chapter 18

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Non ero mai stata ad un concerto, e parteciparvi dal backstage era fantastico.

Gli Hey Violet erano stati davvero bravi, non me li aspettavo così.

Li osservai scendere dal palco.

Erano sudati, forse persino stanchi, ma avevano un sorriso enorme stampato in faccia.

Nia, Rena e Miranda passarono accanto a me salutandomi con la mano, avvicinandosi subito a Joy, Taylor e Oceania.

Casey, invece, si fermò davanti a me. Un uomo gli porse un asciugamano, con cui si asciugò il viso. "Siete stati grandi." dissi.

Lui sorrise, passando la chitarra all'uomo di prima. "Grazie, è sempre bellissimo vedere che la gente conosce le nostre canzoni nonostante non siamo la band principale."

Ci incamminammo, verso dove non lo sapevo, ma mi piaceva la sua compagnia. Era un ragazzo davvero simpatico e dolce, ma non quanto...

"Ash." dissi, fermandomi nel vederlo. Una bandana verde e nera gli teneva indietro i ricci, lasciando spazio al suo sorriso.

"Hey Blair." mi salutò con un bacio sulla fronte, dato che era l'unico punto che poteva raggiungere senza chinarsi. "Casey, avete spaccato."

"Grazie Ashton." rispose il moro accanto a me. "Ora vado a farmi una doccia, ci vediamo alla fine del concerto."

Casey si allontanò, lasciando me e Ash da soli.

"Ti sono piaciuti gli Hey Violet?"

Annuii. "Sono bravi. Ma ora voglio vedere te."

Vidi le sue guance colorarsi di un rosa più intenso. "Io suono solo la batteria, sono Calum, Michael e Luke i veri cantanti."

"Oh andiamo, sono sicura che sei fantastico."

Non sapevo da dove proveniva quella dolcezza improvvisa, ma vedevo che ad Ashton non dispiaceva, così lasciai perdere.

"Come ti sembra Casey? Avete fatto subito amicizia." disse, cambiando discorso.

Scrollai le spalle. "È simpatico. All'inizio lo credevo un coglione, poi abbiamo ricominciato dalle presentazioni e ho scoperto che non è poi così male."

Ashton stava per dire qualcos'altro, ma l'arrivo di Calum ci distrasse dalla conversazione. Aveva con sé una ragazza.

"E lei chi sarebbe?" chiesi, squadrandola.

"Naomi."

"Veramente sono Noemi." disse la ragazza. Era alta, i capelli rossi e lisci le circondavano il bel viso.

"Calum, di nuovo?" lo rimproverò Ashton, e lo guardai interrogativa.

Calum roteò gli occhi. "Parla per te." ribatté, e notai un cenno della testa in mia direzione.

Mi accigliai.

"Cosa state dicendo?"

Calum sorrise, appoggiando una mano sulla spalla di Noemi. "A dopo, ragazzi."

Ci lasciarono nuovamente soli, e io guardai Ashton. Volevo delle risposte.

"Cosa intendeva Calum?"

Lui si passò una mano sul viso, poi prese la mia. "Ti devo dire una cosa." Senza aspettare risposta, mi trascinò nel camerino.

Si chiuse la porta alle spalle e io mi sistemai sul divano.

"Credo tu sappia che Calum non ha mai avuto una ragazza fissa."

Annuii. Joy me ne aveva parlato.

Ashton sospirò. "Ogni volta, prima del concerto, esce sul retro con la scusa di fumare e chissà come trova sempre una ragazza, così la porta nel backstage e la tiene con sé fino a quando non lasciamo la città."

"E questo cosa c'entra con me?"

"Quando ti ha portata nel backstage, a Seattle, voleva che fossi una di quelle ragazze. Una groupie. Ma devi avere almeno sedici anni, così non ha potuto tenerti."

Boccheggiai. In pratica voleva che fossi la sua puttana personale?

"Oh, capisco."

Era come se la storia di Charlie si stesse ripetendo.

"Blair, hey." disse Ashton, avvicinandomisi. Non mi ero accorta di aver cominciato a piangere in silenzio.

"Davvero sembro una ragazza così facile?" chiesi, trattenendo i singhiozzi.

Ashton sorrise dolcemente, prendendomi tra le sue braccia. Mi strinse a sé. "No piccola, non lo sembri affatto. Calum sceglie semplicemente le ragazze più belle, ma ha subito capito che non eri una facile. Tutti l'abbiamo capito."

Cominciò a cullarmi tra le sue braccia, e sentimmo la porta aprirsi. Non mi curai di guardare chi fosse, e comunque poco dopo venne richiusa.

Sapevo che Ashton aveva fatto qualcosa per far allontanare quella persona, e gliene fui grata.

Lui, Joy e Taylor erano le uniche persone che mi avessero mai visto in un momento di debolezza, e volevo che rimanesse così.

Non avevo bisogno di sentirmi dire di essere debole.

Mi allontanai e Ashton tolse le lacrime sul mio viso con le dita.

"Credo tu debba andare sul palco." dissi, distogliendo lo sguardo.

"Prima voglio sapere se stai meglio."

No, pensai.

"Sto meglio." risposi.

Ma Ashton si accigliò. "Non è vero. Ho imparato a conoscerti abbastanza bene da sapere che stai mentendo."

Scossi la testa, e lui si avvicinò nuovamente a me. Avevo ancora la testa rivolta verso il pavimento, così mise due dita sotto il mio mento, esercitando una leggera pressione e facendomi alzare lo sguardo dolcemente. Incontrai i suoi occhi , e per la prima volta capii che mi voleva bene più che come ad un'amica.

E i miei pensieri vennero confermati quando si abbassò alla mia altezza.

"Sei meravigliosa così come sei." sussurrò, poi premette le labbra sulle mie.

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AND SO KISS ME KISS MEEEEEE

Vi lascio ai commenti, non ho altro da dire xx

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