- Non è possibile. -Disse Ruby con i grandi occhi sgranati. Portava una matita tra i rossi capelli e una ciocca le cadde sul volto, ma lei non ci fece caso.-

- Perché mai Todd Jacobs avrebbe dovuto mentire su tutto? -Domandò Michelle.-

- Sicura fosse il fascicolo giusto? -Chiese Gabriel, facendo subito una smorfia pensando alla stupidità di quella sua domanda.-

- Certo che era giusto. – Gli rispose irritata Lavinia- I nomi, la classe, tutto combacia.

Le sue labbra erano serrate, chi occhi fissi sulla sua tazza di tè. Fece un sospiro e disse.

- Mi fa così male la testa. Tutti i miei pensieri sono troppo confusi.

Gli altri tre, visibilmente preoccupati, le stavano accanto in silenzio. La prima a romperlo fu Ruby, che ipotizzò:

- Forse il padre di Noah non desiderava che tu scoprissi delle cose troppo personali, decidendo di mentirti.

- La verità non è che lui non lo desiderasse, ma che ne aveva paura. -Rispose Lavinia. -

- In ogni caso mentire sulla morte di qualcuno è veramente orribile.

- Hai ragione Gab, ma non ce ne possiamo occupare noi. -Disse Michelle guardando a turno i suoi amici. Nonostante lei fosse una amante delle avventure, quella storia era troppo per dei ragazzi di quindici anni...e lei lo sapeva.-

- Ma voi non capite. Se tutto è una bugia, dov'è Noah? – chiese a quel punto Lavinia, ormai quasi urlando- Dimmi Michelle, se io scomparissi e mia madre facesse ciò che ha fatto Todd Jacobs, e tu lo scoprissi, che faresti? Lasceresti tutto così, o mi cercheresti?

Michelle la guardò con uno sguardo di ghiaccio, poi si rassegnò e rispose:

- Ovviamente ti cercherei.

- Appunto. -Concluse Lavinia alzandosi-

- Ti prego, non fare pazzie. Sospirò Ruby quando l'amica se ne fu andata.

(...) 

Noah si trovava nella soffitta, accanto al suo telescopio. Quando fu stanco di guardare il cielo, che quella sera non era neanche abbastanza limpido, si andò a stendere sulla brandina e chiuse gli occhi. Quella stanza gli era sempre piaciuta: Il soffitto obliquo, la finestra che affacciava sul cielo e i ricordi di sua madre sulle mensole lo facevano sentire sempre bene, solo un po' nostalgico a volte. Adesso, però, le cose erano cambiate. Quella ora era la sua gabbia e il ragazzo non desiderava altro che fuggire di lì e correre più lontano possibile da suo padre e dal suo amore per il denaro, che superava perfino quello paterno. Erano giorni che pensava a un piano per scappare, ma era praticamente impossibile: Le porte erano bloccate, così come le finestre e poi c'erano sempre suo padre e la signora Gallagher a controllare ogni suo movimento. Todd a volte doveva andare al museo, quindi chiamava degli uomini per controllare suo figlio. Inoltre, per la maggior parte del tempo, Noah era stato obbligo a rimanere chiuso nella soffitta, solo con sé stesso...

Noah era sicuro, o almeno voleva esserlo, che prima o poi qualcuno avrebbe capito tutte le bugie e i segreti di suo padre. Una cosa che proprio non capiva era il modo in cui Todd fosse riuscito a prendersi gioco della scuola... il preside, i professori e alcuni suoi amici sapevano della morte di sua mamma, quindi che altra menzogna si era potuto inventare per convincere anche loro?

Dopo qualche minuto si sentirono dei passi sulle scale e si aprì la porta.

- Ciao ragazzo, come te la passi? -Disse Todd  sorridendo-.

Noah lo fulminò con lo sguardo e non rispose.

- Andiamo, non mettere il broncio. Oggi è una bella giornata e gli affari stanno andando a gonfie vele.

Noah dovette sforzarsi molto per mascherare la rabbia, respirò e chiese, freddo come il ghiaccio:

- Come hai fatto?

- Fatto cosa?

- Come hai fatto a convincere la Milestones che io sono in Scozia se sanno che la mamma è morta?

Suo padre rise. Quelle continue risate vuote gli davano la nausea. L'uomo un tempo non era così, ma la morte della moglie lo aveva cambiato nel profondo dell'anima.

- Mio caro ragazzo, davvero pensi che abbia raccontato a tutti la stessa storia?

- Non ti sarebbe convenuto? -Chiese Noah perplesso-.

- In questo hai ragione Noah, ma mentre io raccontavo una balla al preside, quella tua stupida amichetta, la signorina Harrows, ha sentito il bisogno di fare tutte le domande possibili su di te e ho dovuto inventare  qualcosa sul momento per farla calmare.

- E non credi che possa scoprire le diverse bugie?

- No, non accadrà. Tutte le precauzioni sono state prese.

- "A parte una" Si disse tra sé e sé Noah pensando a Lavinia, quindi sorrise.

- Cos'è quel sorrisetto?

- Niente, papà, niente.

Il cielo è pieno di stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora