Capitolo 3 Prima impressione.

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Eravamo in quel Suv nero da ormai un'oretta quando ci fermammo di fronte a una casetta semplice, una classica casa americana. Due piani e un giardino ben curato con i fiori di ogni tipo e di tanti colori. Non mi dava sensazione di noia come le altre case che avevo visto negli anni ma mi piaceva particolarmente per la sua semplicità. Scesi dall'auto e segui la coppia in casa. Sulla soglia si fermarono entrambi e mi guardarono dicendosi "Speriamo che qui ti troverai bene Jack" lo dissero insieme, quando se ne accorsero si misero a ridere, quella risata era dolce e non fatta su misura per quell'occasione e mi fece sorridere.
La donna mi guardò e disse "Giusto non ci siamo presentati, io sono Silvia Smith e lui è Michael Smith". Entrambi sorrisero calorosamente e ricambiai incerto sul da farsi.
"E io sono Jack Frost" accennai quel sorriso che loro tanto agognavano. "Frost.." sussurrò Silvia, in quell'attimo di tristezza di Silvia ,Michael aprì la porta incitandoci ad entrare.
Entrammo e non mi sarei mai aspettato che l'interno fosse così grande e spazioso.
Mi mostrarono le stanze del piano terra che comprendevano la cucina,il salotto, la sala da pranzo, il bagno e lo sgabuzzino,poi salimmo le scale, sembrava una guida turistica.
Il piano superiore era molto luminoso ,c'era un lungo corridoio dove c'erano le tre stanze da letto, due bagni uno sgabuzzino che comprendeva le scarpe e gli attrezzi sportivi che immaginai fossero di Michael. Mi diressero verso l'ultima porta del corridoio abbastanza distanziata da quella precedente. Silvia con calma aprii la porta sorridendo. La camera era abbastanza spaziosa , c'era un letto a una piazza e mezza, una scrivania con un computer nuovo di pacca, un armadio e un comodino affianco al letto. Era la camera più bella che avessi mai visto, semplice ma d'effetto.
"Vi ringrazio é molto bella" sorrisi con gentilezza senza accorgermene.
"Meno male" disse Silvia con le lacrime agli occhi "Beh io ora vado a preparare la cena tu rilassati,che domani sarà il tuo primo giorno di scuola " disse lei oltrepassando la soglia della camera che mi avevano appena mostrato.

Un fiocco di neve bollente.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora