolto, ora che ho ritrovato me stesso, ora che risento l'essenza dell'anima.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 12, 2021 ⏰

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