La bacchetta

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Rebus bussò tre volte sul masso.
Quest'ultimo si aprì come se qualcuno gli avesse dato un calcio da sotto.
Il grande masso nascondeva una buca quadrata larga circa mezzo metro per lato.
- Ciao, Sebastian, la bacchetta è pronta? -.
Chiese in tono gentile.
- Ehm... Sì, entrate pure -.
Sia Rebus che James, scesero per una scala di legno, che quasi quasi stava per crollare.
Si ritrovarono in una piccola stanza molto accogliente, una grande stufa illuminava e scaldava il tutto, ciò rendeva James a proprio agio in quella stanza claustrofobica.
In quella piccola stanza c'era un piccolo cucinino, una scrivania, un letto, una grande stufa e si trovava pure un bagno, che per fortuna aveva almeno le tende attorno per avere un po' di privacy.
- Guarda! - Sebastian trascinò James, per il braccio, fino ad una scrivania - La vedi, questa è la tua bacchetta -.
James individuò una scatoletta davanti a lui.
- Aprila... -.
James esitò.
Poi l'aprì.
Dentro si trovava un bastone di legno sottile, o per meglio dire, una bacchetta, lunga una trentina di centimetri, o come diceva Sebastian, tredici pollici.
- Bene, Grazie... Ah, una domanda, vuoi cenare da noi stasera? -.
Chiese Rebus educatamente.
Sebastian annuì.
James e Rebus risalirono le scale ed uscirono da quella piccola stanza.
Insieme, con un sonoro boom, fecero cadere quel grosso masso sulla stanza da cui erano appena usciti.
- Ok, seguimi! -.
Rebus si posizionò, in piedi, in un punto non troppo lontano dalla panchina i cui prima erano seduti prima.
- Guarda - disse indicando un albero a circa dieci metri da loro - useremo quell'albero per allenarci, prendi la bacchetta -.
James gli fece vedere la bacchetta che teneva in mano.
- Bene, ok, punta la bacchetta verso l'albero -.
James fece proprio come aveva detto Rebus.
- Ok, perfetto, ora devi provare ad usare un incantesimo... Ok, urla incantum, ma ricorda che ci devi credere e devi essere concentrato -.
- Ok...incantum - urlò, ma non successe nulla.
- devi crederci e devi essere concentrato, ricorda... Dai, riprova -
- incantum, incantum, INCANTUM -.
finalmente ci riuscì.
Un grande lampo arancione scaturì dalla sua bacchetta e colpì l'albero, dove, nel punto in cui venne colpito, si formò un gran buco.
- Perfetto... in realtá, se l'albero fosse stata una persona, gli avresti fatto fare un balzo all'indietro solo di qualche metro, quindi non è un incantesimo così distruttivo. Ora - disse indicando cun il dito una piuma vicino l'albero - prova ad urlare
mandatum, e poi fai volare la piuma, ricorda, qua è più difficile, devi volerlo e ti devi concentrare per farlo volare... Vai! -.
- mandatum -.
Ma niente la piuma rimase ferma.
- Riprova... -
- mandatum -.
La piuma si alzò in aria.
James spostò la bacchetta a sinistra e la piuma fluttuante si spostò a sinistra, poi la spostò a destra e la piuma fece la stessa cosa.
Dopo qualche secondo a fare su, giù, destra, sinistra, la piuma a cadde a terra.
- Stai bene? -
- Ehm... Si... Di botto mi è venuta molta sete e anche tantissima fame -
- Ah... Si, posso capire, stai imparando la magia a tredici, e imparare la magia quando si è già abbastanza grandi è molto più faticoso che impararla a dieci o nove anni. Comunque, seguimi, andiamo a prendere qualcosa da bere e da mangiare... -.
James annuì.
Si avviarono insieme verso la casa di Rebus.

James Jones e il medaglione di AbramoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora