Capitolo 11

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Beth mi aveva aiutato a fare le valige ed il pomeriggio del giorno dopo ero pronta ad andare via.

Beth: "ci vediamo, mi mancherai"

Y/n: "anche tu, tanto"

Ci abbracciamo e raggiunsi Benny in macchina.

Benny: "buon pomeriggio, principessa!"

Y/n: "ehilà biondino!"

Salimmo in macchina e dato che il tragitto era molto lungo, ci mettemmo a parlare del più e del meno.

Y/n: "ya lyublyu vas (ti amo)"

Benny: "ya lyublyu vas"

Y/n: "ci sei quasi, riprova"

Benny: "ya lyublyu vas"

Y/n: "ecco, così!"

Benny: "il russo è così complicato"

Y/n: "nah, in realtà neanche troppo"

Benny: "tu come hai imparato la nostra lingua?"

Y/n: "l'ho sempre saputa, mia madre è americana ma è cresciuta in Russia, parla entrambe le lingue"

Dopo un po', mise delle canzoni ed iniziammo a cantarle a squarciagola.

Ci giocammo persino qualche partita di scacchi a mente.

Durante la notte, mi addormentai sul sedile della macchina e giuro di aver sentito una mano poggiarsi sulla mia gamba.

La mattina continuammo a parlare e parlare, stessa cosa il pomeriggio, e la sera eravamo finalmente arrivati a destinazione.

Il posto era strano.

Un piccolo vicolo stretto conduceva alla casa di Benny.

Era una casa molto piccola, aveva a malapena una camera da letto, poi un bagno, una piccola cucina, un tavolo, scacchiere, riveste, divano, insomma, le cose fondamentali.

Ma tutto sommato non era poi così male.

Benny: "senti, scusa, non so cosa ti aspettavi ma-"

Y/n: "che carina!" esclamai.

Mi avvicinai ed iniziai a vedere che riviste aveva, fino a quando non notai le mie.

Y/n: "e queste?"

Benny: "devo dire che la ragazza in copertina è davvero molto bella"

Si avvicinò a me e mi prese i fianchi, baciandomi.

Benny: "c'è spazio nell'armadio, puoi mettere le tue cose"

Y/n: "va bene, ma dovrei cambiarmi"

Lo cacciai letteralmente fuori da camere sue e mi cambiai, sistemando le mie cose nell'armadio.

Benny: "sei sexy anche in pigiama, così non vale"

Mi arieggiai ironicamente.

Avevo troppo sonno, così mi stesi sul letto e lasciai che il braccio di Benny mi avvolgesse, per poi addormentarmi.

_____

La mattina successiva mi svegliai abbastanza tardi.

Aprii la porta della camera e raggiunsi la cucina.

Benny: "giorno" mi passa del caffè. "dormito bene?"

Y/n: "si, ed ho ancora sonno. Mi serve una doccia"

Benny: "è tutta tua" indica la doccia dietro di lui.

Mi sorprendeva che la doccia non fosse in bagno ma non volevo farmi domande.

Presi i vestiti di ricambio e li poggiai nello scaffale più vicino.

Successivamente entrai in doccia e mi cacciai i vestiti, così da assicurarmi che Benny non potesse vedermi.

Feci una doccia calda e veloce, una volta finito avvolsi la tovaglia dal petto in giù, asciugai velocemente i capelli, andai in camera a vestirmi e raggiunsi Benny seduto a tavola difronte la scacchiera.

Benny: "inizieremo con questi" poggiò sul tavolo dei fascicoletti.

Ne presi uno.

Y/n: " 'congresso natalizio di scacchi di Hastings, Falaise Hall, White Rock Gardens, un registro delle partite, Luchenko-Uhlmann. Borgov-Penrose' " ne presi un'altro. " 'grande maestro degli scacchi' wow!"

Benny: "giochiamo prima le partite di Hastings, io uso i neri"

Y/n: "ma io non ho ancora fatto colazione"

Benny: "le uova sono in frigo"

Y/n: "grazie" mi alzai e mi diressi verso il frigo.

Benny: "facciamo quelle di tuo padre, allora"

Y/n: "tutte quante?"

Benny: "si! lui sarà a Parigi"

Y/n: "ma l'ho già battuto"

Benny: "potresti ribatterlo"

Y/n: "va bene, ma prima mangio"

Mi allenò per tutto il giorno.

Dovevo ripetere le partite, per far sì che le vittorie siano mie.

Dovevo leggere i manuali di gioco di Reinfield, che erano pieni di sacrifici di donne e melodrammi.

Secondo Benny gli scacchi normali mi annoiano, anche se giocati dai Grandi Maestri.

I giorni passavano, ed io e lui passavamo la maggior parte del tempo a rigiocare partite.

Benny: "giocheremo ai veri scacchi. Scacchi a regola d'arte. Il tipo di scacchi giocato dai migliori giocatori del mondo, i sovietici. E sai perché sono i migliori giocatori al mondo?"

Y/n: "hanno gli abiti migliori?"

Benny: "non proprio. Perché giocano come una squadra, insieme, soprattutto durante le sospensioni, si danno una mano, ti rendi conto?" si fermò per un attimo. "noi americani giochiamo da soli perché siamo tutti così  individualisti" disse poi ironicamente. "non ci piace che qualcuno ci aiuti"

Sbadigliai.

Y/n: "tu ora mi stai aiutando"

Benny: "davvero? perché mi sembra che ti stia facendo addormentare"

Y/n: "scusami, sono stanca, forse è meglio se vado a letto" mi alzai e gli diedi un bacio.

Benny: "ti perdi tutto il divertimento"

Y/n: "sopravvivrò" dissi. Ma dopo un po' mi misi a pensare cosa intendesse. "che divertimento?"

Sento bussare.

Benny: "mi chiedo chi possa essere"

La figlia di Borgov. ~Benny watts x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora