4 - Grido d'aiuto

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Erano passati circa trenta minuti da quando Abigail, Hannah e Jess avevano scavalcato il cancello.
Ora stavano camminando verso una piccola piazza non troppo distante dalla scuola.
facendo attenzione a non incrociare nessuno. Jess zoppicava e Hannah la aiutava a camminare.
Abigail era in silenzio. In testa aveva ancora impressa l'immagine di Pete che veniva divorato.
"Non risponde... Spero che stia bene."
Hannah stava provando per l'ennesima volta a chiamare suo padre fallendo miseramente.
Anche Abigail aveva provato a contattare la sua famiglia, ma nessuno aveva risposto alla chiamata.
Soltanto Jess era riuscita a sentire sua madre per telefono.
"Questa strada è deserta. Spero che quegli zombie non si spostino dalla scuola."
Hannah rifletteva ad alta voce.
"Zombie?"
Jess ansimava per il dolore, ma riusciva comunque a parlare tranquillamente.
"Sì, divorano le persone e le infettano. Sono degli zombie."
Abigail si voltò di scatto.
"Come fai a dire che 'infettano le persone'?"
Hannah divenne strana in volto.
"Beh... Al cancello ho visto che c'era anche Caleb tra quei mostri."
"No!"
Jess si mise una mano alla bocca.
Abigail impallidì.
"Caleb? Sei sicura?"
Hannah annuì.
"Mi dispiace Jess."
Jess aveva gli occhi lucidi.
"Non ne posso più. Voglio andare a casa!"
Abigail si fermò e le diede un abbraccio.
"Andrà tutto bene Jess. Adesso tua madre verrà a prenderci e vedrai che si sistemerà tutto."
Jess emise un forte sospiro.
"Come si chiama tua mamma?"
Hannah provò a distrarla.
"Rhonda. L'hai già conosciuta non ricordi?"
Hannah sorrise imbarazzata.
"Sì lo so, ma sai che ho una memoria terribile!"
Jess sorrise e subito dopo indicò un cartello.
"Ecco, mi ha detto che ci avrebbe aspettato in quella via lì!"
Svoltato l'angolo le tre ragazze si ritrovarono di fronte uno spettacolo raccapricciante.
L'automobile della madre di Jess era circondata da quei morti viventi.
"Oddio... Mamma!"
Dopo quell'urlo quei mostri si voltarono e iniziarono ad avvicinarsi alle tre ragazze.
"Merda! Jess li hai attirati!"
Hannah era nel panico.
"Torniamo indietro!"
"No! Mia madre è in macchina! Dobbiamo aiutarla ad uscire!"
"Jess ti prego! È troppo rischioso! Andiamo in un'altra via!"
Abigail scosse Jess per le spalle.
"Hey bastardi! Venite qui!"
Dopo quelle urla molti più mostri iniziarono ad avvicinarsi verso loro tre.
L'auto, ora molto più libera, accelerò investendo parecchi morti per poi fermarsi un istante davanti alle ragazze. La donna all'interno aprì la portiera dell passeggero.
"Entrate! Veloci!"
Terrorizzate, le ragazze entrarono in fretta e furia. La macchina ripartì immediatamente a tutta velocità.
"Oh mio dio! Grazie mille Rhonda!"
"State bene ragazze?!"
"Ora sì."
Abigail si mise una mano sul petto. Il suo cuore batteva all'impazzata.
"Mamma si può sapere cosa sta succedendo?"
"Non lo so Jess. Ero a lavoro quando dei militari sono entrai e ci hanno detto che dovevamo assolutamente evacuare e andarcene. Io pensavo fosse un attentato o qualcosa del genere, ma venendo qui ho visto delle persone divorarsi tra loro. Ho subito provato a chiamare il papà ma non mi ha risposto. Non so cosa stia succedendo... Sembra di essere in un film."
Le ragazze ascoltavano il discorso di Rhonda con attenzione.
Abigail continuava a pensare a Pete e a quei mostri che si erano cibati di lui. Stava per vomitare.
"Anche a scuola è arrivato il messaggio di evacuazione, ma la nostra classe è stata attaccata e noi siamo fuggite."
Jess parlava a scatti.
"Ragazze avete avuto una forza incredibile... Sono contenta che siate sane e salve."
Rhonda guardò con la coda dell'occhio Jess e solo in quell'istante si accorse del taglio che aveva sotto il ginocchio.
"Jess la tua gamba! Stai sanguinando!"
La ferita che si era provocata Jess scavalcando il cancello non era troppo profonda, ma da lì fuoriusciva molto sangue.
"Me la sono provocata cercando di oltrepassare il cancello della scuola, ma non è nulla. Ora sto bene!"
"Abby!"
"Si?"
"Controlla nella tasca del sedile centrale dovebbe esserci un piccolo astuccino... è un kit di pronto soccorso, se riesci a trovarlo passalo a Jess che così si medica la ferita."
"Si! Eccolo. Tieni Jess."
Jess prese il kit e iniziò a curarsi.
"Rhonda?"
"Dimmi Abigail."
"Ma ora dove stiamo andando?"
Hannah se ne stava in silenzio osservando fuori dal finestrino.
"Vi porto a casa mia. Lì saremo sicuramente più al sicuro che qui fuori."
Abigail annuì e un'istante dopo il suo cellulare iniziò a squillare.
< ASH STA CHIAMANDO >
"Mi sta chiamando Ash!"
Abigail rispose alla chiamata.
"Ash sei tu?"
"Sì Abby sono io! Oddio stai bene?"
Abigail iniziò a piangere a dirotto.
"Sì io sto bene e tu?"
"Io e Alex stiamo bene."
"Abby perché piangi?"
Abigail riconobbe la voce del suo fratellino e non poté fare a meno di sorridere.
"Non è nulla Alex. Sono solo molto felice di sentirvi."
Sentendo le parole di Abigail, Hannah si sentì una stretta al cuore e si emozionò a sua volta.
"Stiamo tutti e due bene Abby, non preoccuparti."
Abigail cercò di contenersi.
"Ash che sta succedendo? Hai visto anche tu quei mostri?"
"Sì, ma non ho idea di cosa sia tutto questo. Tu dove sei? Noi siamo in macchina, passiamo a prenderti!"
"Sono anche io in auto... Sono con Hannah, Jess e sua madre... Stiamo andando verso casa di Jess."
Ashton bisbigliò qualcosa sottovoce.
"Dove abita la tua amica Jess?"
"Vicino alla piazza."
"Fermatevi subito!"
"Co-cosa? Perché?"
"La piazza è piena di mostri!"
"Davvero?"
"Sì, dovete subito andarvene, venite da 'Harvey' noi saremo lì tra pochi minuti."
"Aspetta Ash! Hai sentito Adrian e papà?"
"No... Speravo gli avessi sentiti tu."
Sul volto di Abigail tornò un espressione ricca di tristezza.
"Ho capito."
"Vi aspettiamo là... Se qualcosa va male chiamami."
"Va bene."
Ashton chiuse la chiamata.
"Rhonda, Ash ha detto che la piazza è piena di mostri! Ha detto di andare al Petrol Aspen Inc, lui ci aspetta là."
"Intendi il benzinaio? Perché proprio lì?"
"Non lo so, mi ha detto di andare lì."
Rhonda la guardò dal riflesso dello specchietto centrale.
"Passeremo prima per casa nostra, d'accordo?"
Abigail si agitò.
"Ma Ash ha detto che passare dalla piazza è pericoloso!"
"Forse hai ragione Abigail, ma casa nostra non è esattamente in piazza."
"Non lo so."
Abigail si guardò intorno, ma sia Jess che Hannah non dissero nulla.
"Ritorniamo a casa velocemente. Magari Randal è tornato là e sta cercando me e Jess. Non posso lasciare che gli accada qualcosa."
"Va bene, ma facciamo in fretta."

Diversi minuti dopo al Petrol Aspen Inc
"A che punto è tua sorella?"
"Non lo so Mason, spero arrivi presto. Sapere che è ancora in vita mi ha reso molto sereno, ma ammetto che ora sto iniziando a preoccuparmi."
"Non ti ha più chiamato?"
"No."
"Ti ha mandato un messaggio?"
"Non credo... ora controllo."
L'espressione sul viso di Ashton cambiò improvvisamente.
"No no no merda!"
"Che hai? Che succede?"
Mason si agitò.
"Ho letto ora... Ha scritto che passano un attimo dalla casa di Jess e poi arrivano qui."
"Ma non le avevi detto che era pericoloso?"
"Lo so ma a quanto pare non hanno capito! Merda! Forse sono già in pericolo... Devo andare a controllare!"
"Non se ne parla! Quel posto è un inferno non ne usciresti vivo!"
Ashton lo guardò nervoso.
"Appunto! Potrebbe succedere la stessa cosa ad Abby! Sono già passati troppi minuti! Non posso lasciarla sola... è mia sorella!"
Ad un tratto una macchina mezza distrutta accostò vicino a loro due.
Ashton osservò l'auto e attese che qualcuno scendesse.
La portiera si aprì e scese una giovane ragazza con un'enorme chiazza di sangue sulla maglietta e con dei lunghi capelli biondi che le arrivavano alle ascelle. La ragazza fece un cenno ad Ashton.
"Ash... La conosci?"
Ashton Non rispose.
"Ash?..."
"Ab-Abby? Abby! Abby!"
Ashton corse verso di lei e, anche se i suoi vestiti erano completamente insanguinati, l'abbracciò.
"Sei ferita? Dove?"
Abigail aveva gli occhi pieni di lacrime.
"Ash, io sto bene. Il sangue... non è mio."
A quel punto Ashton si accorse che dalla macchina era uscita un'altra ragazza, anche lei stava piangendo. Siccome aveva la pelle molto chiara Ashton dedusse che si trattava di Hannah.
"Dove sono Jess e sua madre, Abby?"
Lei lo guardò negli occhi e non rispose.
All'improvviso un'altra portiera sia aprì e da lì scese Jess con lo sguardo perso.
Non disse nulla. Si sedette sul marciapiede e si mise a guardare il cielo piangendo.
"Ho provato a fermarla Ash! Ci ho provato! Te lo giuro!"
Abigail lo diceva con le lacrime agli occhi.
"Lo so, lo so... ora stai calma... Ci sono io. È finita... È finita..."
Abigail singhiozzava come un bambino.
"Abby! Abby! Abby!"
"Alex!"
Alexander, che si era appena svegliato, vedendo la sorella si era emozionato e non riusciva a smettere di sorridere.
"Stai bene? Cosa ti sei fatta?"
"Si si sto bene. Mi sono sporcata ma non è nulla... Non è nulla."
"C'è anche Jess!"
Ashton afferrò il braccio di Alexander
"Lasciala stare Alex. Credo che non abbia voglia di parlare ora."
I tre fratelli commossi e anche disperati si abbracciarono forte e rimasero in silenzio per qualche minuto.
Abigail strinse le guance di Alexander con la mano.
Lui sorrise.
"Ash hai avuto più notizie da papà?"
"Purtroppo no.... e nemmeno da Adrian."
"Merda!"
"Li troveremo! Sì, li troveremo tutti!"
"Anche Abraham?"
Abigail lo chiese ingenuamente.
"Sì, anche lui."
Ashton dentro di sé sapeva che sarebbe stato quasi impossibile, ma in quel momento ci credeva davvero.
"Ora che faremo Ash?"
"Aspetteremo che papà arrivi."
"Arrivi dove?"
"Proprio qui."
Abigail si guardò intorno.
"Come farà ad arrivare qui? È più facile che venga a cercarci a casa nostra che da questo benzinaio."
"In realtà è una mia sensazione. Prima che partisse per lavoro gli ho detto che l'avrei aspettato qui da 'Harvey'."
"E perché?"
"Perché volevo trovare un lavoro part time, doveva essere una sorpresa, ma ho deciso di ritornare a stare qui ad Aspen con voi... Anche se ora la vedo dura."
"Ma sei sicuro che non verrà a cercarci a casa?"
Ashton si passò la lingua sul palato
"Forse sì, ma se così fosse sarebbe un suicidio. Quella zona è piena di zombie!"
Abigail sobbalzò.
"Come hai detto? Zombie?"
"Sì! È effettivamente ciò che sono... Morti viventi che si cibano degli esseri umani, no?"
A quelle parole Abigail trasalì.
"Quindi è così. Sono davvero degli zombie."
Ashton le afferrò una spalla. In quel momento Abigail si sentì una fitta allo stomaco e si chinò verso terra. In pochi secondi imbrattò tutto il terreno e le scarpe di Ashton di vomito.
"Oddio perdonami."
Ashton si spostò anche se ormai era troppo tardi.
"Non è colpa tua... È colpa di questo dannato inferno!"

PERSONAGGI:

Rhonda Kosmac

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Rhonda Kosmac

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