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Chissà chi è che sceglie i nomi delle operazioni militari, quelle cose altisonanti come Operazione Tempesta nel Deserto oppure Operazione Libertà Duratura. M'immagino, da qualche parte nei sotterranei del Pentagono, una stanza piena di esperti di pubbliche relazioni che stilano elenchi di potenziali nomi da sottoporre allo Stato Maggiore. Io, viceversa, sono andata a colpo sicuro con l'Operazione Adamo ed Eva. Ci sono quattro motivi che ne fanno il nome perfetto: il primo è che saranno coinvolti un uomo e una donna, il secondo è che l'operazione si terrà in un posto molto simile al Giardino dell'Eden, però a pagamento e con molti più cocktail. Il terzo è che sarà una faccenda di frutti proibiti e cadute dal paradiso.

Sono vestita da via di mezzo tra la Valeria Tutto versione Strawman e la vera Valeria Tutto: ho i capelli raccolti in un nodo, una giacca di jeans sopra la camicia e i pantaloni infilati negli stivali, l'Operazione Adamo ed Eva non prevede gonnelline. Sul naso non porto finti occhiali da vista ma veri occhiali da sole. Il mio gomito sporge dal finestrino aperto; alla mia destra scorrono filari di pioppi identici a quelli dietro i quali mi nascondevo un mesetto fa per spiare villa Martello.

Martello, occhiali a specchio, camicia col collo alla coreana, pantaloni chino e un paio di Clarks ai piedi, è al volante. Benché gli avessi proposto di fare a turno, ha insistito per guidare lui. Non è solo cavalleria, credo che dopo l'incidente sfiorato di martedì scorso preferisca non mettermi in mano la sua Lexus. Ma martedì mi ero distratta; adesso sono superconcentrata sul mio scopo.

«È molto semplice» dice Martello. «Arriviamo lì, incontriamo Gaspar Puletti, prendiamo accordi, ci mangiamo un piatto di gamberoni e per l'ora di cena siamo a casa».

Mi chiedo se anche lui, nella sua testa, abbia dato un nome al suo piano, qualcosa tipo Operazione Mordi e Fuggi. L'Operazione Adamo ed Eva e l'Operazione Mordi e Fuggi sono per larga parte sovrapponibili, l'unica reale differenza è che il mio piano contempla un passaggio intermedio tra i gamberoni e il rientro. O magari prima dei gamberoni. O durante.

«Puletti ha già ricevuto il mio resoconto» prosegue Martello. «Quei numeri parlano da soli, sarà una trattativa brevissima. L'incontro di oggi ha soprattutto una funzione tattica. Serve a stabilire un clima di fiducia reciproca».

A proposito di tattica, sarà meglio cominciare a tastare il terreno nella direzione che mi interessa.

«Be'», dico, «se c'è uno che ispira fiducia nel prossimo, quello è lei. Basta vedere il tipo di rapporto che ha con sua moglie. Cioè, lo so che qui non stiamo facendo niente di male», per ora, «ma molte donne non lascerebbero partire il marito con un'altra. Nemmeno per un viaggio di lavoro».

Lui replica con le parole esatte che mi auguravo di sentir uscire dalla sua bocca:

«Mia moglie non lo sa».

«No?»

«No. Per quanto la riguarda, sono in ufficio come sempre».

Ahi ahi ahi, Milo Martello. Tanti discorsi sull'amore e sulla devozione, e poi fai le cose alle spalle di tua moglie come tutti gli uomini. Forse perché sotto sotto anche tu vuoi quello che voglio io.

«Voglio farle una sorpresa», spiega, «mi tengo l'annuncio della novità per questo lunedì. Sarà una giornata speciale per me e per mia moglie, sa? Cinque anni di matrimonio. Così festeggeremo nello stesso giorno il nostro anniversario e la promozione della mia azienda in serie A. I due traguardi più importanti della mia vita».

Ok, fai le cose alle spalle di tua moglie, ma le tue motivazioni rimangono fastidiosamente nobili. Comunque non c'è problema, anzi, sto per contribuire a rendere quest'anniversario memorabile.

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