L'unione degli eredi. [CAPITOLO 6]

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Archer ignora i loro commenti, slanciandosi in corsa nel corridoio.
Passa fra Aiden e Selene, che si voltano confusi.

«Archer, fermati!» Tenta di richiamarlo l'amico, a distanza.
«Aspettaci!» Gli fa eco Selene, sbalordita.

«Sta andando all'uscita.»
Si volta su Aiden, che boccheggia per pochi istanti. Devono seguirlo.

Archer non vede ciò che ha davanti.
Si massaggia bruscamente le tempie, in corsa.
Il mondo gli vortica contro, incerto, come fosse in un mare di dilemmi irrisolti e confusi.

Immagini, volti, persone, demoni.
Morti.

Gli sussurrano di correre, di agire, e poi d'un tratto... silenzio.
L'assenza di caos, davanti al cancello.

Davanti ai suoi occhi.
Crystal.

La giovane riflette su quali siano le parole più adatte da rivolgergli;
non può rivelare di aver origliato tutta la conversazione con la misteriosa donna, poggiata allo stipite della porta, e di esser fuggita appena ha udito le voci di Aiden e Selene in lontananza.

L'altro la scruta in silenzio, incerto.

«Quando... quando mi hai detto che saresti diventato mio amico.»
Deglutisce lei, ingrossando poi il petto. Archer non scosta le iridi dalle sue.

«So che forse è esagerato, magari tu l'avrai detto senza neppure rifletterci, senza dar peso alle tue parole. Ma...»
Inspira ed espira ancora, afferrando il coraggio radicato in se stessa.

La verità è che lei stessa non sa bene perché sia lì; non lo trova neppure simpatico "questo Archer."
Eppure le sue attenzioni non le...

«Voglio tu sappia che quelle parole, invece... mi hanno resa felice. Molto.» Ribadisce, annuendo a se stessa. L'altro schiude le labbra, ma non riesce ugualmente a dir nulla.
La voce gli muore in gola.

Il vento sembra agire in due versi opposti; scosta con delicatezza le ciocche dalla fronte di Archer, eppure spinge la chioma di Crystal verso il giovane.
Come a volerli avvicinare.

«Non so neanche perché sto decidendo di dirti queste cose, ma ciò che intendo è soltanto... io non voglio intralciarti, ma aiutarti.»
Agita le braccia, come gesticolando in preda al panico.

Si può sapere che razza di parole sta componendo la sua lingua?
In mente le suonava tutto così diverso.

«Non... credo di capire.» Aggrotta lentamente la fronte, Archer.

«Mi dispiacerebbe se tu venissi ferito, ecco. Vorrei-»
Serra per un istante le palpebre, boccheggiando.
"Perché sembro così impacciata? Che cazzo ho che non va oggi!"
Riflette, innalzando gli occhi al cielo in un sospiro.

«Permettimi di venire con te, voglio aiutarti con... Aurelia.»
"Anche se rifiuti verrò lo stesso."

Vorrebbe aggiungere, ma decide di tenere a freno la lingua;
talvolta è meglio tacere e fare buon viso, piuttosto che esplicare più del necessario.

«Ma tu come fai a...» Lo stupore nel viso del giovane è palpabile. Dilaga, ancora.

Perché Crystal sa dov'è diretto?
Perché è a conoscenza dell'identità del demone?
Che abbia compreso anche lei? Che sapesse più di quanto ammette?

Le scruta le iridi, balzando da un occhio a un altro come alla ricerca di una qualche verità, a lui però nascosta.

Fa per avanzare dubbi, ma le voci in lontananza di Aiden e Selene attirano la sua curiosità.
O la sua preoccupazione.

HIDDEN TRUTHS 1: The VN SagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora