Destini incrociati /Charles Leclerc

Monaco, pt.1

Siamo a Monaco.
Dopo sabato sera ho capito che forse mi sto avvicinando troppo a Charles, Perché? Perché non lo avrei respinto se non fosse stato per la consegna della pizza.
Mi sta ospitando a casa sua ma per fortuna non ha provato altre volte a baciarmi.
So che mi piace fin troppo, l'interesse è da entrambe le parti e proprio per questo ho paura di perderlo.

-Giu, a cosa pensi?- dice Charles e cado dalle nuvole. E ora cosa dico?
-ehm.. pensavo.. ah sì, pensavo che potremmo organizzare qualcosa con gli altri ragazzi per stare tutti insieme, sempre se ti va-
-oh okay. Speravo di passare del tempo con te in realtà ma effettivamente è un'ottima idea-
-grazie. E ti ringrazio pure per quello che stai facendo in questi giorni-
-perché ho l'impressione che dietro alle tue parole ci sia altro?-
-perché è vero. Ma non so se sono pronta a dirtelo-
-non ti fidi ancora di me?!-
-no non è questo-
-ho capito benissimo. Tutto quello che faccio per e con te, lo faccio perché ho capito quanta importanza hai nel mio cuore. Evidentemente tu sei ancora indecisa-
-non è così. Io so cosa è giusto, e cosa no. So che sto bene con te, ma che non voglio andare troppo in là, ci tengo troppo a te-
-non lo hai mai dimostrato. Più mi avvicino e più ti costruisci muri attorno-
-è complicato-
-no-
-come puoi dire no senza sapere il motivo-
-posso immaginarlo, pensi ancora a Max?-
-Charles io non so come farti capire che non penso a lui-
-lo sai benissimo-
-ma non posso, sarebbe troppo-
-a davvero? Allora è vero, non mi consideri importante per te-
-BASTA- dico chiudendomi in camera.

Passata qualche ora non ci parliamo ancora.
Stiamo entrambi suonando per conto nostro, senza cercare l'altro. O meglio senza farlo fisicamente, perché dentro di noi vorremmo uscire dalle stanze e risolvere tutto.

Suona il campanello ed entrano in casa Lando, Carlos, Pierre, Daniel e George. Ovviamente il padrone di casa li fa accomodare per poi venire da me ad avvisarmi.
-Giulia, ci sono gli altri- dice freddo da dietro la porta
Lo ringrazio ed esco ad abbracciare i miei amici, che notano subito i comportamenti e gli sguardi che ci rivolgiamo io e il monegasco.
-mamma che aria tesa- dice Daniel beccandosi un'occhiataccia.
-Dan non è il caso- dice Pierre
-infatti, Pierre sai già cosa fare- dice Lando prendendomi la mano per portarmi lontana dal gruppo.

||Charles

-Charles, cosa sta succedendo?- chiede Pierre
-cosa credi che sia successo? Abbiamo litigato-
-spiegati meglio-
-non si fida di me. Io mi avvicino e lei mette le distanze. Eravamo a tanto così dal baciarci almeno una decina di volte ma c'è sempre stato qualcuno che ci ha interrotti. Solo che alcune volte era lei che si allontanava e questo ha fatto male-
-e hai provato a chiederle il motivo?-
-dice che non è pronta a dirmelo. Come sempre lo sa solo Lando. Lando Lando Lando sempre solo Lando. Sono stanco, io mi sono innamorato di lei-
-coooosa?!-
-si, o almeno sono sulla buona strada. Nonostante tutto il male che mi sta facendo non riesco a non starle accanto-
-e pensi che sia così per lei?-
-no-
-secondo me sbagli-
-voglio conferme-
-non capisco, non ti basta vedere come ti guarda? Sta sempre accanto a te. È venuta a Maranello lasciando il suo lavoro in mano d'altri per te. E adesso è qui a Montecarlo. Ti basta come conferma?-
-magari mi vede come un amico-
-siete così cocciuti-
-Pierre, ho paura che lei pensi a Max-
-ancora con questa storia?-
-si-
-prova almeno a riappacificarti con lei. Poi domani andiamo in pista quindi puoi vedere come si comporta con lui-
-va bene.. grazie Pierre-

||Lando||

-capisci Lando?! Io non posso dirglielo ma continua a insistere-
-diglielo allora-
-non ci penso proprio-
-siete entrambi cocciuti-
-ho solo paura di perderlo. E ora lasciami un attimo da sola per favore-

Esco dalla stanza e vado dai ragazzi per capire come fare. Sono troppo testardi.
Decidiamo di chiuderli in una stanza con l'inganno.
Chiamiamo Charles e gli diciamo che Giulia vuole parlargli immediatamente.