Capitolo 4

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"Alcuni ricordi non ti lasciano mai le ossa. Come il sale nel mare: diventano parte di te ..."

Draco percorse i corridoi, dirigendosi verso la classe. Decide di non saltare le lezioni oggi, con la speranza di vedere la ragazza di ieri sera. Draco voleva sapere, perché? Qual era la ragione per cui doveva voler porre fine alla sua vita? Cosa le è successo? Draco aveva molte domande. Domande a cui voleva rispondere.

Non sapeva nemmeno il suo nome, in quale casa si trovava. Niente.

Draco pensava di essere l'unico. L'unico che non voleva vivere ma quando ha visto la ragazza appesa al bordo della torre astronomica, una scintilla di curiosità è cresciuta dentro di lui. Forse vuole sapere chi è o cosa le ha fatto desiderare di farlo perché ha pensato che non fosse solo.

Draco ha sempre odiato essere solo. Non è cresciuto con molti amici, almeno non il tipo di amici su cui puoi davvero contare. Per raccontare anche tutti i tuoi guai e loro ascolteranno davvero. Non perché anche loro morissero, ma perché lo volevano anche loro. Tiger e Goy non erano suoi amici ma Theo e Blaise, Draco sapeva che se voleva poteva parlare con loro e loro avrebbero ascoltato. Ma ora non sono altro che estranei.

Draco ha passato la giornata a cercare la ragazza ma non l'ha mai vista. Pensava di aver dimenticato com'era il capanno, ma qualcosa gli diceva che avrebbe saputo quando l'avrebbe vista.

Camminò lungo il ponte, guardando il lago. Trovava la pace camminando lungo il lungo ponte. Soprattutto quando il sole stava tramontando. O in aumento. Non sapeva perché ma lo fece. Non molte persone camminerebbero su questo ponte e non erano conosciute da molti studenti. Gli piaceva.

Mentre attraversava il ponte, notò che c'era qualcun altro sul ponte. Avvicinandosi vide che era una ragazza. La ragazza aveva lunghi capelli castani, poteva essere lei?

Indossava le vesti di Corvonero. Era in piedi con le mani appoggiate sul bordo del bosco a guardare il lago.

Draco era a pochi passi quando il legno del ponte scricchiolò e lei si voltò e vide Draco. Si è fermato, non era sicuro perché ma l'ha fatto. Era lei. Sembrava confusa. Quella tristezza nei suoi occhi indugiavano ancora. Si guardarono per qualche istante. Draco fu il primo a muoversi. Fece un passo avanti, camminando verso di lei.

"Non salterai, vero?" disse Draco.

Rise, ma svanì rapidamente mentre guardava in basso e poi di nuovo al tramonto.

Draco notò i suoi occhi, aveva pensato che fossero di colore scuro ma attraverso il marrone, avevano scintille di verde e nocciola. I suoi occhi vedevano prima.

"No, non preoccuparti. Non dovrai più salvarmi" disse ancora guardando il sole.

"Temo di non poterti ringraziare" guardò Draco. "Sto ancora cercando una ragione per voler vivere"

Draco si sentiva quasi triste per lei. Ma poteva relazionarsi. Non gli piaceva che lei si sentisse come lui, ma in un certo senso lui si sentiva. Non era solo.

"So cosa intendi," disse Draco "non hai bisogno di ringraziarmi"

"Tu lo fai?" lei chiese.

"Sì. So cosa vuol dire svegliarsi ed essere ancora stanco. Ma non importa quanto dormi, sarai comunque stanco, perché il sonno non aiuta se è l'anima che è stanca. So com'è Volere che il dolore finisca. Volere che tutto si fermi perché la vita continua a farti cadere addosso. E non c'è niente che tu possa fare per fermarlo a parte la fine di tutto" Draco si pentì di aver detto tutto questo. Non sapeva perché l'avesse detto, era appena uscito, ma provò un senso di sollievo. Come il peso della sua spalla.

Guardò Draco, cercando di capire cosa volesse dire e perché glielo avesse detto. Ma non parlava con nessuno da molto tempo, quindi non voleva andare...

"Non l'ho mai pensato che tu, il duro e potente Draco Malfoy, si riferirebbe a come mi sentivo" disse, "cosa è successo al bullo della scuola?"

"La realtà lo colpì in faccia. Si rese conto che non tutto riguarda il potere, il mondo è uno spettacolo di merda. E il potere è la cosa peggiore che una persona possa avere"

Lo guardava cercando di capire cosa gli fosse successo. Lei lo ricordava un bullo della scuola, ma ora tutto quello che vede è un ragazzo rotto che ha bisogno di essere aggiustato.

"E tu?" Draco ha chiesto "qualunque sia il tuo nome"

"Mi chiamo Lena Elson", ha detto, "e devo vivere ogni giorno di ricordi. Ricordi che preferirei dimenticare ma alcuni ricordi non ti lasciano mai. Come il sale nel mare: fanno parte di te. Non ti lasciano mai , nemmeno quando dormi, saranno nei miei incubi.

"Bene Lena, sembra che siamo entrambi incasinati come l'altro" disse Draco mentre tirava fuori una piccola fiaschetta dalla tasca. Ne bevve un sorso e poi lo offrì a Lena.

Sorprendendosi lei stessa lo prese. Il liquido bruciante era un senso di sollievo. Lei glielo restituì, lui mantenne un sorrisetto sul viso.

"Sembra così" rispose Lena.

Lena continuava a guardare il sole che era quasi completamente tramontato, quasi tutto ciò che le passava per la mente. Stava davvero parlando con Draco Malfoy di come si sentiva e di come si relazionava con lui?

Si voltò a guardarlo per scoprire che la stava ancora guardando. Si sentiva a disagio, non sapeva perché la stesse guardando ma la stava innervosendo. Non tanto quanto era spaventata, tanto più perché era confusa.

"Dovrei andare." Ha detto Lena.

"Sì. Anche io"disse Draco mentre Lena gli passava accanto, tornando al castello

Draco la guardò mentre si allontanava. Draco non sapeva cosa stesse provando ma era qualcosa. Qualcosa di cui non era in grado di sbarazzarsi.

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Ciao a tutti!
Scusate per l'attesa, appena finita la scuola vi prometto che pubblicherò più spesso.

E niente, spero vi piaccia. Bye<3.

Crediti: 90swh0r3
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