13. traditore

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POV EMMA

Ward sta parlando in una strana lingua che non ho mai sentito prima «cosa stai facendo?!!» gli grido dietro vedendo le sofferenze del mio ragazzo. Lui fa dei passi avanti e si rifugia tra gli agenti, è anche codardo. James si accascia a terra e, dopo essersi liberato con un urlo immane, si alza in piedi come se niente fosse «Bucky?» Gli chiede Steve, come se quella scena fosse già avvenuta «chi diavolo è Bucky?» domanda a sua volta una voce cambiata proveniente da quell'involucro che una volta conteneva il mio ragazzo...è tornato il soldato d'inverno. Non riesco più a sopportare quella situazione e cado a terra «hail Hydra» urlano tutti gli agenti che ancora ci puntano le armi contro «hail Hydra» ripete Grant con un sorriso malefico e terrificante stampato sul viso. Sono frustrata e delusa «Bucky, torna in te» lo imploro con le prime lacrime che scorrono sui miei occhi «sta zitta!» esclama feroce.

«Noi andiamo, voi fate fuori testimoni, tranne Emma, lei catturatela!» Ordina il traditore ai suoi sottoposti che ricaricano i grilletti. Chiudo gli occhi per non assistere alla carneficina quando sento un rumore forte, il secondo in pochi minuti. Guardo la situazione è surreale: l'armatura di Tony è volata nella stanza e ha steso tutti gli agenti; i supereroi, vista unopportunità, attaccano anche loro e immobilizzano gli avversari. Io sono ancora sconvolta, ma mi alzo e corro verso la porta intenta a inseguirli. Non riesco nella mia impresa perché Nat mi blocca la strada «tu non andrai da nessuna parte: non hai chance contro di loro» sbuffo e, sapendo di non poterla fronteggiare, ci rinuncio e aspetto un po'. Quando le acque si sono calmate vado da Steve «dobbiamo trovarlo» «abbiamo già mobilitato delle squadre di ricerca» mi assicura «mandate né di più!» Gli impongo con una calma fredda. Vedendo di essere ignorata passo allazione «Devo fare una chiamata» mi scuso per poi assentarmi. Prendo il piccolo telefono usa e getta e compongo il numero che conosco a memoria «Emma?» Risponde dopo pochi squilli lui «mi puoi aiutare?» gli domando, sicura del fatto che lui sappia già su cosa mi stia riferendo «lo sto già facendo, ho incaricato Daisy» «grazie» «prima o poi me lo farai conoscere» sento degli strani rumori dall'altra parte della telefonata «ce lo farai conoscere» lo corregge una voce femminile che mi fa illuminare «May!» Esulto «ci siamo tutti!» Aggiunge un coro di voci indistinte che interpreto come la squadra intera «ci dispiace per Grant, sapevamo il tuo rapporto con lui» mi sta vicino Fitz «quello stronzo traditore deve morire, se non soffrire molto dolorosamente» sputo acida «questa si che è la mia ragazza» ridacchia Daisy.

«devo andare sennò sinsospettiscono, vi voglio bene» li saluto dopo un'amichevole conversazione «anche noi» metto giù e mi affretto a distruggere l'apparecchio elettronico e a tornare dagli altri.

Stiamo da tutto il giorno in attesa di buoni risultati, mi sto per addormentare nel divanetto in pelle quando Steve arriva di corsa «l'abbiamo trovato, tutti al quinjet»

Afferro una tuta e non penso a salutare Luna, lo farò al ritorno. Mi fiondo sull'aereo, dove vedo che anche gli altri hanno fatto come me e mi sistemo. Falcon corre alla guida e ci avvisa dell'imminente partenza. Mi tengo forte e conto i minuti che mi separano da lui.

Stiamo sorvolando una foresta fitta nel cui centro, in un'immensa radura, sorge un grande edificio ricavato da un vecchio castello diroccato. Silenziosamente atterriamo in un posto appartato evitando di farci vedere e, dopo esserci divisi in squadre, ci addentriamo in questa selva.

«Ci hanno visto, corrette ed attaccate» ci ordina Tony allauricolare. Nat mi raggiunge in moto e mi carica su per far più veloce. Arriviamo nella valle davanti alla base nemica e carichiamo sugli avversari che ci corrono incontro. La battaglia diventa subito sanguinosa e violenta, molti agenti dell'Hydra cadono con facilità. Sentiamo dei cigolii provenire dalla nostra parte: sono i supporti dello Shield.

Lo vedo in lontananza che stermina chiunque trova nella sua strada, è lontano dallo sguardo dei supereroi ma io lo vedo comunque e lo seguo.

«Bucky» cerco di chiamarlo, fallendo. Ad un certo punto, però, lo perdo di vista. Mi giro in preda al panico e me lo ritrovo davanti. Punta un coltello alla mia gola, sembra quasi che assorba la mia anima, e mi intima di entrare nella struttura nemica.

Con passo pesante e lentamente lo faccio, ma all'ingresso dell'edificio mi fermo e lo guardo negli occhi: mi sembra confuso dalla mia strana azione. Natasha ci nota e urla nella nostra direzione. «vai dentro!» mi intima il soldato d'inverno. Scuoto la testa incapace di parlare, sapendo che i rinforzi si stanno avvicinando «entra!» urla, non è più lui, decisamente non è più lui, e fa male vederlo così. Io ormai sento a pochi metri di distanza gli Avengers quindi nutro ancora qualche speranza. In quel momento la battaglia si ferma: tutti mi guardano sconvolti amici e nemici, nessuno si muove. Non c'è più il rumore delle botte, dei motori, dei proiettili sparati e delle armature perforate, sono silenzio e immobilità, rendendo l'atmosfera impossibile e al limite della realtà. La fredda lama non è più a contatto con la mia gola quindi abbasso lo sguardo seguendo il braccio di vibranio e vedo limpugnatura dell'arma spuntare dalla mia pancia. Lui la toglie velocemente e lo guardo negli occhi cercando di scavare in quei profondi oceani blu per ritrovare il mio amato. Porto una mano nel punto e sento il calore del sangue scarlatto scorrermi tra le dita. «ti...amo James...Buchanan...Barnes»singhiozzo con il fiato rotto. Tutti sono immobili e lui cade per terra stringendosi la testa tra le mani agonizzante. Con molta fatica cerco di mantenere l'equilibrio per resistere anche mentalmente. Di colpo lui si alza e mi fissa. Riesco a leggere il terrore e soprattutto l'orrore nei suoi occhi e a percepirlo sulla mia pelle, che sta diventando pallida dalla perdita del sangue che continua a scendere copioso sulla mia tuta, macchiando anche il terreno «cosa ti ho fatto?» sussurra.

spazio autrice

ciao ragazzuoli, come va? io non bene, di sicuro. Sì, ho pianto scrivendo questo capitolo. Ma aspettate il prossimo che, ahime, sarà lultimo.

Ti Perdono JamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora