.quattro.

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Guardo la luna. Stasera non è piena. Nonostante ciò è comunque bellissima.

Mi piace pensare che la luna rispecchi un po' tutti noi. Ci sono momenti in cui è piena, tanto luminosa da donare luce all'oscurità più totale, un po' come quando ci sentiamo bene con noi stessi, felici, carichi, come quando sentiamo quasi il bisogno di mostrare al mondo cosa siamo in grado di fare.

Poi momenti in cui si mostra solo a metà, un po' come quando le cose ci vanno bene sì, eppure non siamo contenti con noi stessi, come se ci mancasse qualcosa.

Momenti in cui è difficile rendersi conto della sua presenza, tanto piccola la sua sagoma appare. E mi viene da pensare a quando ci sembra che vada tutto solo ed esclusivamente male. Quando non troviamo la forza di fare anche le azioni più semplici, quando non facciamo altro che notare i nostri difetti, come se ci appartenessero solamente quelli. Quando l'umore è giù e di risalire non ne vuole sapere proprio. Quando ci convinciamo che non ne valga più la pena. Di nulla.

Eppure, come la luna, dobbiamo ricordarci che è solo una fase. Che passerà. Perché passa sempre.

Perché nonostante solo parte di essa sia poco visibile alcune sere, la sua vera forma è sempre la stessa. Il suo splendore non cambia, come non cambia il nostro valore nei periodi più bui.

Lascio uscire il fumo della sigaretta dalla mia bocca e noto che mi è salita una lieve malinconia, quella malinconia che però nasconde un piccolo lato di speranza.

Alzo lo sguardo per osservare nuovamente la luna, ma sono interrotto da un forte odore di bruciato.

Mi giro e...

"CAZZO AKA IL POLLO"

Non ci voglio credere.
Butto la sigaretta vicino al tavolino del balcone e rientro dentro casa correndo.

"Ma che cazzo hai combinato, non posso lasciarti solo neanche cinque minuti"

"Non è colpa mia te lo giuro, mi sono un attimo voltato per prendere le posate e ha iniziato a fumare tutto"

"Lasciamo stare, ora aiutami con sto forno"

Tancredi lascia le posate che aveva in mano e prende due guanti da cucina. Me ne passa uno e prova ad aiutarmi.

"Senti ho capito, lascia fare a me che altrimenti qui prende fuoco qualcosa"

Mi fulmina con lo sguardo e mi passa l'altro guanto. Come se ora fosse colpa mia.

Apro il forno e un'ondata di fumo mi travolge.

"Ma porca troia" riesco solo a dire.

"Vuoi fare ancora tutto da solo?"

Stavolta sono io a fulminarlo con lo sguardo.

Mi aiuta ad alzarmi e proviamo, insieme questa volta, a togliere il pollo dal forno.

Lo posiamo sul tavolo e sospiriamo entrambi, io mi asciugo il sudore dalla fronte e lui si alza le maniche della maglietta. Neanche avessimo fatto venti serie di piegamenti.

"E se lo assaggiassimo?" mi chiede.

"Se vuoi assaggialo tu, di morire avvelenato stasera non ho voglia"

"Non fare sempre il tragico. Si è solo abbrustolito leggermente di più. Secondo me è buono"

"E assaggialo allora"

Mi guarda non troppo convinto di ciò che ha appena detto, ma prende forchetta e coltello ed inizia a tagliarlo, semplicemente per non darmi soddisfazione.

Lo osservo mentre mastica un po' titubante e mi viene da ridere.

"Di cosa sa?"

"Oh ma sai che davvero non è male"

Dimmi dov'è la luna •Tanc7even•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora