-          Buonasera signorina, mi fa molto piacere averla qui con me oggi.

-          Anche per me è un piacere essere qui, signor Jacobs. –Rispose Lavinia sorridendo e guardandolo dritto negli occhi. – Sono venuta per darle questa lettera per suo figlio.

-          Grazie. Mi fa piacere che Noah abbia degli amici come lei.

-          Mi può dare del tu. Sono una ragazza giovane, è strano sentirmi dare del lei.

-          Va bene, sarà fatto.

-          Qualche novità sullo stato di sua moglie?

-          Sta meglio, ma non può ancora uscire dalla clinica. E' gentile da parte tua preoccuparti per Mia.

-          Spero che si rimetterà presto. –Lavinia deglutì. - Non vorrei più disturbare il suo lavoro con altre visite signore, ma non sapendo né l'indirizzo della clinica né il numero di telefono non trovo altro modo di mettermi in contatto con Noah. Potrebbe darmi queste informazioni?

La partita era iniziata, quale sarebbe stata la mossa dell'avversario?

Todd Jacobs si sedette più comodamente e si grattò una guancia. Guardò la ragazza e disse:

-          Il numero in questo momento non lo ricordo a memoria e per quanto riguarda l'indirizzo...

Tutto a un tratto  i due udirono un forte rumore al piano superiore. Qualcosa di pesante doveva essere caduto.

-          Mi devo scusare per questo trambusto...dev'essere stata la cameriera, è una vera sbadata. Devo licenziarla al più presto. –disse sorpreso Todd, cogliendo la palla al balzo. -

Lavinia si ricordò che al piano di sopra c'era la stanza di cui le aveva parlato Noah, e dove le era stato proibito (anche se cortesemente) di andare...

L'uomo non riusciva a staccare gli occhi dalle scale e lei ne approfittò dicendogli:

-          Non vuole andare a controllare? La cameriera potrebbe essersi fatta male, vedo che non scende.

-          Hai ragione. Aspettami qui per favore.

-          Certo. -Rispose lei, pronta ad alzarsi non appena fosse salito.-

Lavinia aveva pochi minuti. Non poteva salire al piano di sopra, ma poteva vedere le altre stanze. Sperava vivamente di trovare qualcosa di sospetto, anche se sapeva che Todd Jacobs era un uomo intelligente e che aveva sicuramente tolto ogni cosa che fosse stata fuori posto. La ragazza corse in cucina, dove tutto era perfettamente in ordine. Passò al bagno, niente. Mentre si recava allo studio, vide una bellissima porta intarsiata sul lato destro del corridoio. Provò ad entrare; era aperta.

Quando fu dentro rimase sbalordita. Davanti ai suoi occhi apparve una biblioteca composta da tre grandi scaffali pieni di libri, un tavolo d'epoca al centro di essi e un pavimento così lucido che  riusciva specchiarcisi dentro. Osservò tutto e prese un bel respiro.

Non era il momento di distrarsi. Lavinia vide dei libri appoggiati sul tavolo e decise di partire da lì. Trovò volumi di storia dell'arte, opere teatrali e "Il ritratto di Dorian Gray". Quello era il libro che aveva consegnato a Todd per suo figlio un mese prima e  non si sorprese a pensare che non glielo avesse mai dato, ma quando lo aprì vide una cosa incredibile:

Sui bordi delle pagine vi erano degli appunti e la calligrafia con cui erano stati scritti era inconfondibile... era quella di Noah.

Lavinia uscì in fretta dalla stanza, chiuse la porta dietro di sè e tornò a sedersi giusto pochi istanti prima che Todd Jacobs scendesse le scale per tornare da lei ad assicurarle che non era successo niente di grave.

Parlarono un altro po', dopodichè lei inventò la scusa di dover ripassare per una verifica e se ne andò fingendosi tranquilla e rilassata.

(...)

-          Pensa Lavinia, pensa...

La ragazza era stesa sul letto con le mani sul volto e cercava di mettere insieme i pezzi di ciò che sapeva e che aveva scoperto:

sul libro che aveva trovato a casa di Todd c'erano gli appunti di Noah, perciò il padre doveva averglielo consegnato. Ma secondo quello che l'uomo le aveva raccontato, era stato in Scozia solo una volta quel mese. Per questo motivo avrebbe avuto la possibilità di dare il libro al figlio, ma non di riprenderselo. Quindi per averlo nella sua biblioteca...

Lavinia si alzò di scatto, uscì dalla sua stanza e si mise a correre nei corridoi rischiando più volte di colpire qualcuno. Arrivò trafelata davanti alla camera di Michelle e bussò incessantemente alla sua porta, fino a che lei non aprì. Le disse di aspettarla e fece lo stesso con Gabriel e Ruby. Il gruppo si riunì nella stanza di Michelle e si sedettero in cerchio sul pavimento. Lavinia aveva ancora il fiatone, ma riuscì a dire ciò per cui li aveva riuniti tutti:

-           Ragazzi, Noah è a casa sua.

-          Cosa? Tornerà a scuola? -Chiese Ruby. -

-          No, non avete capito, è nascosto a casa sua.

-          E tu come fai a saperlo? –Le domandò incredulo Gabriel. -

Lei come risposta prese il libro che aveva nascosto sotto la giacca prima di lasciare la casa dei Jacobs e lo mostrò agli altri.

-          Prima di sapere la bugia che Todd Jacobs mi ha raccontato su sua moglie, gli avevo chiesto di dare questo libro a suo figlio. Oggi sono stata a casa loro e l'ho trovato, con gli appunti di Noah scritti sopra. Il libro non sarebbe potuto essere lì se Noah si fosse trovato davvero dove credevamo che fosse.

-          Ma sei proprio sicura che sia la sua scrittura? –fu la domanda di Michelle. –

-          Più che sicura, credetemi.

-          Quindi davvero pensi che Todd Jacobs stia nascondendo suo figlio in casa sua? –Disse Gabriel-

-          Quale potrebbe essere il motivo? –continuò Ruby. –

-          Di sicuro qualcosa di molto grave. – rispose Lavinia. - Non scordiamoci che quell'uomo si è inventato della malattia di sua moglie per mentire a me e dei "disagi che viveva Noah in questa scuola" per mentire a Rossi.

-          Lavinia ha ragione. –disse Gabriel riacquistando la sua voce un po' da ribelle. - Todd Jacobs nasconde qualcos'altro oltre suo figlio.

-          Tocca a noi scoprire cosa sia. –concluse Michelle. –

Lavinia, suo malgrado, sorrise, incredula di quanto pottesse contare sui  suoi amici.

Il cielo è pieno di stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora