Una nuova casa

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- Ecco - disse indicando una casa alla loro destra - tu fquesta è la tua nuova casa... Mentre quella - disse indicando il masso davanti alla casa - è la casa di Sebastian, sì, abita sotto un... -.
James singhiozzó di nuovo.
- Ok, allora ti porto in camera -.
Entrarono nella casa alla loro destra.
Dentro sembrava ancora più una baita.
- Sali le scale e gira destra, la si trova una camera libera.
Per tutto il percorso si asciugò le lacrime e a intervalli regolari si fermava e iniziava a piangere, le lacrime gli scendevano ma mo' di fontana.
Arrivò alla camera che gli aveva indicato Rebus.
Ci entrò e si sedette sul letto.
James, dopo un'ora seduto a guardare il nulla, sentì la porta aprirsi.
Ne uscì Rebus che si diresse verso James a passi lenti.
- Ehm... Le robe da vestire sono nell'armadio... Se vuoi prendere qualcosa di tuo, nella casa in cui abitavi prima, Basta dirmelo e andiamo a prenderlo... -
- No! Grazie, no! Non mi serve nulla -.
Rebus se ne andò chiudendo la porta lentamente.
Passarono due settimane e a James non non venne nemmeno in mente di muoversi da quella stanza, passava praticamente tutto il giorno sdraiato sul letto a piangere o a pensare ai genitori ormai morti.
Usciva solo per fare colazione, pranzo e cena ma un giorno sentì bussare alla porta.
Rebus non c'era e quindi scese le scale, vide le chiavi di casa e un bastoncino sottile sul tavolo.
Penso che Rebus avesse dimenticato le chiavi, così, anche se un po' spaventato che dietro alla porta ci potesse essere l'uomo che due settimane fa' uccise la sua famiglia, aprì la porta.
Dietro alla porta si trovava Rebus con dietro un omone di quasi tre metri, sembrava un porcellino gigante, con i capelli neri e una folta barba.
Indossava un cappotto marrone, così lungo che quasi toccava terra.
- Scusa, ho dimenticato le chiavi di casa e anche la bacchetta, quindi, di conseguenza non potevo fare nessun incantesimo per aprire la porta -
disse, entrando in casa e, con il suo magro dito, indicò l'omone dietro di lui - Questo è Sebastian, mio fratello, lui è un fabbricante di bacchette, quando ti sentirai pronto possiamo iniziare -
- Ciao - Sebastian sì rivolse a James
- Come ti chiami? -
- J-james... Signore, io... -
- Chiamami Rebus -.
Disse con voce tranquilla.
- Ok... Rebus... sono pronto per le lezioni -
- Ah... Fantastico, allora, Sebastian, io ti auguro una buona giornata e ricordati di creare una bacchetta per questo ragazzo -
- Ok, ciao -.
Disse, prima di chiudere la porta in un sonoro boom.
- volevo dirti che, il funerale dei tuoi genitori, si terrà domani, ci vuoi andare? -
- Si... -.

James Jones e il medaglione di AbramoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora