2. Partenza

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Mi sono svegliato in queste 4 mura della mia stanza, una leggera tachicardia mi possiede, una sensazione di angoscia e ansia mischiato al panico e alla paura e comincio a pensarci.. non è un giorno qualunque, e l'ultimo giorno che avrei potuto vederlo, la vita è un costante cambio di programma, nessuno è sicuro di un qualcosa che noi possiamo programmarci, tutto può cambiare e stravolgere i nostri piani, come quando arriva l'onda e i bambini costruiscono i loro castelli immaginari che in un secondo vengono assorbiti dall'acqua salata del mare, oggi è l'ultimo giorno che potrei vedere il suo sorriso e il suo sguardo, sentire il calore delle sue braccia che avvolge il mio corpo freddo e immobile ogni volta che lui si avvicina,sentire la sua voce,piena di allegria,di ironia,un miscuglio di sentimenti,i suoi occhi che incrociando i miei di modo così istantaneo fermano i miei, il mio intero corpo si immobilizza,sento il battito del cuore aumentare il suo ritmo solo ricostruendo nella mia mente, il suo sguardo, quello sguardo che mi lascia senza parole ogni volta... cosa fare? Rivederlo, parlare, agire? Cosa ottenere? Pace? Senso di liberazione? Perché ho così paura, perché appena mi trovo davanti a lui le mie certezze cominciano a cadere come i piani di un edificio durante un terremoto, cosa causa lui in me? Una domanda che anche io diretto interessato alla questione non trovo risposte... che fare? Penso,e ripenso a queste 2 settimane che abbiamo vissuto, mi ricordo ancora la prima volta che ho avvertito il calore del suo corpo e ho sentito quella sensazione che tuttora mi trasmette, il primo brivido, uscivo dalla porta, alla mia sinistra lui era lì, sorridente, quel sorriso, i suoi occhi semi chiusi dagli zigomi rialzati e le sue braccia in 2 secondi si sono ritrovate ad avvolgere un corpo ferito, privo di sensazioni, freddo, pietra, l'inizio di quello che sarebbe stato, il caos di aprile.
Parte, parte e parte, la stessa parola girovaga nella mia testa, tormentandomi, cosa fare? Cosa mi blocca, e di immediato arriva il blackout del cuore e la mente ricorda.. le parole sussurrate e il dopo..la scena, quella che ha tolto il fiato, tremo, brividi e sensazioni di angoscia tornano in me,e non so come agire, non so che fare..? Morire dalla voglia di vederlo un ultima volta, sapere che posso abbracciarlo e rompere la mia anima ormai piena di crepe, guardarlo, parlarci, toccare con la mia mano il suo viso, scorrere lungo la sua lèggerà barba folta, e osservarlo rimanendo li, fermi, solo il guardare ipnotizzato il suo volto, la mia mano che scorre cercando di ricordare ogni singolo secondo che trascorrerebbe sentire il mio cuore che aumenta di velocità, e i miei occhi, che direbbero? Parlerebbero? il guardarlo, l'essere perso di lui, rimanere lì, senza dire una parola, come se il suo sguardo dialogasse con la mia anima,perdersi come narciso nel suo riflesso ma in questo caso perdermi nel riflesso suo, sentirlo, per poi allontanarmi e piano piano risvegliarsi dalla ipnosi, e andando via, come quando un bambino passeggia con la mamma mano per la mano in una via centrale di qualche cittadina trafficata e d'improvviso si ritrova davanti a una vetrina grande, tanti giocattoli, bellissimi, modèllini, e accessori, e poi quello, quello più grande è irraggiungibile, gli occhi del bambino si aprono, un sogno, immagina,sogna,libera la fantasia, solo pensa, se almeno per un giorno potessi averlo, alzando il suo piccolo braccio indica il gioco, la mamma osserva, gli dice che certe cose non si possono avere nella vita, fantasie e sogni distrutti in una sola frase e gli occhi del bambino sprofondano in una grande tristezza, da cui piccole e innocenti lacrime scendono sul suo sorriso ormai spento, e continua il suo viaggio,si gira indietro, vorrebbe rubare, ottenerlo, ma certe cose la vita impone siano irraggiungibili, dal desiderare un giocattolo al desiderare una persona, io cammino mano a mano con la mia anima e quando rimango fermo davanti a lui , vorrei avvicinarmi ma la mia mano rimane stretta alla mia anima, non posso, certe cose non si possono avere, mi blocco e mi allontano, la luce dei miei occhi si spegne, torno nel buio, mi mimetizzo con la mia anima, e vado avanti, tanta gente,persone circolano nella mia testa ma lui è li, riconoscibile in mezzo alla folla, sentire la sua attenzione, il suo affetto, la sua amicizia, quello mi rida la forza di accendermi, quando sei innamorato, tutto ti sembra così superfluo è irrazionale, ma ogni piccola cosa ha un valore, per me vederlo da lontano ha un valore, per me sentire il so abbraccio ne ha un altro, la sua amicizia ne ha un altro, perché quando senti quel sentimento che tuttora mi chiedo cosa possa essere, ti accontenti di quello che tu puoi ottenere, e ripenso alla mamma e al bambino, la mamma torna indietro vedendo il bambino piangere, entra nel negozio e compra un giocattolo simile, più piccolo, valore più basso, mille diversità e mille somiglianze con il giocattolo dei suoi sogni, sorride e ringrazia, escono, il bimbo osserva la scatola, l'abbraccia a se, si volta e osserva ancora quel giocattolo grande,il tanto desiderato,il suo sorriso si spegne leggermente e il senso di " come sarebbe stato" lo invade, vale lo stesso per le diversità dell'amicizia dall'amore, mi giro anche io indietro, ma quando si sente qualcosa ogni piccola cosa che possa riempire quel vuoto, e di utilità, la sua amicizia, vale oro, i suoi abbracci ricostruiscono la mia anima, e poi? Il suo sorriso quel maledetto sorriso, quella voce, quella sua ironia, i suoi scherzi, ogni cosa, tutto questo avrei ottenuto e accettato dopo il dolore, dopo il senso di inutilità , dopo essere guarito, però la scena dell'asfalto torna in mente,le parole sussurratemi all orecchio, e poi ogni certezza infranta, colpito alle spalle, senza essere avvertito, incapace di muovermi e di agire, spezzato, cerco disperatamente le sue braccia, che abbracciano in altra anima e io cado, quanto dolore ancora? Impossibile sapere,tutte le sensazioni che mi ha trasmesso fino ora, saranno accompagnate da un dolore che mi tormenterà,ma io no, non voglio essere suo amico,frase che detta da me mi distrugge dentro,mi lacera, sento come il mio cuore si distrugge, sono debole, io ero sicuro di poter affrontare ogni cosa, pur di averlo con me, ma certe cose la vita ti impone di non farle... non posso , quel viaggio cambierà la sua vita e la mia, e le nostre due persone si ritroveranno diverse, sconosciute, e io tornerò nel mio dolore, sopravvivendo alle ingiurie della mia anima,trattenendo quello che sento, cercando una stabilità emotiva, dimenticando i suoi occhi il suo sorriso e il suo calore, e il sapore di un bacio mai avvertito, un amicizia mai continuata, oggi è l'ultimo giorno per rivederlo e per chiudere il capitolo della mia vita. Il negozio e in chiusura, il giocattolo e lì dentro, ma il negozio non riaprirà più per me,quella fitta, è dovuto a questo, oggi potrei vederlo per ultima volta con gli stessi occhi ipnotizzati da lui, potrei perdermi, potrei perderti, io ti ho già perso... ti ho perso in un solo istante, nel momento in cui ho capito che quella cotta giovanile, non era quello che pensavo fosse, io ti ho perso quando ho capito che mi sono innamorato di te Niko..

Al cuore non si comandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora