Capitolo 3 Buddy e il suo amico

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Buddy entró in casa da una gattaiola della porta sul retro.
"Buddy! Torna qui!" Gli sussurrai accovacciandomi vicino alla gattaiola, con le ginocchia nel fango.
E ora come faccio ad entrare? pensai.
Mi guardai un po' in giro e alla fine decisi di rompere una finestra con un sasso e di entrare. Tanto anche quella casa sarebbe stata vuota di sicuro.
Perché l'unica persona che ho incontrato era matta? E se fossimo sopravvissuti solo noi due? Oh no no no, non può essere, questi erano i pensieri che mi continuavano a passare per la testa

Passai per i corridoio in silenzio. Vidi Buddy che entrava in una stanza. Lo seguii.
Appena svoltai l'angolo una persona mi assalì. Un odore di muschio mi innondó.
Rotolammo entrambi per terra. L'assalitore cercò di fermarmi al suolo ma riuscii a ferirlo col coltello alla spalla, allora lasciò la presa e si allontanò al muro tenendosi stretto la ferita. Era un ragazzo, circa della mia età o forse un po' più grande; aveva dei bellissimi capelli mossi e neri ed un ciuffo che gli cadeva un po' sugli occhi verdi smeraldo.
"Matthew per favore non uccidermi!" disse all'improvviso.
"Matthew?" chiesi io abbassandomi il cappuccio.
Il ragazzo alzò la testa e mi fissò per poco.
"Chi è Metthew? E perché mi sei saltato a dosso!?" Gli chiesi puntandogli il coltello contro
"Oh" disse, "scusami davvero pensavo fossi il pazzo che cercava ancora di uccidermi o farmi... non so cosa" spiegò.
"Puoi abbassare il coltello ora...davvero non volevo ferirti, pensavo solo che tu fossi un'altra persona" aggiunse.
Lentamente abbassai il coltello.

Buddy uscì da sotto al letto e andò verso il ragazzo.
"Buddy! Ah ah" disse mente gli stava leccando tutta la faccia.
"È il tuo cane?" chiesi.
"Sì. L'avevo perso di vista quando il pazzo mi aveva legato nella sua cantina" spiegò.
"Posso capire" sussurrai
"Comunque io sono Arcade" si presentò tirandosi in piedi faticosamente, "...e tu sei?"
"Cheyanne... e mi dispiace per la tua spalla"
"Dopo tutto sono io che ti dovrei chiedere scusa siccome ti ho assalito all'improvviso" disse incamminandosi verso il bagno. Ogni tanto emetteva dei gemiti di dolore. Lo seguii.

Aprì il rubinetto ma neppure l'acqua andava.
"Dannazione" sbuffò.
"Aspetta..." dissi. Presi poi un asciugamano e iniziai a tamponargli la ferita. Fortunatamente era solo superficiale.
"Hai del disinfettante?" chiesi
"Non credo" rispose.
Chi non ha del disinfettante in casa?, pensai.
"Allora dell'alcol?"
"Forse nello studio di mio padre, vieni" rispose facendomi strada.

"Brucierà un po'" dissi mente versavo l'alcol sopra la ferita. Fece una smorfia di dolore.
Presi poi una benda dal bagno, almeno quella ce l'avevano, ed iniziai ad arrotolarla intorno al suo braccio.
"Grazie" mi disse, "ah! Ho dei vestiti di là se ti vuoi cambiare, ti staranno un po' grandi ma almeno non sono bagnati" aggiunse.

Chiusi la porta e mi cambiai.
Uscii dalla stanza e Buddy mi venne a dosso. Gli occhi verdi di Arcade mi esaminarono e poi si incrociarono per un secondo con i miei.
"Emh ti dona la mia felpa" disse ridacchiando.
Penso di essere diventata rossa come un peperone, lo so che non era un vero e proprio complimento, ma detto da lui mi imbarazzava lo stesso.
"...comunque, hai qualche idea di cosa sia successo?" chiese poi.
"No, ma voglio scoprirlo"
"Io pensavo di andare alla città più vicina per vedere se là c'è ancora qualcuno, ma è a 200 km da qua"
"Se vuoi possiamo andarci insieme" proposi io.
Arcade sorrise. "Va bene. Prendiamo qualche provvista e partiamo. Possiamo prendere la macchina di mio fratello, è ancora nel giardino" aggiunse poi.
"Forse è meglio se partiamo quando la tua ferita sarà guarita un po', non credi?"
"Sì," disse guardandosi il braccio, "sì è una buona idea. Fino ad allora potremmo stare qui, cercando di non farci prendere dal il pazzo" esordì.
Lo guardai e annuii, finalmente avevo un compagno di viaggio diverso da un animale.

Cheyanne~ la vita dopo la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora