punto

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01.06.2021

"Basta così", avevi detto.
Ti eri accorto di aver sbagliato e avevi deciso di mettere un punto a qualsiasi cosa noi fossimo o stessimo diventando.
Quante volte in passato mi sono accorta di aver sbagliato? E quante volte ho dovuto assumermi responsabilità sbagliate pagando per le mie colpe?
Adesso invece non avevo sbagliato niente, eppure eccomi lì, a subire le responsabilità che tu ti eri negato dall'assumerti.
Mi avevi sottoposta a quel punto che volevi porre dopo aver iniziato tu la frase.
Quel punto che volevo pormi anche io, ma che puntualmente finiva per essere un punto e virgola e mai un vero e proprio punto.

"Basta così", avevi detto, e così era stato.
Quelle due insignificanti parole avevano posto fine a un rapporto che andava oltre tante frasi.
E non mi spiego come ti sia servito ripeterti di fermarti una volta sola affinché ci riuscissi.
Perché io, al contrario, non so darmi un limite nemmeno a volerlo.
"Basta così", mi dicevo quella stessa sera cercando di bloccare le lacrime che fluivano indipendenti dai miei occhi e, basta, pensavo, mentre gli spasmi si impadronivano del mio corpo impedendomi quasi di respirare.
Per quante volte io dicessi basta e mi imponessi di fermarmi, non ci riuscivo.
Quindi perché invece a te era bastato?
Perché ti erano bastate due parole, dette senza troppi rimorsi, a cancellare momenti, parole e messaggi?
Come hanno potuto nove lettere spezzarmi il cuore?
Ogni giorno mi ripeto di smettere di pensarti, di guardarti, di volerti parlare, ogni giorno dico "basta". Ogni giorno finisce però per essere un "ancora".

"Basta così", avevi detto.
Come se avessi già creato troppi problemi, come se avessimo fatto abbastanza, avessimo giocato troppo a lungo e tu ti fossi stufato della partita.
Una partita lasciata in sospeso e che non posso terminare da sola.
E forse per me non può essere "basta così" perché così non mi basta, così come non mi basti tu e non mi sei mai bastato. Non perché non fossi abbastanza, ma perché dopo aver avuto un pezzetto di te, ne desideravo un altro e un altro ancora, senza riuscire a fermarmi, senza saper darmi un punto.

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