bokuaka ☽ college.

s

non per essere ripetitivi — ma il silenzio calò in poco tempo, dopo le prime frasi.

akaashi si alzò di botto, sorridendo nervosamente e sbattendo leggermente forte i palmi sul tavolo.
"hey bokuto-san! che -che ci fai qui?"

non si staccò dal volto il sorriso nervoso neanche un secondo, lanciando occhiate da ogni parte del locale.

bokuto sorrise, "akaashi ! sono qui per un appuntamento al buio —"

ops. forse non dovrei dirglielo.

"cioè, volevo dire, vorrei prendere dei fiori."

"è un ristorante, bokuto."

"— tu che ci fai qui?"

akaashi arricciò le labbra, e decise di dire la verità.

devo superarlo.

"sono qui per un appuntamento al buio." disse serio, buttando lo sguardo giù.

bokuto aggrottò leggermente le sopracciglia, provando a non sembrare mosso dalla riposta.
decise di ridacchiare, e di rivelare anche lui il suo segreto.

"oop. anch'io."

il bruno annì piano, e dopo appena due secondi di realizzazione, spalancò gli occhi.

"che tavolo è il tuo?"

il più grande ci pensò su, e rispose confuso, "23, perché?"

ovviamente. dovevo immaginarmelo da quei coglioni. erano troppo strani.

"anche il mio è il 23." akaashi arrossì di poco, spostando lo sguardo di lato.

"hanno sbagliato? akaashi, se vuoi vado a dirglielo. non dovrebbero fare questi erro—"

"bokuto," lo fermò subito, trattenendo il sorriso nervoso che voleva ritornare, "sono io il ragazzo con cui dovevi vederti. e tu sei il mio."

kuroo si spostò dietro al cespuglio, e ghignò.
"le attrici sono appena entrate nel ristorante."

"kuroo, ti sento. non darmi dell'attrice." kenma mormorò dall'altro capo del telefono, e si poteva sentire abbastanza bene le sedie che si muovevano.

si erano seduti.

"bene."

"no, per niente."

kuroo alzò un sopracciglio, spostandosi vicino ai suoi amici, "perché non va bene?"

richiamò così l'attenzione degli altri, i quali erano pronti ad intervenire con una scenata.

"perché sono in silenzio da cinque minuti."

"— ah."

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appena pubblicato una soukoku breve ☺️