Ed eccomi qui, post sbronza, animo a pezzi, cuore sfranto, o magari che appena può rialzarsi,come un post intervento, normale direi, un soffio di aria gelida penetra dentro di me dandomi quel senso di angoscia, di sbagliato. I pensieri si appropriano del mio corpo e della mia anima, un aereo a punto di decollare alle 9.00, un cuore pronto ad atterrare, a scomparire come le emozioni vissute,dimenticare il suo volto e i nostri incontri,aprile che mi ha fatto impazzire, ha sconvolto la mia vita, quando sono entrato in quell'aula, mi giro cercando un volto mai visto prima d'allora e alla fine incrociarsi con un sorriso curioso, la causa di tutto sarebbe stata lì, e poi? Che sarebbe accaduto? Uscire dalla stanza e vedere una figura alta, corporatura semi grande, una leggera chioma di capelli, due occhi socchiusi dagli zigomi troppo rialzati, e il sorriso di un ragazzo, non qualsiasi ragazzo, il suo sorriso. Sorrido e il suo nome esce spontaneo dalle mie labbra e lo stringo a me, strano vero? Non avere paura di niente, non sapere di essere troppo fragile per certi abbracci, per certi sorrisi, o sguardi, il poter parlare senza sentire quel senso di sbagliato che anche se adesso lui è assente lo sento, perché? Perché lui? Dubbi dubbi che tormentano la mia vita, la mia mattina del 2 maggio, serrande socchiuse e la leggera luce della mattina riesce a penetrare attraverso piccoli fori della finestra regalando luce,poca luce, come quella rimasta in me, forse questa è la risposta? Luce? Illuminare? Lui ha illuminato, non ricordo quando ho iniziato a sentire questo di così strano, imbarazzante e INADEGUATO, forse, piazza Bologna? Seduto su quel appoggio, pensieri svolazzanti, risate di giovani universitari che vivono la loro vita in totale libertà, io seduto cercato di capire dove ero, non vedevo niente, totalmente buio, fino a quando alzo il mio sguardo, il sorriso dei giorni prima, i suoi occhi, il suo sguardo, incrocia il mio, e poi, il suo sorriso che si allarga di più, flash, la mia gamba trema e sento le mie guance divampare un leggero calore, cazzo, mi sto imbarazzando, perché sentire quel leggero imbarazzo al suo sorriso? Al suo sguardo ? Chi e lui? Non so chi sia ? Perché? Cosa ha?i giorni passano e i miei sentimenti sono in contrasto, che mi succede? Troppe domande e nessuna risposta, i suoi occhi mi trasmettono un senso di protezione, un senso di dolore anche, di tenerezza, un ragazzo che ha sofferto, che ha tanto da dare ma non riceve altrettanto, una persona che non è di molte parole, come i libri con lettere piccole, solo poche persone posso leggere in mezzo alle righe, la sua espressione, la sua voce, tutto esprime una parte di lui, quel senso di voler amore,dare e ricevere, solitudine inconscia, dolore di problemi che lui ha riuscito a superare grazie alla forza con cui lui affronta la vita dinámica che ci tocca vivere, sorride , la sua arma per vivere è sorridere e trovare le soluzioni, ma in questo caso il suo sorriso è stato il problema e la soluzione, la risposta a tutto ciò che avvertivo: mi sono innamorato. Guaio.
Se solo potessi, frase che da circa due settimane mi gira in testa senza trovare allocazione e pace, se solo potessi accarezzarlo, se solo potessi farlo tornare bambino, un solo momento, un istante proteggerlo, dargli amore, prendermi cura , ma non come una mamma con suo figlio, prendermi cura del suo cuore, abbracciarlo, spostare la sua leggera chioma di capelli guardarlo dormire, silenzio, e perdermi in tutta quella innocenza, sentire che può trovare rifugio,una tana dove poter sentirsi sicuro, liberarsi, essere se stesso, non dover dimostrare niente a nessuno, semplicemente lasciarsi amare. Amare.. ma non da me.
Il suo aereo sta per partire per riportarlo nella sua città natale, e io mi trovo ancora a letto, dolorante per la serata piena di sorprese avuta, tra il bere, il suo migliore amico che ha avvertito tutto, tra avere il coraggio di parlare, toccare, accarezzare, e perdermi, senza ritrovarmi, ora lo sono. Torno ad essere perso. Mi ritrovo nel mezzo del mare in una barca a remi, la forza di remare mi ha abbandonato e non trovo più quel farò che mi indicava "terra". La corrente aumenta, provo a navigare contro corrente ma non si può, penso a me e a lui, due sentimenti così distinti e così strani, lui in amicizia libera, delicato, affettuoso, fastidioso e allo stesso tempo dolce, io un qualcosa che sento, amore? Io così premuroso, impaurito, arrabbiato, triste, innamorato, ansioso, nervoso un mix di emozioni. Ripenso al fiume di ieri, alle sue frasi, lo scontro fra due fiumi, la sua voce è quella frase, ripenso a noi, da destra arrivo io con la mia corrente incontrollabile di poterlo amare e dall'altra lui, di dovermi fare affetto, perché? Pena dispiacere? Perché ? Due emozioni che si scontrano contro corrente e non riescono a guidarsi sulla stessa unica direzione è mai lo faranno, il mio cuore piano piano torna a sgretolarsi, ho deciso di lasciarmi cadere, avendo la consapevolezza che dietro di me non ci sta nessuno che mi sorregga, cado, chiudo gli occhi e penso per un ultima volta a lui, dentro quell'aereo, magari con il mio aeroplano di carta, magari leggendo quella lettera, pensieri, non mi importa,non mi pento, sentirmi completamente a peso morto, sentirmi perso in te, tu che sei andato via, tu che tornerai, io che però sto andando via da te, io che sono andato via qundo ho chiuso quella porta, io che non ti ho detto mai. Mi sono innamorato di te.
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Al cuore non si comanda
ŞiirA volte accade che i primi nemici di noi stessi, siamo noi stessi, le nostre emozioni, i sentimenti che proviamo che ci uccidono lentamente, sentimenti che nascono destinati a morire prima di crescere, questo accade quando un ragazzo gay si innamora...