Destini incrociati /Charles Leclerc

tra candele e petali di rosa

Settembre è arrivato da una settimana. Sono in Italia, evento strano se consideriamo il fatto che dopo il gran premio in Ungheria sono sempre stata con Charles.

Siamo andati in vacanza insieme, prima con la famiglia a Mykonos -dove abbiamo incontrato molti piloti, tra cui George- , poi in barca con i suoi amici e infine abbiamo avuto tempo per fare la coppietta in santa pace.

In questo lasso di tempo abbiamo fatto di tutto, siamo passati dalle partite di scacchi al nuoto, dalle moto d'acqua alle lunghe passeggiate, dalle giornate di relax a quelle cariche per i gran premi, dal litigare al fare l'amore.

Si, io e Charles abbiamo fatto un altro passo avanti.
È successo una sera a Mykonos.

La sua famiglia era andata via da qualche giorno e, dopo l'ennesima litigata, Charles mi aveva lasciata sola da George e Nicholas per tutto il pomeriggio.
Una volta tornata su Monza -ovvero lo yacht di Charles- ero piuttosto arrabbiata.
-Charles dove cazzo sei? Mi hai lasciata sola con George e Nicholas e poi ti permetti pure di sparire nel nulla? Ed io che pensavo che fossi diverso. Mi sbagliavo di grosso.
Mi sono guardata intorno e ho notato una scatola azzurra piuttosto grande e legata da un fiocco verde. Avvicinandomi ho letto il mio nome così, senza esitare un secondo, l'ho aperta.
All'interno vi era un abito da sera corto, senza maniche, con lo scollo a V e rigorosamente rosso. Era accompagnato da un intimo del medesimo colore.
In tutto quel rosso, un cartoncino d'oro ha attirato la mia attenzione.
"Alla mia Ferrari preferita, indossalo e cercami all'esterno.
PS. Sarai sicuramente bellissima, come sempre."
-oh Charles..
Non sapevo più se essere felice o ancora arrabbiata, ma sono andata a prepararmi.
Mi sono truccata leggermente, ho indossato i regali del monegasco e vi ho abbinato un paio di scarpe nere con il tacco. Ho deciso di lasciare i capelli semplicemente sciolti con una piccola treccina per non avere i capelli davanti agli occhi.
Una volta raggiunto Charles, quello che vedo mi lascia senza parole.
La luce delle lucine di Natale e delle candele mi illumina, i petali di rosa a terra mi sciolgono il cuore.
Al centro vi è un tavolo apparecchiato per due con tanto di candele e rose rosse e bianche.
E in un angolo, come per lasciarmi ammirare tutto il suo lavoro, c'è Charles con un sorrisetto soddisfatto ma dolce.
-Charles sei un pazzo
-ma ammettilo che sei innamorata di questo pazzo- disse avvicinandosi molto lentamente, talmente tanto da mandare in crisi tutta la mia lucidità.
Balliamo un lento; siamo così vicini che sento il suo cuore battere all'impazzata.
È questo l'effetto che ti faccio Charles? Perché è tu fai lo stesso con me, forse anche peggio - era quello che volevo dire, ma Charles probabilmente mi ha letto la mente e mi ha preceduta.
Ha preso la mia mano e l'ha appoggiata delicatamente all'altezza del suo cuore.
-lo senti cosa mi fai, Giulia?
E così iniziò una nuova danza; nel mio stomaco e nella realtà.
L'ho baciato come per dargli la conferma che "sì Charles, è quello che sento". Non serviva nessuna parola, bastavamo noi e il silenzio rotto dai respiri affannati.
Il bacio si è fatto via via più passionale e siamo finiti a fare l'amore tra candele e petali di rosa.

**

Il Gran premio di Monza è speciale per noi Tifosi, per Charles e per tutto il team Ferrari.
Ecco perché oggi si respira quest'aria di serenità mischiata alla tensione.

La gara è oggi, ma per Charles e Carlos è come se lo fosse - perennemente - da una settimana. Guidare una Ferrari a Monza è un onore ma anche una responsabilità. I Tifosi vogliono vedere una Ferrari sul podio -o anche due- e i due ferraristi stanno facendo di tutto per riuscirci.

-deve andare tutto bene- dice Charles per la millesima volta in una manciata di secondi.

Istintivamente afferro le sue mani e lo guardo negli occhi. Si, siamo nel box nella postazione di Charles e da qui ci possono vedere tutti - telecamere comprese- ma, con mia grande sorpresa, non mi allontana come al suo solito. Anzi, stringe le mie mani e sorride.