Capitolo 5

788 47 6
                                    

Era la mattina successiva, ed io mi ero appena seduta.

Mio padre era già lì.

Y/n: "privet, papa (ciao, papà)"

Mi guardò per un attimo, poi, mi fece un saluto con un delicato cenno del capo.

Voltai la testa, molta gente ci stava guardando.

Riuscivo a vedere Beth, Alma, Matt e Mike sorridermi in mezzo a quella piccola folla.

Mio padre aveva i pezzi bianchi, ciò significa che aveva la precedenza ad iniziare.

Mise il pedone in e4, ed io risposi con la difesa siciliana, anche se sapevo perfettamente che mio padre era stato definito 'il maestro della siciliana'.

Infatti, fu lui ad insegnarmela.

Misi il pedone in c5, speravo di giocare in un terreno inesplorato per entrambi.

Papà mise il suo cavallo in f3, ed io naturalmente in C6, proteggendo il mio pedone.

Ma Papà mise l'alfiere in b5, indicando che intende giocare la siciliana chiusa, non quella aperta.

Mossi anch'io il mio alfiere, con la tecnica della rissolismo, un apertura poco conosciuta.

Mosse il suo pedone ed io feci lo stesso.

Lo mossi in a6, attaccando  l'alfiere di papà.

Papà arroccò, non mi restava che scegliere se giocare la siciliana aperta o quella chiusa.

Mi impegnai, davvero tanto.

Ed i risultati vennero a galla.

Avevo vinto.

Si, avevo vinto contro Papà!

Gli strinsi la mano cercando di controllare le mie emozioni e mi allontanai vicino a Beth, Alma, Matt e Mike.

Salimmo in camera ed iniziammo a sclerare.

Beth: "lo sapevo! dovevi vedere la sua faccia!"

Matt: "sei stata più che fantastica!"

Alma, intanto, sembrava stare male.

Y/n: "Alma, stai bene?"

Alma: "certo, cara, sta tranquilla. Sei stata fantastica"

Si stese sul letto, e noi continuammo a parlare per un po'.

Beth: "tu che ne pensi, mamma?" Beth si voltò verso Alma.

Alma non rispose, aveva gli occhi spalancati ma non aveva detto una parola.

Beth: "mamma?" richiese.

Preoccupata, mi avvicinai per sentire il suo battito.

Non lo sentivo più.

Y/n: "o mio dio, è m-morta"

_______

L'ambulanza venne a prenderla, ed io ero ancora sconvolta.

Il dottore si avvicinò a Beth.

Dott.: "mi dispiace"

Beth: "com'è morta?"

Dott.: "credo di epatite, ma non ne sono sicuro. Domani le faranno l'autopsia"

Il telefono squillò.

Y/n: "vado io" mi avvicinai al telefono. "pronto?"

Benny: "hai vinto contro Borgov! caspita!"

Y/n: "non è proprio il momento, Alma, la mamma di Beth è morta"

Benny: "cavolo, mi dispiace. Falle le condoglianze da parte mia"

Y/n: "si, va bene"

Benny: "e tu adesso? dove andrai?"

Y/n: "non lo so, penso che seguirò Beth nel Kentucky, oppure..." sospirai. "Tornerò a casa. Ma ne parliamo dopo, ok?"

Benny: "si, certo"

Ci salutammo ed io ritornai a consolare Beth.

________

*la sera seguente*

Io e Beth eravamo già tornate dal Los Angeles.

Alloggiavo momentaneamente a casa sua, ed adesso, aspettava un amico.

Ci avviciniamo alla porta, e vidi comparire Harry Beltik.

Me lo ricordo, lo avevo battuto qualche anno fa.

Beltik: "scusatemi, signore"disse ironicamente. "un momento, tu sei la ragazzina che mi ha sconfitto 6 anni fa?"

Y/n: "già"

Beltik: "quanti anni avevi? 13?"

Y/n: "12"

Beltik: "sei cambiata tanto, complimenti" continuò. "e tu, Beth? dov'è la goffa ragazzina che mi ha fatto nero 5 anni fa?"

Beth sorrise.

Beltik: "mi sa che è cresciuta"

Aveva in mano un enorme scatolone.

Y/n: "che c'è lì dentro?" chiesi curiosa.

Beltik: "libri, libri di scacchi"

Entrammo in casa e ci sedemmo sul divano, vedendo tutti i libri che aveva portato Beltik.

Beltik: "Aiden Coff, la strategia del medio gioco"

Beth: "l'ho già letto"

Y/n: "anche io"

Prese un altro libro dalla scatola.

Beltik: "Capablanca, la mia carriera scacchistica"

Beth: "l'ho già letto"

Y/n: "anche io"

Ne prese un altro ancora.

Beltik: "Fornò le partite 1938-1945"

Beth: "l'ho già letto"

Y/n: "anche io"

Ne prese un altro ancora.

Beltik: "Maya: i finali di torre e pedone. E lo so, l'avete già letto"

Beth: "no, ma ho la mia copia di sopra"

Y/n: "io l'ho letto"

Beltik: "bene, alcune cose ti suoneranno nuove" si riferì a Beth.

Beth: "Capablanca giocava d'intuito"

Y/n: "grazie al suo talento"

Beltik: "si, che era ovviamente considerevole"

Y/n: "non come Grünfeld che memorizzavano tutto, certamente"

Beltik: "so cosa ne pensi, ho letto il tuo articolo su Chest Review"

Beth: "vedo giocatori che dopo aver finito le partite o i tornei restano a studiare le varianti d'apertura, le strategie da gioco o le teorie dei finali"

Y/n: "esatto, come se facesse differenza"

Beltik: "voi non studiate mai?"

Y/n: "il fatto è che, noi analizziamo le partite. Vediamo ciò che è successo, non ciò che poteva succedere"

Beltik: "come Capablanca"

La figlia di Borgov. ~Benny watts x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora