34 - Eternità

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Un filo di fumo si liberò nell'aria.
Il bosco era tranquillo. Il cinguettio degli uccellini era delicato e rassicurante.
L'atmosfera di pace venne spezzata dall'arrivo di uno zombie. Era alto e con i capelli così lunghi che quasi toccavano le ginocchia. In vita era stato una donna di mezza età. La faccia era smunta e piena di rughe. Doveva essere stata trasformata da molto tempo. La sua pelle stava marcendo e i suoi organi si stavano putrefacendo.
Un colpo di ascia le fece saltare via la testa che, staccata dal suo corpo, continuò a muoversi disperata.
"Ora riposa in pace."
Un altro colpo di ascia la finì del tutto.
"Ash, tutto bene?"
Ashton fissava quella testa con sguardo pensieroso.
"Sì Ben, non è una dei nostri."
L'uomo di nome Ben si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla.
"Li ritroveremo Ash vedrai. Ora torniamo all'accampamento."
Ben era un uomo poco più basso di Ash. Aveva qualche anno in più di lui.
Ashton camminava tenendo stretta l'ascia insanguinata.
Guardava il suo braccialetto rosso con occhi tristi.
Dopo qualche minuto di camminata Ben e Ashton arrivarono ad un piccolo accampamento. Questo era formato da qualche tenda ed un camper.
"Ce ne avete messo di tempo."
Jess uscì da una delle tende tenendo un libro in mano.
"Sono riuscita quasi a finirlo."
Ashton lo afferrò e glielo rubò.
"Cosa stai leggendo?"
Guardò la copertina e sorrise.
"La storia infinita?"
Jess gli lanciò un'occhiataccia.
"Questo ti fa capire quanto tempo è passato."
Ashton rise e le ridiede il libro.
"Ci siamo spinti un po' più in là, ma non abbiamo trovato nulla."
D'un tratto la porta del camper si aprì e da lì uscì una donna piuttosto giovane.
"Finalmente, mi stavo preoccupando. Ma dove siete andati?"
La donna abbracciò Ben.
"Amore scusami. Siamo arrivati vicino alla strada e ci siamo fatti prendere la mano. Abbiamo cercato lì intorno per un po'."
La donna si girò verso Ashton.
"Quindi state bene? Non è successo nulla?"
Ashton sorrise.
"Sì Shelby, puoi stare tranquilla."
Shelby emise respiro di sollievo.
Ashton si girò verso Jess che nel frattempo aveva già ripreso a leggere.
Ashton le prese di nuovo il libro.
"Hey! Che c'è adesso?"
Ashton alzò un sopracciglio.
"Adesso leggi anche in piedi?"
Jess sbuffò.
"Sì, non è che ci sia molto altro che possa fare."
Ashton roteò gli occhi.
"Hai visto Adrian?"
Jess si riprese il libro strappandolo ad Ashton.
"È nei dintorni con Dylan, credo siano andati a caccia."
"Da soli?"
Jess annuì.
"Li ho lasciati andare io."
Da un'altra tenda uscì Fabian.
"Dylan sta di nuovo dando lezioni di caccia ad Adrian. Sai com'è quel ragazzo, è ostinato. Non potevo fermarlo."
Ashton lo guardò con poca convinzione.
"Tu come stai?"
Fabian si toccò la spalla sinistra. Il suo braccio non c'era più e al suo posto c'era una grande benda.
"Beh, rispetto a stamattina meglio. Ma prima che i tessuti si rimargino del tutto ci vorrà ancora molto tempo."
Ashton finì di ascoltarlo poi si incamminò di nuovo nel bosco.
"Ash aspetta dove vai ora?"
Ashton non si girò nemmeno.
"Tra poco farà buio. Vado ad assicurarmi che stiano bene."
Ashton scomparve dietro ad alcuni alberi stringendo tra le mani l'ascia che poco prima aveva utilizzato per far fuori lo zombie.
"Si preoccupa troppo Ash."
Shelby lo disse as alta voce, ma Ashton era già lontano per poterla sentire.
"È fatto così."
Jess alzò le spalle e tornò nella sua tenda a leggere il libro.

Poco lontano dal campeggio
Adrian puntava il fucile con precisione. Il coniglio era al centro del mirino.
Respirava piano. Tutto intorno era silenzioso.
Il coniglio si accorse di lui e scappò via.
"Cazzo!"
Dylan gli mise una mano sulla spalla.
"Non sei molto portato per questo genere di cose mi sa, è il terzo che fai scappare."
"Stai zitto."
Dylan rise.
"Guarda che anch'io le prime volte non ero capace. Col tempo imparerai."
Adrian lanciò il fucile a terra.
"Sì, ma ormai sono settimane che ci provo e non ho mai preso nulla. Vorrei tanto essere come te."
Dylan ridacchiò.
"Non penso che ti piacerebbe davvero."
Adrian lo guardò severamente.
"Hai due anni in meno di me e sai cacciare decisamente meglio di quanto lo sappia fare io."
Dylan gli mise le mani sulle spalle.
"Adrian, io caccio da due anni ormai. Chiunque al mio livello se la caverebbe."
Adrian lo spinse via.
"Adesso fa silenzio che provo a prenderne un altro."
Dylan rise ancora più forte.
Adrian fissò Dylan innervosito.
Corse velocemente verso di lui, lo afferrò per il bacino e lo buttò a terra con sé.
"Che fai? La gamba! La gamba!"
Adrian non mollò la presa.
"Non funziona più questa scusa bimbetto. Adesso cammini a meraviglia."
Dylan continuò a dimenarsi cercando di liberarsi.
"Non sto scherzando mi fa malissimo!"
Adrian si spaventò e lo lasciò andare.
"Dylan? Cos'hai?"
Dylan non parlava. Riusciva solo ad ansimare.
"Scusa Dylan, non volevo farti male."
Quello lo spinse a terra bloccandogli le braccia.
"Ci sei cascato stupidone."
Dylan rideva mentre Adrian si rotolava su e giù cercando di liberarsi dalla presa.
"Bastardo! Mi ero preoccupato davvero!"
Dylan continuava a ridere di gusto senza liberarlo.
"Adesso chi è il bimbetto? Se non sai liberarti dalla presa di uno del secondo anno figurati se riesci a cacciare un coniglio."
Adrian si guardò intorno per vedere se ci fosse qualcuno.
"Ho sentito un rumore."
"Davvero Adrian? Pensi che mi farò fregare dalle mie stesse tecniche?"
Il suono di passi si fece più vicino.
"No Dylan non sto scherzando!"
Dylan alzò gli occhi al cielo.
"Queste sono esattamente le mie parole."
Adrian iniziò ad agitarsi.
"Dylan te lo giuro. Credo sia uno zombie."
Dylan continuava a fare le sue facce divertite.
Adrian ad un certo punto lo vide.
"È dietro di te Dylan cazzo!"
In quel momento anche Dylan si accorse del rumore. Si girò di scatto e davanti a lui c'era uno di quei mostri che si stava avvicinando a loro.
"Merda."
Dylan si spostò velocemente e afferrò il fucile.
Adrian indietreggiò con il sedere sfuggendo ai graffi dello zombie.
"Dylan ti prego..."
Lo zombie afferrò la maglia di Adrian e lo avvicinò a sé. Lui urlò spaventato.
Il rumore di uno sparo si espanse nell'aria.
Quel mostro venne colpito dritto al cervello. Cadde a terra privo di vita. Gli occhi di Adrian cominciarono a lacrimare.
Dylan si avvicinò a lui.
"Adrian. Scusami, stai bene?"
Adrian non rispose. Se ne stava immobile con gli occhi spalancati a fissarlo.
"Non volevo che succedesse. Sono stato uno stupido perdonami."
Adrian lo abbracciò piangendo. Dylan lo strinse forte. Fu in quel momento che sentì il battito di Adrian. Era fortissimo. Dylan si sentì terribilmente in colpa. Adrian era terrorizzato.
Rimasero in quel modo abbracciati per qualche minuto, finché non arrivò Ashton.
"Dylan! Adrian!"
Adrian mollò Dylan imbarazzato.
"Cos'era quello sparo, state bene?"
Adrian si asciugò le lacrime cercando di rimanere serio. Dylan parlò al suo posto.
"Era solo uno zombie. Lo abbiamo abbattuto. Stiamo entrambi bene."
Adrian non lo guardava in faccia. Ashton percepì il suo disagio e non chiese più nulla.
"D'accordo ora però tornate. Lo sparo ne avrà attirati altri ed è quasi buio."
Dylan aiutò Adrian a rialzarsi e i tre si incamminarono verso l'accampamento.
"Sei sicuro che vada tutto bene Adrian?"
Adrian annuì.
Ashton aveva molte domande da porgli ma poco coraggio per farlo. Alla fine non gli chiese nulla e si limitò a camminare tra i due senza incrociare lo sguardo con loro.
Quando tornarono all'accampamento Jess stava ancora leggendo mentre Fabian, Ben e Shelby erano intorno ad un fuocherello pronti per cenare.
"Eccoli."
I tre si misero a tavola con loro e solo allora Jess chiuse il libro.
"A che punto sei Jess?"
"Lo hai già finito?"
"Mi mancano una decina di pagine, ma ora ho fame."
Si mise a sedere intorno al fuoco con loro.
"Voi due piuttosto."
Jess si girò verso Dylan e Adrian che teneva ancora il broncio.
"Che avete combinato là fuori?"
Dylan guardò Adrian rattristito.
"Nulla di che. Uno zombie che ci ha colti di sorpresa."
Jess alzò le sopracciglia divertita.
"Che stavate combinando mattacchioni?"
Dylan rise.
"Che scema che sei Jess."
Fu allora che Adrian si decise finalmente a parlare.
"Tranquilla Jess, non ti porto via Dylan."
Jess sbuffò.
"No no! Non mi interessa di certo quel coglione."
Dylan le mandò un bacio e lei roteò gli occhi.
"D'accordo. Per una volta riusciamo a mangiare senza avere come sottofondo le vostre litigate da adolescenti?"
Fabian lo disse divertito.
Shelby e Ben si guardarono ridendo.
"D'accordo papà Fabian me ne starò zitta."
Jess diede una spinta a Fabian. Quello provò mettere una mano sul terreno per tenersi in equilibrio ma non la trovò e cadde.
"Oh scusa!"
Jess lo tirò su tutta agitata. Fabian rideva.
"Ahahaha! Mi devo ancora abituare mi sa."
Tutti lo guardarono incuriositi.
"Lo sento ancora. La mia mente ragiona come se ci fosse ancora. È tutto così strano però. Provo ad afferrare oggetti con il braccio sinistro ogni volta. Mi sento davvero un idiota certe volte."
Ashton gli mise un braccio sulle spalle.
"Ci vorrà del tempo. Sei riuscito anche a tenere un fucile in mano due giorni fa. È un bel passo avanti."
Fabian gli sorrise.
Shelby e Ben si guardarono negli occhi commossi.
"Voi piuttosto."
Entrambi si girarono verso Jess.
"Non ci avete mai raccontato come vi siete conosciuti."
Dylan roteò gli occhi.
"Che palle che sei Jess."
Jess fece un sorrisetto falso.
Ben divenne rosso.
"A dire la verità ci conoscevamo da molto tempo prima che ci mettessimo insieme."
Shelby iniziò a ridere.
Adrian la guardò curioso.
"Diciamo che c'è voluto un po' di tempo prima che questo stupido capisse che mi piaceva."
Ben si grattò la testa rosso.
"A me è sempre piaciuta ma non ho mai avuto il coraggio di fare il primo passo..."
"Così l'ho fatto io."
Shelby sorrise divertita.
"Da allora siamo sempre rimasti insieme e a dire il vero, stavamo programmando anche di sposarci."
Jess se ne stava ad osservarli con un sorrisino da ebete.
"Che carini!"
Dylan sbuffò e si girò a guardare Adrian. Lo vide pensieroso e triste.
"Però per il momento le nozze sono rimandate."
Ben sorrise e Shelby gli diede un bacetto sulla guancia.
"D'accordo basta smancerie, sto mangiando."
Dylan si mise una mano davanti agli occhi per fingere di non vederli.
"Quanto sei odioso Dylan! Non riesci proprio ad apprezzare nulla!"
Jess aveva un'espressione annoiata.
D'un tratto Adrian si alzò da tavola.
"Hey Adrian, va tutto bene?"
Ashton lo vedeva più provato del solito.
"Non ho molta fame, vado al grande albero."
Ashton provò a dirgli qualcosa ma Adrian era già partito.
"Che gli prende?"
Fabian lo chiese ad Ashton, ma lui alzò le spalle.
"Vado a vedere io."
Dylan si alzò velocemente. Ashton ne fu stupito.
"Così almeno posso non assistere a queste smancerie."
Ben e Shelby risero mentre Jess scosse la testa in segno di disapprovazione.
Adrian stava seduto su un ramo di una grande albero poco lontano da lì. Da quando si erano insediati in quel boschetto avevano sempre usato quell'albero per avvistare gli zombie nelle vicinanze.
"Hey muso lungo, che ti succede?"
Dylan si sedette poco distante da lui sullo stesso ramo.
"Lascia stare Dylan. Ho solo bisogno di pensare un po'."
Dylan roteò gli occhi, ma non se ne andò.
"Senti, mi dispiace davvero per quello che è successo oggi. Non volevo che ti spaventassi. Sono un coglione lo so."
Adrian scosse la testa.
"Non è quello."
Dylan si avvicinò di più a lui.
"Allora di cosa si tratta? Della caccia?"
Adrian iniziò a piangere.
"Merda! Te l'ho detto di lasciarmi solo."
Dylan gli mise una mano sulla spalla.
"Adrian. Non devi sentirti a disagio. Questa è una situazione di merda è normale stare male. Se sei triste perché non riesci a cacciare non significa che non imparerai mai."
Adrian scosse la testa tra le lacrime.
"Dylan, vuoi sapere perché non ho mai preso un coniglio?"
Lui fece di 'sì' con la testa.
"Non solo perché sono una frana nella caccia."
Si asciugò le lacrime con le mani.
"Ma perché ogni volta che vedo uno di quei cosi pelosetti penso a Kylie."
Sentendo questo nome Dylan strabuzzò gli occhi confuso.
"Kylie?"
Adrian annuì.
"Perché Kylie è morta per colpa mia."
Dylan rimase senza parole.
"Già... Isaac teneva il fucile e io gli sono saltato addosso e gli ho fatto premere il grilletto. Lui lo stava puntando a Gwenda ma dietro di lei c'era Kylie che è stata colpita al suo posto."
Adrian si interruppe e ricominciò a piangere. Dylan fece un respiro profondo.
"Non è colpa tua Adrian."
"Invece sì e dovrò convivere con questo rimorso per il resto della mia vita."
Dylan si mise attaccato a lui.
"Quando tutto questo è iniziato io ero fidanzato con una ragazza di nome Julie, ricordi?"
Adrian non rispose e continuò piangere.
"Stavamo insieme da poco tempo e non so se mi piacesse davvero. Però quel giorno, quando tutta questa merda ebbe inizio, finimmo nella mensa io, lei e Kylie."
Dylan fece una pausa per riprendere fiato.
"La sera io ho lasciato Julie da sola, nonostante sapessi che non era un posto sicuro, ma l'ho fatto perché avevo paura e volevo nascondermi da tutto quel casino. Al mattino l'avevano già uccisa e io non avevo potuto impedirlo."
Adrian smise di piangere.
"Puoi credermi Adrian quando ti dico che continuo a chiedermi se sarebbe potuta andare diversamente."
Seguì qualche secondo di silenzio.
"Ma la risposta è no. Non ha senso pensare a ciò che avrei potuto fare, il passato è passato. L'unica cosa a cui possiamo pensare è il futuro. Gli errori servono a quello no?"
Adrian si calmò finalmente.
"Grazi Dylan."
Quando si girò a guardarlo notò che aveva gli occhi lucidi.
"Stai piangendo?"
Dylan lo guardò indispettito.
"No."
Adrian rise.
"Sembrerebbe di sì invece. Strano, non ti ho mai visto piangere."
Dylan alzò le sopracciglia.
"Scusa ma fai sul serio? Hai pianto come una femminuccia fino ad ora e te la prendi con me?"
Adrian gli diede una spinta e Dylan si aggrappò al ramo per non cadere.
"Hey che fai!"
Adrian continuò a ridere e poi tornò pensieroso.
"Sai, spero di rincontrare presto gli altri."
Dylan gli diede una gomitata.
"Ti manca Nikki dì la verità!"
Adrian divenne rosso.
"No, lei non mi piace."
Dylan alzò le spalle divertito.
"Certo e io ci credo pure."
Adrian alzò gli occhi al cielo. Ora era completamente buio.
"Almeno non sono ridicolo come te con Jess."
Dylan si mise una mano sul petto.
"Scusami?"
Adrian sorrise.
"Quella vipera io non la sopporto. Figurati se mi possa mai piacere una così."
Adrian rimase in attento ascolto.
"E qual è il tuo tipo ideale?"
Dylan aveva ancora lo sguardo nervoso per le accuse di poco prima, ma rispose lo stesso.
"Non guardo tanto l'aspetto. Sono più attratto dal carattere di solito. Voglio una persona decisa al mio fianco, non certo una mezzafighetta come Jess."
Adrian rise.
"Tipo Nikki?"
Dylan lo guardò confuso e rise.
"No. Quella te la lascio tranquillo."
"Ti ho già detto che lei non mi piace!"
Dylan incrociò le braccia curioso.
"Allora chi ti piace?"
Adrian guardò Dylan e per un attimo rimase indeciso su cosa fare.
"Allora? Di me ti puoi fidare dai!"
Adrian fece un respiro profondo.
Si girò e posò delicatamente le sue labbra su quelle di Dylan.
Chiuse gli occhi e rimase in quella posizione per qualche secondo. Il cuore gli batteva forte. Quel bacio durò solo qualche secondo ma ad Adrian sembrò un'eternità.

PERSONAGGI:

Shelby Reeves

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Shelby Reeves

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Benjamin D. Kline

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