Fuori c'era un forte vento, il rumore degli alberi e della corrente creava un suono che a Lavinia piaceva moltissimo. Si trovava in una grande classe che all'interno aveva solo un grande tavolo rettangolare e con molte sedie disposte intorno. Michelle sedeva vicino a lei, con i suoi perfetti capelli neri liscissimi e i grandi occhi altrettanto neri puntati verso un ragazzo minuto, con i capelli cortissimi e gli occhi azzurri seduto di fronte a loro.

- Piacere ragazze, io sono Joey, sono dell'ultimo anno e vi aiuterò a organizzare il ballo che la professoressa Allen, grazie a voi, ha permesso di fare.

- Ciao Joey, noi siamo Lavinia e Michelle del secondo anno, iniziamo?

Parlarono a lungo di che sala scegliere per l'evento, di che musica mettere e di come dividersi i compiti. Arrivarono alla conclusione che si sarebbe svolto nella grande sala dei camini, con due ragazzi del quarto anno a gestire la musica e compilarono una lista dei cibi da consegnare ai cuochi. I tre ragazzi fecero e spedirono gli inviti a tutti gli studenti e professori e annunciarono che era richiesto un abbigliamento elegante e un accompagnatore. Il ballo fu programmato per il 23 dicembre dalle 19.30 alle 23 per i minorenni, e fino a mezzanotte per quelli del quarto e quinto anno.

- Ma ci pensi? Vestiti da sera, coppiette felici e musica, cosa si può volere di più?! -Chiese Ruby estasiata-

- A proposito di coppiette. -Disse Lavinia- Tu con chi pensi di andare al ballo?

Ruby schioccò un'occhiata a Gabriel, che era diventato un po' rosso.

 –Non so proprio, tu?

- Neanche io ne ho la minima idea, l'unica che già lo sa è Michelle.

- Con chi va?

- Con un ragazzo del quarto anno che si chiama Calvin.

- Ah sì lo conosco. A proposito di Michelle, sai dove sia?

- Credo sia proprio con lui a fare una passeggiata.... E tu Gabriel, chi vuoi portare al ballo? -Chiese Lavinia sorridendo. -

- Per me è indifferente. - Rispose lui... -

Lavinia era una ragazza indipendente e forte, eppure l'idea di non avere un accompagnatore per il  ballo le dispiaceva un po'... era pur sempre una adolescente.

Si destò dai suoi pensieri quando sentì bussare ripetutamente alla porta della sua stanza. Dopo avere aperto la porta Ruby quasi le cadde addosso.

- Ruby che cos'è questa agitazione? Va tutto bene?

- No che non va bene, Gabriel mi ha chiesto di andare al ballo con lui!

- E tu non vuoi?

- Lavi, Gabriel è il mio migliore amico!

- Proprio perché siete migliori amici ha senso che te lo abbia chiesto, non ti ha mica fatto una dichiarazione di amore eterno!

- Sì, forse è proprio così.

- Quindi gli dirai di sì?

- Ti sembrerò stupida, ma già l'ho fatto.

Ruby sorrise e Lavinia la abbracciò ridendo.

Il fatto che Ruby e Gabriel andassero al ballo insieme rendeva la ragazza felicissima, perché già sapeva che si piacevano da tempo senza avere il coraggio di confessarselo. Nonostante ciò  era ancora più' preoccupata perché adesso tutti i suoi amici sapevano con chi andare al ballo a parte lei.

(...)

 Lavinia quel giorno doveva incontrare il professor Murphy, quindi si concentrò su quello e si diresse verso il suo studio.

Era in perfetto orario, si trovava davanti alla porta dello studio del professor Murphy ed era nervosa di essere stata chiamata credendo di aver fatto qualcosa di sbagliato. Si fece coraggio ed entrò. Il professore la salutò allegramente e dopo che lei si fu seduta lui le porse  "Oliver Twist" di Charles Dickens, dicendole che avrebbe voluto lo leggesse durante le vacanze di Natale per poi dirgli cosa ne pensasse. Dopo averle dato il libro le spiegò:

- Signorina, lei è una studentessa brillante e so che legge molto, quindi spero le faccia piacere leggere questo compito che le ho assegnato. Non lo prenda come una punizione, io le  consiglio solo un libro per le vacanze e se lei non è interessata può dirmelo apertamente.

- Professore, la ringrazio molto di avermi consigliato questo libro, sono sempre estremamente indecisa su cosa leggere. Le farò sapere se mi piace.

I due si salutarono e Lavinia uscì dallo studio. Quando fu fuori si recò in biblioteca per posare alcuni libri. Entrò nell'ampia sala piena di scaffali di legno scuro ed eleganti lampadari che pendevano dal soffitto. C'erano molti ragazzi che studiavano seduti tranquillamente nelle ampie poltrone o sulle grandi scrivanie poste al centro della biblioteca. Lavinia consegnò i libri al professor Perry e decise di restare un po' lì a cercare qualcosa per la sua ricerca sui borghesi. Si avvicinò alla sezione dei libri storici e incominciò a cercare, passò le dita sulle ruvide copertine dei grossi volumi fino a quando non ebbe trovato ciò che stava cercando. Estrasse un grande libro rosso dallo scaffale e, attraverso lo spazio che si era creato in assenza del libro, vide dall'altra parte della libreria un ragazzo seduto accanto alla libreria, intento a leggere qualcosa. Lui era alto, slanciato e aveva capelli mossi e castani che gli incorniciavano il volto sottile e i grandi occhi neri, profondi e vagamente misteriosi. Lavinia rimase qualche secondo a fissarlo e lui improvvisamente alzò gli occhi dal libro, intravedendo il suo sguardo dalla fessura dalla quale lei lo stava guardando. Sembrò confuso ma sorrise, Lavinia ricambiò, a disagio, poi si girò e camminò fino al professor Perry per prendere il libro. Uscì dalla biblioteca e camminò a passo svelto fino ad arrivare alla curva del corridoio, quando sentì una voce dietro di lei dire:

- Comunque mi chiamo Noah.

Lavinia si girò sorpresa e rivide quel ragazzo appoggiato al muro con le mani in tasca, lei confusa gli si avvicinò di nuovo e disse:

- Piacere, Lavinia.

Dopodiché per evitare silenzi le venne spontaneo di chiedergli:

- Che stavi leggendo dentro?

- Leggo tutto ciò che posso, più leggo più vite mi sembra di vivere. -Poi aggiunse, indicando il libro che aveva sotto braccio - "Comunque questo è "Orgoglio e Pregiudizio".

- Davvero? Non ti facevo tipo da Jane Austen.

- Perché sono un ragazzo?

- Ma no, certo che no, solamente ti facevo più lettore di gialli e storie di mistero.

- Anche se mi hai guardato solo per qualche secondo?

Lavinia arrossì e lui continuò:

- A te che piace leggere?

Lavinia vide lo sguardo di Noah puntato sulla pila di libri che aveva in mano e disse:

- Qui ho "Oliver Twist", e qualche libro per una ricerca di storia.

- Interessante... hai per caso la professoressa Allen vero? Ogni anno fa fare quella barbosa ricerca sui borghesi. – Le chiese lui ridendo-

- Esatto, ci hai preso in pieno. 

Lavinia sorrise e lui aggiunse, curioso:

- "Orgoglio e pregiudizio" l'hai mai letto?

- In realtà ancora no. Rispose lei.

- Se vuoi te lo posso prestare quando l'avrò finito. Disse Noah con fare spigliato.

- Va bene, mi piacerebbe molto.

- Allora ci vediamo, -Il sorriso del ragazzo era magliante-  ciao!

- Ciao...

Lavinia vide il ragazzo andarsene e si chiese cosa lo avesse spinto a presentarsi. 

Il cielo è pieno di stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora