20 minuti prima del contatto
Arnold girò ancora una volta le chiavi ma il pick up non si accese.
"Andiamo bello! Non mi abbandonare ora!"
Ashton lo guardò seccato.
"Non vuole partire?"
"Deve esserci un problema con il motore."
Fabian si avvicinò al finestrino e diede due colpetti sul vetro.
Arnold aprì la portiera.
"Dylan sta andando a svegliare gli altri. È meglio partire ora. Se tutto va bene arriveremo a Denver prima che faccia buio."
"Il pick up non si vuole accendere."
Fabian lo guardò stupito.
"Forse ci sono problemi con il motore."
A quel punto si intromise Isaac che aveva ascoltato in silenzio la conversazione.
"Darò un'occhiata io. Me ne intendo abbastanza di auto. Forse potrò sistemare tutto."
Fabian e Arnold si scambiarono uno sguardo di intesa e insieme annuirono.
"Abby sveglia! Partiamo subito."
Abigail si girò innervosita senza aprire gli occhi.
"Un attimo sono distrutta ti prego."
Dylan sorrise.
"Va bene Abby, ma non più di due minuti."
A quel punto Abigail riconobbe la voce. Spalancò gli occhi e divenne rossa in volto.
"D-Dylan!"
Dylan rise e annuì.
"Non ti aspettavi fossi io?"
Abigail scosse il capo imbarazzata.
"Non avevo capito... ero mezza addormentata..."
Dylan la guardava sorridendo.
"Piccioncini avete svegliato anche me!"
Jess si alzò in piedi alquanto innervosita.
"Mi dispiace Jess, russavi così forte che pensavo non ci sentisti."
Abigail rise mentre Jess lo fulminò con lo sguardo.
Gli diede uno spintone. Lui cadde all'indietro e per poco non sbatté la testa.
"Pazza! Ti sei forse dimenticata che sono zoppo?"
Jess rise.
"Scusa ti stavi divertendo così tanto che pensavo ti avrebbe fatto ridere."
Dylan aggrottò le sopracciglia. Poi sorrise.
"Forza adesso basta litigare. Dobbiamo andare? Allora è meglio non perdere tempo."
Hannah era già in piedi e stava sistemando la sua coperta.
Abigail si alzò e aiutò Dylan a fare altrettanto.
Jess si avviò verso il pick up seguita dagli altri tre.
"Ecco fatto. Ora dovrebbe partire."
Isaac richiuse il cofano soddisfatto.
"Ottimo lavoro Isaac."
Arnold gli sorrise, consapevole che quell'uomo non era davvero un assassino.
"D'accordo a questo punto prendo la Ford e partiamo."
Fabian si allontanò ed entrò nella sua auto e accesse il motore.
Nel pick up entrarono Jess, Hannah e Abigail. Nel retro aperto de veicolo si misero Dylan ed Isaac. Alla guida c'era Arnold affiancato da Ashton.
Kevin, Alexander, Adrian, Dominique e Gwenda rimasero invece nella Ford guidata da Fabian.
Le auto si allontanarono dal grande parcheggio mentre le prime nuvole grigie iniziavano a popolare nel cielo.10 minuti prima del contatto
"Avete dormito bene?"
Arnold intravide dallo specchietto l'espressione imbronciata di Hannah.
"No. Non con quello nei paraggi."
Hannah indicò alle sue spalle. Isaac era sul retro del pick up e dunque non poteva sentire nulla.
"Non ti devi preoccupare. È stato un brutto incidente. Non aveva intenzione di farci del male."
Arnold cercò di tranquillizzarla.
"Un brutto incidente? Kylie era una nostra grande amica. Io e lei eravamo molto legate. Per me questa è una disgrazia!"
Jess e Abigail si lanciarono uno sguardo carico di tristezza.
"Hannah, ascoltami. Isaac non ha premuto il grilletto di sua..."
Ashton stava iniziando a parlare ma Arnold lo interruppe parlandogli sopra.
"Isaac non farebbe del male a nessuno di noi ora. Non gli è rimasto altro che il piccolo Kevin. L'unica cosa che conta per lui è proteggerlo e tante persone come noi di certo gli fanno comodo."
Ashton guardò Arnold innervosito.
Abigail aveva percepito una certa tensione tra i die ma non ne aveva ancora compreso il motivo.
Calò per qualche istante il silenzio. Hannah aveva un'espressione rabbiosa.
Nel frattempo nella Ford guidata da Fabian gli umori erano diversi.
Gwenda sembrava aver riacquistato sicurezza e ora se ne stava seduta concentrata a guardare la strada.
Fabian era a sua volta intento a guidare.
Sul retro invece Dominique, Kevin e Alex si dilettavano con qualche gioco, mentre Adrian se ne stava imbronciato contro il finestrino.
"Nikki tocca a me!"
"D'accordo Kevin vai pure."
"Io vedo una cosa grigia."
Alexander rise.
"Troppo facile Kevin! Non sai giocare! È la strada."
Kevin scosse la testa.
Dominique si intromise.
"Allora è forse quella casetta diroccata?"
Kevin scosse ancora una volta il capo.
"Cosa può essere grigio allora?"
Kevin sorrise e con gli occhi fece cenno di guardare sopra di loro.
Dominque alzò la testa al cielo.
Fu allora che sobbalzò.
Una nuvola grigia e nera stava invadendo tutto il cielo.
"È quella nuvolona nel cielo!"
Kevin sorrise.
"Giusto Alex hai indovinato! Adesso tocca a te."
Gwenda nonostante fosse concentrata ad osservare la strada ascoltava tutto quello che i ragazzi seduti dietro dicevano.
"Nuvole?"
Gwenda lo disse sottovoce a Fabian per risvegliarlo dall'ipnosi della guida.
Fabian alzò lo sguardo al cielo.
"Merda. Speriamo sia solo pioggia."
Adrian fissava il finestrino in silenzio e non diceva nulla. Dominique era seduta accanto a lui. Non gli aveva ancora parlato dopo la morte di Kylie. Gwenda l'aveva informata che Adrian aveva assistito a tutto quanto e che era rimasto particolarmente impressionato. Dominique lo conosceva bene e quindi sapeva che era meglio aspettare prima di parlargli.
"Adrian vuoi giocare anche tu?"
Alexander glielo chiese con un gran sorriso.
Adrian non rispose. Una lacrima bagnò il suo volto.
"Dai Alex ora tocca a te. Dopo giocherà anche Adrian."
Alexander ci rimase male ma continuò il gioco perché si stava divertendo.
Dominique cercò la mano di Adrian e la strinse forte. Lui non la spostò ma nemmeno la strinse. Rimase a fissare il finestrino con un'espressione vuota.
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INFECTED BLOOD
ActionNella città di Aspen in Colorado vivono 5 fratelli di diversa età che trascorrono le giornate normalmente. Un giorno però tutto cambia... Arriva l'apocalisse e il loro obiettivo diventa sopravvivere... ci riusciranno? Storia del tutto inventata da m...