chapter 1

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Le urla erano assordanti, una fiumana di ragazze in preda agli ormoni in fila, probabilmente da ore, per riuscire a prendere il posto più vicino al palco.

Il sole di luglio batteva sulla mia pelle, scaldandomi le gambe e le braccia scoperte.

Faceva dannatamente caldo, ed essere circondata da persone non aiutava.

Gli autoparlanti diffondevano nell'aria le note delle canzoni di quei ragazzi, i 5 Seconds Of Summer.

Sbuffai, sventolando davanti al mio viso un cartoncino che avevo portato da casa.

"Joy, ma dobbiamo proprio stare qui? Fa fottutamente caldo." Mi guardai intorno, alla ricerca di un angolo d'ombra.

"Smettila di lagnarti." disse, senza neanche guardarmi. "Ma se non hai il biglietto, perché siamo qui? Non usciranno sicuramente!" Sospirai, sfilando l'elastico nero che tenevo al polso e legandomi i capelli in una coda alta. Così andava meglio.

"Se hai così caldo avresti potuto vestirti più leggera." Scrollò le spalle, ovvia. Spalancai gli occhi, guardando i miei vestiti.

Indossavo un paio di pantaloncini neri a vita alta, una canottiera azzurra e le Vans nere.

"Certo, venivo nuda?" chiesi, retorica.

Joy sorrise. "Magari i ragazzi ti notavano e venivano da noi."

Le lanciai un'occhiataccia, ma prima che potessi ribattere la mia amica si portò le mani davanti alla bocca. Seguii il suo sguardo, e vidi un uomo che sventolava un biglietto. "Vendo un biglietto nel prato!"

Joy afferrò velocemente la borsa e prese il portafoglio, correndo verso quell'uomo. La seguii, confusa.

"A quanto lo vende?" chiese la bionda, gli occhi luminosi.

L'uomo, sulla quarantina, sospirò. "A 80$. Per comprarlo ho pagato molto di più, perché mia figlia voleva assolutamente vederli. Ora però ha cambiato idea, ma nessuno sembra volerlo prendere a 150$."

Joy aprì il portafoglio sotto il mio sguardo sempre più confuso e prese una banconota da 100$. Cosa...

"Glielo prendo a 100."

"Joy, cosa cazzo..."

"Voglio andare a quel concerto, Blair, e tu hai detto che non saresti entrata in ogni caso. Perciò prenderò quel biglietto." Porse la banconota all'uomo, che subito le diede il biglietto. "Grazie, non sapevo proprio cosa farmene!" disse, salutandoci con la mano e camminando verso il parcheggio.

Mi voltai verso Joy, gli occhi spalancati. "Tu sei una cogliona!"

Lei scrollò le spalle. Era abituata ai miei insulti, e ormai non ci faceva più caso. "Ci vediamo alla fine del concerto, Blair." Mi diede un bacio sulla guancia e corse verso la fila.

Le urla si erano fatte più forti, perché stavano aprendo i cancelli, ma io quasi non le sentivo. Joy mi aveva lasciata lì fuori, da sola, come una stupida.

"Vaffanculo!" urlai, anche se sapevo che non mi avrebbe sentita, e calpestai il cemento pesantemente. Raggirai la Key Arena, sedendomi sul retro. Presi non troppo delicatamente una sigaretta nera dal pacchetto di Black Devil che tenevo in borsa, insieme all'accendino, rigorosamente nero. La portai alla bocca e la accesi, respirando il veleno di cui non potevo fare a meno.

Mi sedetti sul marciapiede, poggiando la schiena contro il muro, e cercai di calmarmi. Joy mi aveva convinta ad accompagnarla per non rimanere sola, e alla fine era stata lei ad abbandonare me.

Portai la testa contro il muro, prendendo un altro tiro dalla sigaretta.

Il cielo si stava scurendo lentamente, lasciando spazio alla sera, e sentivo le urla delle persone dentro l'Arena.

Il concerto non era ancora iniziato, la musica non risuonava ancora.

E avrei dovuto aspettare lì fuori per circa tre ore, da sola, senza nessuno che mi portasse a casa. Perché ero venuta con Joy, non avendo ancora preso la patente.

Sciolsi i capelli, passandoci una mano in mezzo, e sospirai frustrata. La sigaretta bruciava al vento fresco che si era alzato, è quasi non me ne accorgevo.

Presi il cellulare per controllare l'ora; erano passati solo venti minuti da quando Joy era entrata, e mi sembrava un'eternità.

"Hai una sigaretta?"

Mi voltai di scatto, guardando il ragazzo in piedi di fianco a me. Aveva i lineamenti del visodolci, vagamente asiatici, e la pelle ambrata. Gli occhi, scurissimi, quasi scomparvero dietro le sue guance quando sorrise, cercando di mostrarsi amichevole.

Mi sembrava famigliare, ma non ricordavo dove l'avessi visto. Sbuffai, prendendo il pacchetto e porgendogli una sigaretta e l'accendino. Se la portò alle labbra, accendendola, e appoggiò la schiena al muro. "Grazie."

"Non sei di qui, vero?" chiesi, notando il suo accento.

Lui scosse la testa, divertito. "Non sai chi sono?"

Alzai lo sguardo sul suo viso, che mi sembrava ancora famigliare, ma proprio non capivo chi fosse. "No."

Sorrise. "Vuoi entrare?"

Presi un ultimo tiro dalla sigaretta e buttai il mozzicone sull'asfalto. Mi alzai, portando il viso davanti a quello del moro, anche se era più alto di me di almeno venti centimetri. "Perché dovrei voler entrare? Non me ne frega niente di quei coglioni." Il fumo uscì dalle mie labbra, circondando il suo viso.

Il ragazzo tossì leggermente, preso alla sprovvista, ma subito dopo tornò a sorridere. "Be', hai appena soffiato sul viso del bassista di quei coglioni."

Cercai di non lasciar trapelare la sorpresa sul mio viso; ecco dove lo avevo già visto. Joy era piena di sue foto.

Chissà cosa farebbe per essere al mio posto, pensai, ridacchiando.

"Okay, e quindi?" chiesi, acida.

"Potrei farti entrare nel backstage."

"Ma non mi interessa." Sbuffai, prendendo la sigaretta dalla sua mano e portandomela alle labbra.

"Sei forte." disse, sorridendo. "Sei sicura di voler rimanere qua fuori da sola? Tra poco farà buio."

Guardai il cielo, ormai scuro, e rabbrividii per il vento. Decisi di accettare; dopotutto, che male avrebbe fatto?

"Ci sto."

Sorrise, porgendomi una mano. "Io sono Calum Hood."

"Blair Cooper." mi presentai, prendendo la sua grande mano e stringendola.

La lasciai, seguendo Calum dentro l'Arena.

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Buongiorno bellezze!
Come state?

Per prima cosa vorrei presentarmi, per chi ancora non mi conoscesse.

Mi chiamo Giorgia, ho 15 anni e frequento il primo anno del liceo linguistico.

Eccovi il primo capitolo di Skype!

Perché non sono fortunata quanto Blair?

Okay, me ne vado. Al prossimo capitolo

skype ❁ afiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora