dipendenze

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29.06.2021

E io da bambina non le capivo tutte quelle persone che appositamente si facevano del male.
Sentivo le storie di drogati o alcolisti nei film e mi chiedevo cosa portasse le persone a rovinarsi la vita da soli.
Vedevo i film da grandi e se magari qualcuno si tagliava non ne capivo affatto il motivo.
Era un atto curioso, al quale non sapevo dare una spiegazione, ma che finivo molto presto per dimenticare.
Ora invece ricordo e capisco.

Dicevo che non avrei mai fumato, per esempio.
Mi faceva schifo l'odore del fumo ed ero così preoccupata della mia salute che mi allontanavo da qualsiasi persona mi fumasse accanto.
Non criticavo certo chi decideva di ledere i propri polmoni, sono scelte.
Soltanto non li capivo.
Perché ovviamente la vera realtà era ancora a me sconosciuta.
Ero una bambina, non sapevo ancora come girava il mondo.
La medesima cosa per l'alcol.
Avevo solo undici anni e a volte volevo bere la birra per semplice capriccio anche se era amara e non mi piaceva, ma non avrei mai bevuto veri alcolici.

Ricordo la prima volta che bevvi un sorso di vodka.
Il liquido mi bruciava la gola e lo potevo sentire scendere fino allo stomaco.
Aveva un gusto del cazzo.
Non mi piaceva.
Poi con il tempo ho capito che in genere nessuno beve perché ama il gusto di quel particolare alcolico, ma che é la sensazione ad essere ambita.
Quell'euforia del vino.
La felicità e il senso di leggerezza dopo 4 drink.
Il bruciore della sambuca che ti scivola nella pancia e che non lascia spazio ad altri pensieri.

Ed ora, anche se non sono certo una donna vissuta, capisco cosa spinge tutte quelle persone a danneggiarsi da soli.
Perché quando mi sento triste o mi succede qualcosa, la voglia di farmi male si fa più forte che mai.
La voglia di non pensare con lucidità e di sentirmi libera mi attrae così tanto che a volte non riesco proprio a non cedere.
E forse è così che si inizia ad essere dipendenti da qualcosa.
E forse sono ancora troppo giovane per rovinarmi la vita, ma sono giovane e per questo le cazzate vanno fatte.

Ma non lo faccio tanto per fare la ribelle, quanto perché sento di averne bisogno per superare i miei problemi.
Avevo iniziato a fumare le sigarette, ma avevo smesso nel giro di qualche mese perché non ci trovavo un senso.
Non mi calmavamo e avevo necessità di qualcosa di più forte, come l'erba.
Ormai non fumo spesso, ma solo perché non ne ho l'occasione, mi dovrei sbattere troppo per non farmi sgamare e detto sinceramente la gente con la roba buona non sta nel mio paese. 
Una canna non mi risolve i problemi, certo, ma mi aiuta a calmarmi dall'ansia opprimente.
Dai troppi pensieri che non mi lasciano nemmeno quando dormo.
Perché ultimamente mentre sogno, nel sonno, penso con lucidità e le voci non se ne stanno zitte nemmeno di notte.
Devo farle smettere in qualche modo e bere e fumare sono due cose che mi danno un senso di leggerezza del quale ho fottutamente bisogno.
E forse sono debole, perché se faccio così adesso, chissà cosa farei se mi accadesse qualcosa del quale dovrei preoccuparmi seriamente.

E adesso capisco anche quanto sia difficile uscirne, perché se non avessi genitori così svegli e severi che si accorgono di tutto, penso che berrei e fumerei davvero più di quanto dovrei.
Quando mi sento triste e i demoni si svegliano esco a bere al bar, come fossi un'adulta alla quale la vita ha inferto chissà quali colpi.
Ed invece sono solo una ragazzina che non ha un posto nel mondo, un mondo che non la valorizza e che le volta sempre le spalle.
Sono solo una ragazzina che beve perché ha un cazzo di cuore spezzato, troppe paranoie e inutili preoccupazioni per la testa.
Una semplice ragazzina overthinking e troppo sensibile per questo posto.
E davvero il mio primo pensiero quando sto male è quello di voler avere del fumo e una bella canna da accendere, più una bottiglia di tequila e della bella musica che mi inondi la camera.

Forse da sola non c'è la faccio e ricorro a questi stratagemmi perché sono troppo orgogliosa per parlare con qualcuno e cercare aiuto.
Pff, aiuto.
Aiuto in persone che possono dire di capirmi senza esserci mai passate.
Persone che possono consigliarmi le solite banalità che so dirmi anche da sola per tranquillizzarmi e aiutarmi io stessa.
Che alla fine la mia mente instabile può aiutarmi certamente di più che questa gente del cazzo.

Ma io adesso le capisco, quelle persone alle quali questa vita sta così stretta che cercano soltanto un modo per evadere.
Che si fanno del male perché tanto niente può ferire più del dolore che già stanno passando.
Ed ora che ho compreso il perché la gente ha bisogno di darsi ai vizi, vorrei tanto tornare a quando ero la bambina che vedeva gli adulti al bar darsi all'alcol e al fumo e pensava a quanto fossero stupidi a rovinarsi la vita.
Incosciente del fatto che invece era stata proprio la vita a rovinare loro.

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