12.

321 18 1
                                    


Uno dei casi più difficili ai quali abbia mai lavorato è stato quello di Gaspar Puletti. Fondatore e CEO della catena di fast food Cannon Fodder, Puletti doveva parte del suo successo nel campo della ristorazione per famiglie alla sua fama di padre e marito integerrimo. Ogni tanto però mollava la moglie e i figli e si ritirava in una specie di piccolo castello che s'era comprato al confine tra Italia e Francia, un posto inavvicinabile con le mura di cinta e i cani da guardia, dal quale si vedevano entrare e uscire solo auto coi vetri oscurati. Ho passato settimane appostata lì fuori senza ricavarne nulla. Poi m'è venuto lo scrupolo di controllare i conti della Cannon Fodder per verificare che non ci fossero voci sospette, e ho scoperto che Puletti metteva le tariffe delle escort in rimborso spese.

È quasi mezzogiorno di giovedì e la Strawman S.p.A. al gran completo, escluso Walter che per qualche motivo è assente giustificato, si trova in sala riunioni. Sullo schermo LCD che domina una parete della stanza, collegato via wireless al tablet di So-yon, scorre in anteprima il nuovo sito della Strawman, pieno di foto del prodotto ad alta definizione e box di testo ottimizzati SEO sui danni ambientali delle microplastiche. Martello si avvicina allo schermo e indica l'immagine che fa da sfondo all'header, nella parte alta della pagina. La scritta STRAWMAN campeggia su un fascio orizzontale di cannucce multicolori. In secondo piano si intravedono alcune lattine bianche e rosse; sono sfocate, ma si distingue comunque la parola COCA.

«Questa», dice Martello, «cambiala».

«Perché?» chiede So-yon.

«Io... Io non credo che possano farci storie per i diritti, se non si vede con chiarezza il marchio» dice Erjona, oggi in tailleur rosso ciliegia.

«Non è un problema di diritti», dice Samantha, «è una questione di coerenza. Cioè, in ognuna di quelle lattine ci sarà tipo mezzo chilo di zucchero. Non è proprio il massimo sbattere in faccia al visitatore la principale causa di carie e di diabete sul pianeta Terra e poi presentarci come difensori della natura. Ci ho azzeccato, Milo?»

«Sì» risponde Martello.

Samantha, gongolante, incassa il punto tra gli sguardi tossici della concorrenza.

«Sì», precisa Martello, «è anche per questo, ma non solo. È soprattutto un problema di reputazione. In Rete basta un dettaglio per diventare materiale da barzellette, o da teorie del complotto, e non è il tipo di visibilità che stiamo cercando».

«Non... Non capisco» dice Erjona.

«Neanch'io» dice Samantha.

Martello indica di nuovo l'immagine. «Noi vendiamo cannucce» spiega. «Se cercate su Google "cannuccia" più "coca", solo metà dei risultati riguarda la Coca Cola».

Nella sala riunioni spira una folata di improvvisa consapevolezza.

«Non ci sarei mai arrivata» confessa So-yon.

«Nemmeno io sono così maliziosa» ammette Samantha.

«Ed è tutto dire» mormora Erjona.

«Non frequentate abbastanza top manager» dice Martello, scatenando il consueto accesso di risate. «Per il resto è un ottimo lavoro, So-yon. Come al solito».

Questa volta è So-yon che incassa un punto tra occhiate d'odio.

Com'è che si suol dire? Chi non conosce la storia è destinato a ripeterla. Tu, Milo Martello, per tua sfortuna non conosci la storia di Gaspar Puletti. Sennò non avresti fatto il suo stesso errore: trattare l'adulterio come un'estensione degli affari. Ti sei segnato in agenda gli appuntamenti con la tua amante, tra il commercialista e l'ufficio stampa. Per non lasciare dubbi ci hai pure aggiunto un cuoricino, che tenero, sei innamorato? Spero proprio di sì. Perché tra te e Gaspar Puletti c'è una grossa differenza: lui era ricco di suo. Certo, il divorzio gli è costato carissimo, ma attualmente può ancora permettersi di fare la bella vita in Costa Azzurra. Mentre a te, dopo che martedì prossimo ti avrò beccato con Maria e avrò spedito a tua moglie un servizio fotografico completo, a te, Milo Martello, resterà solo l'amore.

Vale TuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora